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Le azioni della Regione Piemonte per l’emergenza siccità in agricoltura

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La Regione Piemonte è al fianco degli agricoltori e degli enti che si occupano della rete irrigua per trovare rapide soluzioni alla situazione di emergenza che la prolungata siccità sta provocando alle colture.

La conferma è arrivata dagli interventi che il presidente Alberto Cirio e gli assessori all’Agricoltura Marco Protopapa e all’Ambiente Matteo Marnati hanno svolto nel Teatro Civico di Vercelli nel corso del convegno “100 anni di bonifica. L’acqua tra disponibilità, sostenibilità e sicurezza, quali infrastrutture per una miglior gestione”, organizzato da Anbi nazionale, Anbi Piemonte e Ovest Sesia come momento di confronto tra diversi portatori di interessi e rappresentanti istituzionali al quale hanno presenziato anche il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.

“Per un territorio che lo scorso anno è stato il meno piovoso d’Europa – ha evidenziato il presidente Cirio – abbiamo 300 milioni di euro in corso di spesa per aiutare gli agricoltori, di cui 55 nel nuovo Programma di sviluppo rurale per costruire meccanismi consortili per il mantenimento dell’acqua nelle vasche, investimenti dello Stato e del Pnrr per mantenere l’acqua negli invasi in montagna. Inoltre, abbiamo finanziato le progettazioni dei consorzi irrigui per attuare quegli interventi da 3 miliardi di euro che oggi chiediamo allo Stato. E la presenza di due ministri ci dimostra che non siamo soli. Vogliamo che l’agricoltura continui ad essere fonte di ricchezza, e non pensiamo minimamente a cambiare colture: qualcuno dice di passare a mango e avocado, che hanno necessità di minore acqua, io voglio che in Piemonte si continui a produrre riso e vino di pregio facendo come ci ha insegnato Cavour. Siamo pronti, le idee sono chiare: dobbiamo fare squadra tutti insieme e sono certo che il Governo ci finanzierà”.

L’assessore Protopapa ha rimarcato che “sicuramente è essenziale, in base alla disponibilità di concrete risorse idriche, trovare equilibrio con le esigenze dei vari territori. Il termine sostenibilità su questo argomento suona come un monito dove nessuno può rimanere indifferente. Ed è per questo che servirà il massimo sforzo da parte della politica insieme alle strutture tecniche. Bisogna essere pronti ad agire, investire nella manutenzione delle opere già esistente di modo che possano essere il più funzionali possibile. Ma bisogna pensare a quello che manca, infrastrutture innovative ma non di difficile realizzo, concrete e risolutive, con particolare riferimento al nostro Piemonte. Bisogna concepire progetti pilota che si rivolgano al principio dei micro invasi, ritenuti necessari e più adatti ad essere estesi sui vari territori. Questo sarebbe anche un modo per aiutare le piccole amministrazioni ad essere pronte ad utilizzare future risorse economiche”.

“Le avvisaglie di quello che poi si sarebbe manifestato la scorsa estate, con la siccità e la conseguente carenza idrica, si erano palesate già quattro anni fa – ha dichiarato l’assessore Marnati – e già da allora avevamo già proposto che la strada maestra era quella di invasare l’acqua per colmare la carenza di neve e la storia ci ha dato ragione. Bisogna agire subito – già l’anno scorso avevamo creato una cabina di regia per unire le forze – per salvaguardare il nostro territorio, per mettere in sicurezza sia il settore agricolo che idropotabile e quello idroelettrico. Ci sono 349 progetti, dei quali 23 riguardano i grandi invasi per la cui realizzazione occorrerebbero 3 miliardi e mezzo di euro; noi abbiamo finanziato la progettazione, il Piemonte è pronto per realizzarli e utilizzare i primi fondi disponibili che arriveranno dall’Europa e dal Governo e servono normative snelle e chiare. Dobbiamo dunque, da una parte contrastare lo spreco della ‘risorsa acqua’, dall’altra invasarla per salvaguardare tutti i nostri comparti. Ma abbiamo bisogno di partire subito perché il clima non cambierà nei prossimi anni e rischiamo di pagare in futuro pesantemente le conseguenze. Fondamentale poi il principio della solidarietà, e cioè distribuire la risorsa in modo solidale, che abbiamo normato assieme alle province, per il monitoraggio automatico dei prelievi, attraverso investimenti tecnologici, come ripartitori o contatori. Il Piemonte è pronto”.

Le azioni della Regione

A dicembre 2022 la Regione ha supportato attivamente presso il Ministero delle Infrastrutture la candidatura per il finanziamento del progetto del nuovo invaso Valle di Lanzo (nell’ordine di 50 milioni di mc/anno) ad uso plurimo (idropotabile, irriguo e di produzione di energia rinnovabile). Il modello di acquedotto di valle che deriverà dal nuovo invaso sarà il terzo in Piemonte, dopo l’acquedotto della Valsusa, recentemente entrato in esercizio, e quello della Valle Orco, in via di realizzazione.

È stato istituito nel mese di giugno 2022 il “Tavolo di Coordinamento Siccità”, per monitorare e affrontare la situazione di emergenza, coordinato dall’Assessore all’Ambiente.

È in fase di emanazione un nuovo provvedimento per promuovere un solidale utilizzo delle acque e miglioramenti gestionali.

Da giugno 2023 sono previsti bandi per infrastrutture verdi, utilizzando i fondi Fesr 2021-2027 per circa 22 milioni di euro di contributi.

La Regione Piemonte ha promosso nel 2022 la sottoscrizione del “Protocollo d’intesa per la coltivazione del riso”.

A dicembre 2022 è stato effettuato il riparto di 2,4 milioni tra i 26 Consorzi irrigui per il bando riguardante progetti definitivi o esecutivi riguardanti interventi infrastrutturali di miglioramento irriguo.

Nel Psr ci sono 55 milioni per migliorare la gestione irrigua del Piemonte: 12 per l’efficientamento dei sistemi di irrigazione e acqua piovana, 12 per estendere l’irrigazione a colture tradizionalmente non irrigate, 10 per ridurre la dispersione, 21 per accumulare acque stagionali nelle risaie.

Nel corso del 2022 sono stati approvati da diversi Ministeri vari progetti riguardanti l’efficientamento irriguo ed il miglioramento delle infrastrutture per quasi 140 milioni di euro, in particolare il potenziamento dell’invaso di Pianfei.

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