Attualità
Lions Club Valsesia: Stefano Mariani: “In bicicletta all’inseguimento del sole”
Stefano Mariani, socio del Lions Club Valsesia, nella serata del 5 ottobre, ha raccontato ai Soci del Club e agli Ospiti, il suo viaggio in bicicletta da Caneto a Coimbra in Portogallo, articolato in undici tappe: Caneto – Ulzio, Alpi Francesi – Seder alle porte della Provenza, dalla Provenza alla Camargue, dal Canal du Midi, che unisce il Mediterraneo all’Oceano, alla medievale Carcassonne, Toulouse e l’Occitania, Tarbes, Biarritz, poi verso la Meseta Settentrionale, attraversando i Monti Cantabrici, per passare sui sentieri del Cammino di Santiago, Salamanca, Guarda (Portogallo), dove si gusta una squisito “bacalao”: “Il Portogallo è abitato da gente felice, ma è un paese triste, quasi scontasse la passata gloria e un minor livello di sviluppo rispetto alla Spagna”. Ultima tappa Coimbra, che vanta una delle più antiche e gloriose Università.
“In bicicletta all’inseguimento del sole”: un titolo curioso, che rispecchia l’amore per le giornate calde e terse, quindi per assicurarsele la meta dei viaggi è sempre rivolta verso occidente, con ritmi giornalieri che coincidono con il percorso del sole: “Che però mi supera sempre!”. Mariani ha sottolineato che Francia e Spagna sono nazioni molto più rispettose dei ciclisti rispetto all’Italia: “Banchine più ampie, tante piste ciclabili e da parte degli automobilisti una maggiore attenzione nei confronti di chi viaggia a due ruote: questo non era il primo viaggio in bicicletta nella penisola iberica, ma ogni avventura è una scoperta, che evoca sensazioni di libertà e di condivisione con la natura e l’umanità”.
La relazione, accompagnata da una proiezione in cui, oltre alle immagini suggestive, comparivano cartine con i tracciati delle singole tappe, i chilometri percorsi e i dislivelli affrontati, è stata molto interessante perché, come ha sintetizzato il Presidente Fausto Luotti al termine dell’incontro: “Mariani ha mostrato come un viaggio in solitaria debba essere pensato, preparato dal punto di vista materiale, ma soprattutto psicologicamente, dimostrando una notevole capacità di metabolizzare e gestire l’impegno psico-fisico”.
“Sicurezza ed ergonomia”: molta attenzione è stata dedicata al mezzo, una bicicletta da ciclocross, con pneumatici larghi, telaio in acciaio, freni a disco, cambio agile, per muoversi bene anche in salita, una bicicletta: “Sforbiciata su misura: un biomeccanico ha creato il telaio su di me”, quindi personalizzata e resa confortevole per Stefano Mariani che avrebbe trascorso fino a dieci ore in sella, pedalando.
La forma fisica è stata preparata attraverso un allenamento praticato nei mesi precedenti, uscendo in bicicletta per le colline della nostra valle, due o tre volte alla settimana, con i tempi concessi dal lavoro: “Percorsi di due o tre ore, con dislivelli di vario tipo”.
Per giungere nella penisola iberica Mariani ha attraversato la Francia e la Spagna, pedalando a ritmo costante, senza “fughe” per non sottoporre il corpo ad uno stress eccessivo e non intaccare i muscoli: “Pedalando così a lungo, si consumano molte calorie, fino a cinquemila in una giornata, che devono essere reintegrate per poter proseguire giorno dopo giorno, quindi è importante bruciare grassi e mantenere anche durante il viaggio un’alimentazione sana ed equilibrata, per garantire una regolare digestione”.
Particolare cura deve essere riservata all’equipaggiamento: “La borsa-bagaglio quest’anno aveva una forma aerodinamica, che si è rivelata una facilitazione, soprattutto nelle salite, come il valico del colle del Monginevro. Oltre ad abiti tecnici, è importante avere con sé una crema da sole e una buona pomata lubrificante, lenitiva e antibatterica, un tablet per programmare percorsi e tappe, e qualche attrezzo per far fronte a piccoli guasti del mezzo di locomozione”.
Mariani ha rimarcato che per affrontare una “vacanza” così impegnativa non è necessario avere un “fisico bestiale”, conta molto di più un approccio psicologico positivo, orientato alla scoperta di ciò che si incontra, al cogliere le bellezze ed i mutamenti del paesaggio, come ad esempio il diverso livello di fioritura della lavanda al variare delle quote di altitudine: “Occorre tenere collegato il cervello con le gambe, indirizzandosi verso aspettative positive: contano anche piccole gratificazioni a raggiungimento dell’obiettivo prefissato”.
I ritorni avvengono sempre in aereo, perché le ferie purtroppo sono finite, ma Mariani sta già pensando al prossimo viaggio: forse ripercorrere con un amico il Camino de Santiago.
Piera Mazzone
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