Cronaca
Lorenzo Di Giovanni: debito saldato con la giustizia
Dopo aver trascorso trent’anni in carcere perché implicato in due omicidi, Lorenzo Di Giovanni, ora 64 enne, di Prato Sesia, è tornato in libertà. Per la legge ha pagato il suo debito con la giustizia e ha compiuto con successo il percorso di intgrazione. I fatti in cui era rimasto coinvolto Di Giovanni risalgono alla fine degli anni Ottanta e all’inizio degli anni Novanta. Il primo caso balzò alla ribalta della cronaca il 27 novembre 1989. Nei boschi tra Ghemme e Cavaglio venne trovata una Fiat Uno distrutta dalle fiamme, con all’interno un corpo crivellato di colpi d’arma da fuoco e totalmente carbonizzato. Si scoprì poi che si trattava di Bruno Caldara, un 33enne calabrese che aveva dei rapporti con una donna del posto. Le indagini stabilirono che si era trattato di un’esecuzione in piena regola. Di Giovanni venne riconosciuto tra i colpevoli dell’omicidio. L’altro fatto il 25 gennaio del 1991. Poco dopo le 22 tre persone in divisa da Carabiniere si presentarono nell’abitazione di Prato Sesia dove abitava Enzo Pirrone, 29 anni, in quel periodo agli arresti domiciliari. Quando l’uomo aprì la porta venne raggiunto da sei colpi che lo fecero cadere in una pozza di sangue. Morì poi in ospedale. Anche in questa occasione le indagini accertarono che si trattò di un’esecuzione. Nella sparatoria rimase ferita anche la convivente.
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