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Mancava il rullante, e io conoscevo tutte le partiture a memoria…

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Senza dover usare una metafora troppo azzardata, le sue giornate sono scandite a ritmo di musica. E, tra la scuola, gli eventi della banda, le lezioni di chitarra e le prove con i gruppi di cui fa parte, è sempre in movimento. Ma, nonostante ciò, Alessandro Ugliotti ha avuto la gentilezza di dedicarci un po’ di tempo per un’intervista.
Lui ha 19 anni, abita qui a Quarona, frequenta l’ultimo anno del Liceo Musicale di Vercelli dove studia percussioni. E ha un grande talento, nonché una grande passione: la musica.  Alessandro ha cominciato a suonare da piccolissimo nella banda del paese sotto la direzione di due maestri molto importanti per lui: il nonno e il papà. «Un giorno è successo che mancasse il rullante, io conoscevo tutte le partiture a memoria, perciò mi hanno messo in mano il tamburo e da lì non l’ho più lasciato».
Definisce la Banda «la migliore scuola che un musicista possa avere» perché insegna a fare musica insieme, ad assumersi le proprie responsabilità e, nella banda, si può imparare anche solo osservando gli altri, usando le orecchie, provando insieme e facendo tesoro di più insegnamenti possibili.
Sempre parlando di collaborazione musicale, Alessandro suona in diverse band che si esibiscono perlopiù nella provincia vercellese e con le quali cerca di esplorare e di proporre al pubblico generi musicali anche molto diversi tra loro: il suo gruppo «principale», The Progression, di cui è il batterista, si caratterizza per sonorità vicine al rock progressivo. Alessandro è però componente anche di altre band che suonano dalla latin pop, al liscio, fino ad arrivare al jazz. Si cimenta pure, pur prediligendo la batteria, anche con altri strumenti come il trombone, la chitarra, il basso e il pianoforte: «Al giorno d’oggi per un musicista è importante essere poliedrico, sapersi muovere con diversi strumenti e dimostrarsi versatile a seconda della situazione. Con alcuni gruppi suono la batteria, ma con altri la chitarra o il basso e con la Banda di Quarona il trombone».
Anche se solo all’inizio, la sua carriera si sta già avviando, andando ben oltre la provincia; infatti, la scorsa estate Alessandro è stato contattato per far parte attiva di un tour estivo, con circa dieci concerti in programma, dall’Associazione Minuetto Onlus – Mimì Sarà, un’organizzazione che si impegna a ricordare e a tutelare il nome e la produzione di Mia Martini, ma anche di organizzare eventi, concerti, per dare spazio ai giovani talentuosi. Insieme ad altri ragazzi è quindi partito per il Cilento dove ha avuto modo di esibirsi nelle feste e nelle sagre dei piccoli paesi immersi nella splendida natura campana, facendo rivivere la musica e le parole di questa straordinaria artista. «Ogni mattina ci svegliavamo e facevamo subito musica, esercitandoci per i concerti e ci rilassavamo godendo di panorami pazzeschi; era come stare in famiglia. Ciò che mi ha colpito di più dell’associazione e degli organizzatori è stata la semplicità con cui ci hanno sempre trattati. A una delle serate ha partecipato anche Luisa Corna, una donna con moltissima classe, ma anche di grande umiltà; abbiamo fatto tutti colazione insieme il giorno dopo, parlando del più e del meno».
La collaborazione con l’associazione, che ha sede a Milano, è destinata a continuare, anche se per il momento Alessandro pensa a diplomarsi e ad avviare un altro progetto che interesserà i licei della provincia. Lui, insieme agli altri componenti del gruppo The Progression sta già lavorando su un’interessante quanto ambiziosa idea: provare a raccontare la musica ai coetanei attraverso una serie di incontri/concerti. Il progetto nasce dalla constatazione che la formazione umanistica su cui è impostato il liceo italiano esclude completamente l’insegnamento della storia della musica (eccetto nelle scuole a indirizzo specifico) e che quindi, di conseguenza, la maggior parte dei giovani è totalmente inconsapevole dell’evoluzione della musica, della sua influenza culturale e quindi dell’importanza che essa ricopre a livello sociale soprattutto ai giorni nostri: «L’obiettivo è quello di fare una lezione di storia della musica per ripercorrere le tappe dell’evoluzione musicale soprattutto contemporanea, magari soffermandoci proprio su quegli aspetti nevralgici che hanno ripercussioni anche nella produzione attuale. Abbiamo scelto di farlo attraverso un concerto perché è un mezzo immediato e leggero. La nostra speranza è quella di riuscire a condividere con i nostri coetanei la passione per quest’arte, facendoli incuriosire e invitandoli a domandarsi che cosa ha fatto sì che oggi ascoltiamo un certo tipo di musica, quali sono i suoi antenati».
Alessandro usa il termine «masterclass» per descrivere questo progetto, come una sorta di corso intensivo di musica il cui fine è quello di fornire strumenti agli spettatori perché siano in grado di attuare un ascolto consapevole del panorama musicale, magari anche facendo scoprire loro artisti e generi musicali un po’ più datati ma che potrebbero essere molto apprezzati. Alessandro ci anticipa che questo interessante progetto sarà avviato nel prossimo autunno: «Noi la sentiamo proprio come un’esigenza di condivisione di ciò che amiamo fare; nel frattempo abbiamo già iniziato a scrivere un canovaccio del concerto e a provare i brani scelti per questo percorso musicale, perché vogliamo che esso rappresenti una bella esperienza per tutti. E perché lo diventi, bisogna che noi come gruppo ci prepariamo alla perfezione».
Perciò, per concludere, auguriamo ad Alessandro di avvicinarsi il più possibile alla perfezione, continuando a fare musica con tutta la passione che ci ha dimostrato.

E tu cosa ne pensi?

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