Attualità
Mattia Quarna di Ghemme ha ottenuto la nomina di finalista regionale nella categoria Custodi d’Italia
GHEMME – Nell’ambito del premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa, per la Federazione di Novara e Vco, un importante riconoscimento è arrivato per Mattia Quarna, di Ghemme.
Custodi d’Italia
Mattia Quarna ha ottenuto la nomina di finalista regionale nella categoria Custodi d’Italia per aver ridato vita ad un vitigno abbandonato, valorizzando il territorio. Presente alla premiazione anche il vicedelegato di Coldiretti Giovani Impresa Novara-Vco Lorenzo Facchi.
Mattia Quarna con l’aiuto dei fratelli Francesco e Maddalena e dei genitori Amedeo e Serena, gestisce i pochi ettari di vigna situati a Ghemme, coltiva Nebbiolo, Vespolina, Uva Rara, Croatina e Erbaluce, vicino ai vigneti, alcuni di proprietà, altri in affitto, ci sono i boschi e in lontananza nelle giornate di sole si vede il monte Rosa e Torino.
Il premio
Oscar Green è il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa arrivato alla diciassettesima edizione, che punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto per il proprio futuro l’Agricoltura. Obiettivo dell’iniziativa è promuovere l’agricoltura sana del nostro Paese che ha come testimonial le tante idee innovative dei giovani agricoltori.
Come sempre, nello spirito del concorso, vengono premiate quelle idee imprenditoriali che hanno saputo maggiormente coniugare tradizione e innovazione. Un occhio di riguardo sarà riservato ai progetti che avranno come obiettivo la tutela e l’arricchimento del territorio.
Il territorio è il fulcro della categoria “Custodi d’Italia” che ha visto come finalista Mattia Quarna. Una categoria che premia le aziende che contribuiscono al presidio dei territori più marginali e più difficili. Sono inclusi in questa categoria gli esempi di agricoltura eroica e di costruzione di reti che riescono a garantire attività e flussi economici, utili a mantenere la presenza di comunità nelle aree interne e in grado di creare opportunità lavorative. Viene premiata inoltre la capacità di raccontare il legame delle aziende agricole con il territorio valorizzando opportunità di impresa e lavoro in zone impervie, altrimenti a rischio di abbandono.
Gli imprenditori custodi, che si iscrivono in questa categoria, riescono anche a preservare prodotti rari, antichi e quasi persi, facendo sì che il patrimonio di biodiversità di cui il nostro Paese è ricco, non vada perso.
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