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Migliora la qualità dell’aria in Piemonte con le misure regionali e gli investimenti strutturali

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Le misure avviate e gli investimenti strutturali in corso stanno consentendo di registrare un miglioramento della qualità dell’aria in Piemonte. Nei primi mesi del 2023, se si raffronta il periodo che va dal 1° gennaio al 13 marzo, ovvero quello statisticamente più critico, si riscontra rispetto allo stesso periodo del 2022 una diminuzione di tutti e tre gli inquinanti (PM10, PM2,5, biossido di azoto)

Nel corso della presentazione dei dati, svoltasi nella Sala Trasparenza del Palazzo della Regione, l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati ha puntualizzato che “la Regione Piemonte sta investendo più di 352 milioni di euro in misure, ancora in essere o appena chiuse, destinate al miglioramento della qualità dell’aria e della decarbonizzazione. Tra queste, la rottamazione dei veicoli vecchi e più inquinanti, la riduzione destinata all’agricoltura dell’ammoniaca in atmosfera, l’efficientamento energetico e l’utilizzo delle energie da fonte rinnovabile nelle imprese, l’incentivazione dell’utilizzo del trasporto pubblico locale per i lavoratori. E ancora, un programma di interventi negli ambiti urbani con nuove forme di mobilità sostenibile e la sostituzione delle caldaie a biomassa legnosa, senza dimenticare la produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse. A queste misure se ne aggiungeranno molte nel corso dell’anno. Questi interventi strutturali hanno portato un netto miglioramento del quadro generale rispetto agli ultimi 19 anni”.

Per quanto riguarda le polveri sottili (PM10) i valori misurati nel 2022, nonostante le condizioni meteorologiche che non hanno favorito la dispersione degli inquinanti, si evidenzia che nella media annua il valore limite non è stato superato per il quinto anno consecutivo in nessuna stazione delle reti di monitoraggio regionale.

Il confronto delle concentrazioni medie annue di PM10, PM2,5 e biossido di azoto con la serie storica nell’arco di tempo dal 2003 al 2022 conferma il miglioramento che ha accompagnato le politiche di riduzione delle emissioni messe in atto dalla Regione e dai Comuni. Tuttavia, come ha comunicato il direttore generale di Arpa Piemonte Secondo Barbero “continuano ad essere evidenti per il PM10 le criticità rappresentate dai superamenti giornalieri con superamenti del valore limite per la concentrazione media giornaliera in diverse aree urbane localizzate prevalentemente nella Città Metropolitana di Torino, ad Alessandria e Asti viene invece rispettato il valore limite annuale sia per il PM10 che per il PM2.5. Per il biossido d’azoto in una sola stazione non si è rispettato il valore limite su base annuale previsto dalla normativa, quella di Torino-Rebaudengo, mentre non vi sono criticità per il rispetto del valore limite su base oraria”.

Il valore limite della concentrazione media annuale di PM10 (40 microgrammi per metro cubo) nel 2022 non è stato superato in nessuna stazione della rete regionale. Solo a Torino Grassi è stato raggiunto, ma non superato, il valore limite mostrando un andamento decrescente.

Per il PM2,5 nel 2022, come nei quattro anni precedenti, non sono stati registrati superamenti del valore limite e le concentrazioni sono, in generale, di poco superiori a quelle del 2021 ma in linea con il 2020. Nel confronto con la serie storica, che prende in considerazione il periodo 2010-2022, si osserva un trend decrescente che appare stabilizzato dal 2018, anno dal quale ogni stazione ha rispettato il valore limite, nonostante gli anni sfavorevoli per il numero di piogge cadute.

La concentrazione media annua del biossido di azoto, inquinante che deriva principalmente dal traffico veicolare, il valore limite di 40 microgrammi per metro cubo è stato rispettato in tutte le stazioni ad eccezione di Torino Rebaudengo. Ma la stazione di Torino-Consolata, per la prima volta dal 2011, ha registrato nel 2022 un valore di concentrazione media annua inferiore al valore limite. In generale, nel 2022 si registra una lieve riduzione delle concentrazioni delle medie annue rispetto al biennio precedente.

I valori dell’ozono, tipico inquinante presente in atmosfera soprattutto nei mesi più caldi dell’anno, sono stati superati su quasi tutto il territorio piemontese, in quanto è un inquinante legato alle temperature elevate, come quelle registrate la scorsa estate.

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