Attualità
Musica in cortile con Sergio Scappini a Palazzo Racchetti
Da Domenica 14 a Sabato 20 Luglio a Varallo, in coincidenza con l’Alpàa 43a, è tornato il tradizionale appuntamento con la rassegna concertistica “Musica in… cortile” giunta, nel 2019, alla XVI edizione.
Venerdì 19 presso il Cortile delle Carrozze della Biblioteca Civica “Farinone-Centa” dove è allestita la parte della mostra della Croce Rossa Italiana, che riproduce l’ospedale da campo, l’ospedale militare e la sala operatoria, si è esibito il fisarmonicista Sergio Scappini e la sua psichedelica Virtual Accordion.
Nonostante fossero state approntate molte sedie, sia nel cortile che sul terrazzo, il pubblico era così numeroso che alcuni hanno dovuto accontentarsi dei gradini della scala, o stare in piedi, ma la musica era così coinvolgente che in un fremito d’ali si è arrivati a fine concerto, ma non sono mancati gli attesi bis, che Sergio Scappini ha concesso con grande generosità. Musica senza tempo e per tutte le età: in prima fila una mamma con quattro bambini, che hanno ascoltato tutto il concerto, senza perdersi neanche una nota ed al termine hanno voluto conoscere il musicista.
Scappini commentando i primi brani, ha sottolineato come spesso siano nati come omaggio a grandi personaggi, quali Edith Piaf ed Ennio Morricone, ma soprattutto al regista Sergio Leone: “Era nato novant’anni fa, moriva trent’anni fa”.
“Chiaro di luna” di Claude Debussy, arrangiato dallo stesso Scappini, è stato suonato per ricordare che cinquant’anni fa era partito l’Apollo 11, mentre “The typewriter” di Leroy Anderson, è un omaggio alla macchina da scrivere, che fu inventata da un novarese: Giuseppe Ravizza.
Nella seconda parte del concerto: “Passiamo a io!”, Scappini che ama molto il divertimento, e a cui piace giocare con le note, ha proposto tre brani famosissimi riarrangiati: “Frà Martino”, “Carnevale di Venezia” trasformato in: “Capriccio Veneziano”, “Nella vecchia fattoria” evoluto in: “Nella nuova fattoria”, una melodia che certo era nella testa di noti musicisti e: “Chissà che non l’abbia pensato Ludwig Van Beethoven?”. Il concerto si è concluso con un brano di Offenbach, del quale ricorreva il duecentesimo anniversario della nascita: “Orfeo all’Inferno”.
Il concerto da Scappini è stato dedicato alla memoria dell’indimenticabile Geometra Ermanno Tiramani: “Se non ci fosse stato lui, noi questa sera non ci saremmo”.
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