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Omaggio a Francesco Cerri: una vita e una professione a Serravalle

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Francesco Cerri è stato per oltre sessant’anni IL fotografo di Serravalle, nonostante ci fossero stati altri studi fotografici: io ricordo Foto Pino e Foto Tamburro, ma quel negozietto che prima era in Piazza, dove oggi c’è la sede degli Alpini, aperto con una licenza intestata alla madre, perché Francesco era ancora minorenne, divenne un’attrazione per il paese: d’estate si proiettavano i filmini e le persone che uscivano dalla Cartiera dal turno 14-22, si sedevano volentieri a guardare e a commentare quelle che allora erano ancora esperienze pionieristiche. Sulla piazza si affaccia il famoso Bar Impero, allora gestito dall’Ileana e dall’Ugo, anche loro “icone” della Serravalle di un tempo.

Poi Francesco si trasferì in fondo al paese, poco prima del Ristorante Azzurro. Il nuovo negozio costituiva un’irresistibile richiamo per gli appassionati di fotografia: si poteva entrare e discutere per ore su un accessorio e sui vari obiettivi, certi di confrontarsi con un esperto, che conosceva bene le sue creature e sapeva presentarle. Francesco amava conversare, e accettava volentieri le “sfide”, viaggiò molto, anche in paesi che oggi sono difficili da raggiungere: Giamaica, Amazzonia, Africa, fece un lungo soggiorno nella missione vercellese di Isiolo, incontrò persone di tutte le nazionalità e culture e da ciascuno trasse elementi per arricchire la sua umanità.

Matrimoni, foto tessere per i vari documenti, comunioni, cresime e anche qualche “funerale” eccellente: il Cerri era lì con le sue macchine fotografiche, cercando sempre di cogliere l’anima.

Il 30 aprile 1962 sposò una bellissima ragazza di Grignasco Silvana Camana e arrivò Massimo, che ereditò dal padre la passione per la luce, ma si specializzò nell’ottica e trasformò il negozio in “Ottica Cerri”. Silvana e Francesco continuarono a risiedere a Fontaneto d’Agogna: il loro è stato un matrimonio felice e Silvana gli è stata accanto anche in questi ultimi difficili anni, riuscendo a riconquistarlo alla vita, ma il 7 maggio Francesco se ne è andato serenamente, passando dal sonno all’eternità: “Dove certamente si starà benissimo, infatti nessuno è mai tornato indietro”, come soleva asserire scherzando con la moglie.

Non saprei dire quante volte ho varcato la soglia del suo negozio sempre accolta da un sorriso e da una caramella: odiavo mettermi in posa per le foto tessera, che per Francesco Cerri non andavano mai sufficientemente bene e che non esitava a replicare, con mio grande disappunto, poi era stata la volta delle pellicole da sviluppare: si attendeva impazientemente di vederle stampate in quei cartoncini lucidi o opachi conservati negli albumini di plastica con i fogli trasparenti. Con il passaggio al digitale nessuno più conserverà ricordi, le immagini custodite nelle varie memorie saranno dimenticate e un giorno, forse non troppo lontano, neppure più leggibili. Francesco lassù avrà rivisto i vecchi Amici e certo ci saranno state molte cose da dire e da mostrare, e lui continuerà a scrivere con la luce, cercando il modo migliore di ritrarre questo paese che ha amato, visto cambiare nel tempo e mutare nella sua composizione, accogliendo persone nuove, che gli suscitavano lo stesso entusiasmo e curiosità, perché il suo cuore non era mai invecchiato.

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