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Pellegrinaggio Rassa-Oropa 2025, un’edizione veramente da record

RASSA – Un scia di luci nel buio delle montagne, i passi scanditi dalla preghiera, il ticchettio della pioggia e poi lo splendore delle stelle e la vista del Santuario dal sentiero a metà mattinata, segno che la meta è finalmente vicina: questo e molto altro è stato il pellegrinaggio Rassa-Oropa 2025, una edizione veramente da record, per un evento tornato in grande stile da qualche anno, organizzata dalle associazione Cammino della Luce di Pray e Circuito Viola di Borgosesia, con la collaborazione del Comune e della Pro Loco di Rassa, a cui per la prima volta si sono aggiunte le Parrocchie della Valsessera.
Pellegrinaggio Rassa-Oropa 2025, un’edizione veramente da record
Nel fine settimana i due sodalizi hanno riproposto la manifestazione, iniziata nella serata di sabato 13 settembre a Rassa, con la Messa celebrata nella parrocchiale di Santa Croce da don Domenico Guala: durante la funzione è stata accesa la lampada, che i pellegrini hanno portato con loro per tutta la notte, lungo strade e sentieri.
Quindi, dopo la benedizione solenne e la recita della Prima Decina del Santo Rosario, la partenza del cammino, che come da tradizione segue l’antico tracciato che le genti della Valsesia per secoli hanno percorso per recarsi in pellegrinaggio a Oropa, attraversando la Val Sorba, scendendo nel Biellese e sostando all’Alpe Sorba, alla Bocchetta del Croso, all’Alpe Finestre, a Montesinaro e al Santuario di San Giovanni di Andorno.
L’arrivo a Oropa attorno alle 10,30 della mattina di domenica 14, poi la processione per l’ingresso nella Basilica Nuova, dove si trova attualmente la statua della Madonna Nera, spostata in occasione del Giubileo e che sta portando al luogo sacro biellese tantissimi fedeli.
A mezzogiorno la Santa Messa, cui hanno partecipato anche gli Alpini della Sezione Valle Oropa, saliti alla basilica per il loro raduno annuale, e i componenti dell’Oftal di Casale Monferrato. Ma il momento più emozionante è stato senza dubbio la lettura della preghiera di affidamento alla Vergine, che il presidente del Cammino della Luce Ivan Placido, ha scritto: tra le righe ciascuno dei presenti ha potuto riconoscere e riconoscersi nelle sofferenze, nei momenti di sconforto, nelle paure portate ai piedi della Madre di Cristo, ma anche le speranze, i sogni, i «grazie». La lampada è stata deposta sull’altare, e poi è stato acceso il grande cero votivo, donato alla Vergine e dipinto dall’artista romagnanese Mario Antonetti. Al cero sono stati appesi, com’è ormai tradizione consolidata, tanti cuoricini di carta, su cui i partecipanti hanno potuto scrivere un nome, una preghiera, una richiesta a Maria, e ora tutto è affidato a lei.
A conclusione, il Cammino della Luce fa alcuni ringraziamenti: a tutti i componenti dell’associazione che si sono impegnati per far sì che tutto funzionasse a dovere, a Circuito Viola, all’Amministrazione comunale di Rassa e in particolare al sindaco Michele Barbaglia per l’impegno e la disponibilità, all’assessore di Pray Rosetta Pagliazzo per la partecipazione e il gemellaggio che ogni anno si crea con Pray, al sindaco di Coggiola Paolo Setti che ha raggiunto i pellegrini in Santuario.
Ringraziamenti anche per gli abitanti di Rassa e per le genti e gli alpigiani della Val Sorba, alla famiglia Prina Cerai dell’Alpe Finestre, all’associazione «Note in Valle» e alla Pro Loco di Montesinaro, a don Paolo del Santuario di Andorno per l’accoglienza e l’amicizia.
Grazie al Rettore del Santuario don Michele Berchi, alle parrocchie della Valsessera e a don Carlo, diacono Federico e diacono Fabrizio, la guida spirituale della Cammino don Giuseppe, la Confraternita di Nostra Signora di Oropa, e tutti i partecipanti, sia coloro che sono arrivati camminando, quasi cinquanta, sia coloro che hanno compiuto il pellegrinaggio in pullman, quasi altrettanti.

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