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Cavallirio, ricordo di Piero Massori

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Cavallirio, ricordo di Piero Massori

CAVALLIRIO – Ciao Piero c’era scritto sul nastro che abbracciava i fiori deposti sulla tua bara: una coperta discreta, tutta invernale, illuminata da Ellebori, Skimmie dai pallini rossi, candidi Iberis Sempervirens e poi tante altre semplici erbe e foglie che resistono al gelo intenso dell’inverno, perché sanno che tornerà la primavera. Quei fiori erano per Te che hai conservato sufficiente infanzia e tenerezza per provarne meraviglia.

La luce è invisibile, ciò che si vede sono degli oggetti illuminati: da oggi sarai così per me, rivedrò le tue fotografie, riprenderò le tue ricerche, riascolterò i tuoi ragionamenti, e qualcuno, in qualche contrada del mondo, guarderà il mondo con i tuoi splendidi occhi azzurri, colmi di consapevolezza.

Laureato in chimica pura conoscevi i segreti di tutti gli elementi e sapevi che la vita è un dono prezioso. Non hai sprecato mai i tuoi talenti: curioso, caparbio nello studio, preciso nelle cose che ritenevi importanti, lasciavi cadere le “masserizie” quotidiane, perché, come mi avevi detto un giorno d’estate: “Siamo tutti farfalle, la terra è la nostra crisalide”.

Dirigente all’ARPA, musicale acronimo per indicare l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, hai svolto il tuo lavoro con impegno e serietà, senza inutili spettacolarizzazioni. Sapevi creare e gestire gruppi di lavoro coesi, con l’unico obiettivo di salvaguardare questa nostra madre terra: “la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba” e sorella acqua: “la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta”. Questi tre aggettivi francescani definiscono la tua vita, un dono per chi ha avuto la fortuna di avvicinarti.
Eri un mite, e come disse Gesù nel Discorso della montagna: “Beati i miti, perché erediteranno la terra”, ma non eri né un pusillanime, né un ignavo: custodivi dentro di te il senso e il valore della Giustizia, schierandoti apertamente, incurante della “maggioranza” che si mimetizzava in un oscuro torpore.

Mi mancheranno i tuoi progetti e quel tuo singolarissimo modo di far partecipi gli amici delle tue conoscenze, in modo semplice e affettuoso.

 

Piera

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