Attualità
Ponte di Romagnano, le precisazioni dell’assessore Gabusi su un’opera fondamentale per il territorio
ROMAGNANO SESIA – “Dopo l’alluvione dell’ottobre 2020 il nuovo ponte di Romagnano Sesia è una delle opere maggiormente necessarie per il territorio – con queste parole l’assessore regionale ai Trasporti e Opere pubbliche della Regione Piemonte Marco Gabusi risponde all’interrogazione posta dal consigliere Riva Vercellotti sui lavori per il ponte di Romagnano Sesia.”
“Ci siamo mossi tutti indistintamente e trasversalmente affinché l’allora ministro De Micheli mettesse la maggior sensibilità possibile su quest’opera. Non vi nascondo che ho ringraziato il Ministro privatamente e lo faccio anche qui perché, a seguito dell’interessamento di tutti noi nei nostri ruoli e al suo voler dare prosieguo alla procedura, ha partecipato all’incontro e di fatto Anas, con la Direzione regionale, ha trovato le risorse per la gestione di questo cantiere. – inizia così l’assessore – Risorse sia per il cantiere dell’opera provvisoria, con le difficoltà di cui parlava il consigliere Vercellotti, sia per la progettazione dell’opera definitiva, che è quello a cui dobbiamo tendere. Non dobbiamo infatti dimenticare che stiamo parlando di un ponte provvisorio, che, anche se consentirà a tutti i mezzi di transitare, inclusi quelli pesanti, rimane sempre un’opera temporanea.”
“Devo dire che eravamo tutti molto soddisfatti perché le istituzioni avevano dimostrato di saper fare squadra per le risorse, per la progettazione e per la convezione firmata a metà marzo 2021 tra Regione Piemonte, Anas, Aipo e tutti gli Enti che avevano dovuto dare l’autorizzazione. Era stato fatto davvero in tempi record e consentiva di partire.
Va sottolineato che il cantiere è gestito da Anas – precisa l’assessore Gabusi – con finanziamento di Anas, per cui il commissario straordinario Alberto Cirio, tanto citato negli articoli di giornale, nulla può e nulla c’entra. Basta vedere che nel quadro dei fabbisogni rispetto alle somme urgenze finanziate per l’ottobre 2020 questa non è un’opera tra quelle commissariate. Ricordiamoci anche che, quand’anche lo fosse, il Commissario non è inteso come il Commissario di Genova o del Terzo Valico e non ha poteri analoghi, ma è una figura con poteri molto limitati sul dissesto idrogeologico rispetto a quanto fa ormai parte dell’immaginario collettivo.”
“La convenzione regolava i rapporti sostanzialmente nella fase autorizzativa: in maniera spedita Province, Regione Piemonte e Aipo hanno rilasciato le autorizzazioni in modo che il cantiere potesse partire. Cantiere che di fatto era partito. La prima lavorazione prevista era la bonifica bellica, – entra nel dettaglio Gabusi – che ha avuto però due problemi: il primo riguarda il maggior quantitativo di ferrite rinvenuto che ha dilazionato i tempi anche autorizzativi e, soprattutto, il secondo, di una ditta non in grado di cogliere queste difficoltà e di interpretarle al meglio, tanto è vero che Anas ha deciso di sostituire quella azienda con una più performante.”
“Oggi possiamo dire che i lavori sono ripartiti, ma il cronoprogramma annunciato di 140 giorni purtroppo parte dal 18-20 giugno. Siamo quindi in ritardo rispetto al cronoprogramma che ci eravamo dati e che avevamo dato ad un territorio che aspetta quell’opera non come vanto o per l’inaugurazione, ma per poter vivere, per far sì che i trasporti delle aziende possano transitare e non debbano fare 20 chilometri in più, perché dalla frazione di Romagnano che deve portare i bambini a scuola nel centro del paese non debba percorrere strada in più.
Le tempistiche non erano state pensate per dare soddisfazione a me o al presidente Cirio o al consigliere Vercellotti, – precisa ancora l’assessore – ma erano dettate da un’esigenza reale. Per questo motivo abbiamo chiesto tempi certi e, compatibilmente con le esigenze di cantiere, di non fermarsi ad agosto e di recuperare tutto il tempo perso. Noi ci poniamo come obiettivo non tanto quello di rispettare quei tempi perché scadrebbero tra pochi giorni, ma quello di arrivare pronti al periodo di inizio scuola come un traguardo imprescindibile.”
“Sappiamo di chiedere un grosso sforzo a chi probabilmente non ha responsabilità dirette, come l’azienda subentrata, poiché le responsabilità vanno addebitate a chi ha fatto perdere tempo con le pratiche burocratiche e sta, spesso e volentieri chiuso in un ufficio a Roma. Anche qui, purtroppo, stiamo dicendo messa per chi c’è in chiesa, dimenticandoci che sono quelli fuori ad averne bisogno; per cui chiediamo uno sforzo – e così conclude – a chi è subentrato senza che vi siano peraltro responsabilità, ma noi siamo amministratori del territorio e dobbiamo fare in modo che i problemi si risolvano ancora prima di vedere se su quel cartello di cantiere ci sia scritto Anas, Regione Piemonte o chicchessia. I cittadini ci valutano per quello che siamo in grado di fare. Il risultato sarà importante dal momento che restituiremo un ponte transitabile a meno di un anno dall’alluvione. Certo è che noi vorremmo farlo più speditamente e più velocemente dal momento che le comunità ne hanno veramente bisogno. Ed è ciò che cui ci eravamo impegnati qualche settimana fa.”
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