Attualità
Presentato il volume dedicato alla parrocchiale di San Maurizio
Il 30 settembre, a Vocca, in San Maurizio, Donata Minonzio, presidente della Società Valsesiana di Cultura, ha presentato il volume «La parrocchiale di San Maurizio a Vocca: storia di una comunità, di un vissuto religioso, di un patrimonio artistico» del quale è curatrice, realizzato da una qualificata équipe di studiosi e che conclude una ricerca avviata nel 2019.
Hanno aperto l’evento il sindaco Giacomo Gagliardini e il parroco don Roberto Collarini, autori della presentazione che rimarca come questa sia la prima pubblicazione interamente dedicata a Vocca e, in particolare alla maestosa chiesa di San Maurizio, che finora non era mai stata oggetto di uno studio organico e complessivo.
Ha portato il suo saluto anche Attilio Ferla, assessore alla Cultura di Unione Montana , che ha ringraziato tutti gli Autori e la curatrice per i loro qualificati e innovativi contributi.
Donata Minonzio, dopo aver espresso i ringraziamenti a coloro che hanno permesso che il progetto si traducesse in realtà: Sindaco e Comune di Vocca, Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, Provincia di Vercelli, Unione Montana dei Comuni della Valsesia, Lions Club Valsesia e Soroptimist Club di Valsesia, oltre a tutte le persone, che, a diverso titolo, hanno offerto la loro disponibilità, ha proposto un filo di lettura dei vari contributi: «Sono tutti collegati dalla parola: contesto».
Il contesto storico è descritto nel saggio di Massimo Bonola e Sabrina Contini, che apre il volume e nel quale si evidenzia, fino a tutto il Settecento, «una sostanziale continuità del modello oligarchico, che tende ad accentuare la potenza egemonica di poche famiglie e quindi a impedire sia l’alternanza che il ricambio con nuove componenti sociali».
Il contesto devozionale e la dimensione religiosa emergono dallo studio di don Marco Barontini, oggi rettore del Seminario di Gozzano. Nel 1585 l’erezione della Parrocchia di San Maurizio nel territorio di Vocca – comprendente anche il territorio di Morca con la sua chiesa fino al 1751 – con il distacco dalla Parrocchia di San Gaudenzio di Varallo, nacque dalla «necessità della popolazione». Don Barontini dedica ampio spazio alla partecipazione laicale alla vita parrocchiale, attraverso confraternite e fabbricerie. Il progressivo ingrandimento e arricchimento della chiesa di San Maurizio, dopo l’erezione a parrocchia, portò i vocchesi, nel 1769, ad atterrare completamente il vecchio edificio sacro, risparmiando solo il campanile. Il nuovo edificio fu completato otto anni dopo.
Sara Bruno, autrice della trascrizione di tutti i documenti d’archivio, si è occupata di un «contesto perduto»: la vecchia chiesa, orientata in modo diverso, che dialogava con il vicino ossario e che si rapportava armonicamente con il campanile. Diverse opere furono ricontestualizzate nella nuova chiesa.
Enrica Ballarè, in «La chiesa nuova, il circuito sacro e le innovazioni civili», confrontando la nuova chiesa e il contesto delle grandi chiese settecentesche dell’area valsesiana e piemontese, fa emergere le «contaminazioni, imprescindibili conseguenze delle pratiche migratorie».
Il contesto del patrimonio artistico, «Dipinti, sculture e arredi lignei dei secoli XVI e XVII» è stato affidato a Susanna Borlandelli, che ne tratta puntualmente, arricchendo il suo intervento con numerose immagini, mentre Virginia Comoletti si è occupata delle «Decorazioni murali e dipinti su tela tra Settecento e Ottocento».
Il patrimonio tessile conservato nella chiesa è stato studiato da Gian Luca Bovenzi, che ha scelto di analizzare i paramenti più significativi e interessanti dei secoli XVII e XVIII.
Dopo aver indicato il percorso e la cifra di lettura, Minonzio ha illustrato il «metodo» utilizzato per la redazione del volume: «Incentrato sulla trascrizione dei documenti dell’Archivio Parrocchiale, Archivio Diocesano Novarese e Sezione di Archivio di Stato di Varallo, fatta da Sara Bruno e messa a disposizione di tutti gli studiosi».
La presentazione del volume è stata anche l’occasione per illustrare i restauri dell’ossario, condotti da Tiziana Carbonati sotto la direzione di Benedetta Brison e di Annalisa Ferrante della Soprintendenza. L’intervento ha riguardato sia l’interno che l’esterno ed è stato voluto dal sindaco Gagliardini e finanziato da una cordata di sponsor (Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, GAL Terre del Sesia).
Il volume è disponibile nella sede della Società Valsesiana di Cultura ed è consultabile presso la biblioteca civica di Varallo.
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