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Presentato il volume: “Il castello di Lenta. Una storia millenaria” scritto da Marino Albertino

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LENTA – Molti forse ignorano che il paese di Lenta possieda un castello-monastero, risalente all’ultima metà del decimo secolo, che fu abitato da monache benedettine di clausura, protette da un corpo di guardia.

Sabato 29 ottobre, in un salone al primo piano – pavimentato in cotto, in cui sono ancora presenti i resti degli antichi affreschi – raggiungibile percorrendo una magnifica scala elicoidale, è stato presentato il volume: “Il castello di Lenta. Una storia millenaria”, scritto da Marino Albertino, che è socio fondatore e membro attivo dell’Associazione Culturale Il Castello, nata il 15 ottobre 2018, con lo scopo di: “Riportare alla luce le opere del paese di Lenta, a partire dal castello-monastero delle Benedettine, grazie al lavoro volontario dei suoi soci fondatori: Pier Lamberto Negroni Bentivoglio, Giovanni Cirio, Marino Albertino, Ercole Iaschi, Mario Toniol, Patrizio Boschiroli, Giovanni Giudice”.

Il Vice Presidente dell’Associazione, Generale Pier Lamberto Negroni Bentivoglio, ha fatto “gli onori di casa”, ricordando come la “riscoperta” ed il recupero del castello-monastero siano stati avviati dall’opera meritoria del compianto Dottor Maurizio Cassetti, direttore dell’Archivio di Stato di Vercelli, che nel 1981 organizzò il convegno: “Arte e Storia di Lenta”, i cui Atti furono pubblicati nel 1986. Gli studi proseguirono e lo portarono nel 2017, alla pubblicazione di: “Storia del monastero Benedettino di San Pietro in Lenta” .

Le monache, attraverso lasciti e donazioni, accumularono un patrimonio notevole, che aumentò il prestigio e l’importanza economico-politica del monastero: erano proprietarie dei 5/8 del paese e della roggia Molinara, con i mulini cui affluivano i cereali da molare, e vantavano proprietà in tutto il territorio circostante. La presenza benedettina a Lenta durò fino al 1573, quando le monache furono trasferite a Vercelli, nell’ex convento delle domenicane. Con l’abbandono della struttura iniziò la lenta decadenza del castello, che nell’Ottocento fu lottizzato e venduto a contadini locali, subendo trasformazioni per adattarlo alle nuove esigenze abitative ed agricole.Tra la fine degli anni Settanta e la metà degli anni Ottanta ci furono dei crolli rovinosi nella manica orientale, che parvero preludere ad una perdita totale della struttura fortificata.

Grazie anche all’intervento dell’Amministrazione Comunale, del compianto Sindaco Francesca Tamburelli, e delle successive amministrazioni, si procedette all’acquisizione della struttura, con l’obiettivo di intervenire per far rivivere il castello e trasformarlo in un punto d’incontro per Lenta e per i paesi vicini. Le architetture del castello stanno ora riemergendo grazie ai sapienti interventi di restauro, strutturali e architettonici, realizzati dall’architetto Fulvio Caligaris e del figlio Andrea, in accordo con la competente Soprintendenza.

Fulvio Caligaris, Presidente dell’Associazione Culturale di Gattinara, è intervenuto per presentare il prezioso lavoro di Marino Albertino, che ha tradotto in tavole tridimensionali che rappresentano le varie fasi di evoluzione del castello: “Porto oggi anche una ulteriore buona notizia: martedì abbiamo presentato alla Soprintendenza il progetto generale di riordino del castello: le nostre proposte sono state accolte quasi completamente, e adesso si concretizzeranno in disegni sperando che giungano finanziamenti per gli interventi che restituiranno dignità all’intera struttura”.

Marino Albertino ha riunito nel volume il frutto di anni di lavoro per cercare di salvaguardare e valorizzare il castello-monastero: “Devo ringraziare mia moglie Carla che mi ha sempre sostenuto, senza lamentarsi per le mie assenze, essendo impegnato quotidiamente, con gli altri membri del Direttivo, nei lavori di recupero”. Dagli studi emerge l’evoluzione delle architetture e delle strutture del monastero, dell’adiacente ricetto, della chiesa monacale primitiva, sostituita dall’attuale chiesa barocca: “Il libro, che vuole essere un incentivo per chi voglia continuare ed approfondire gli studi, è suddiviso in tre capitoli cronologici: dal X al XII secolo, dal XII secolo al 1573 quando le suore si allontanarono dal paese per ordine del Papa Pio V, e dal 1573 a oggi”. Ogni periodo è illustrato da tavole prospettiche realizzate dall’architetto Fulvio Caligaris:

“Ho inserito anche un capitolo con notizie storiche sul monastero e sulla comunità di Lenta, e anche alcune curiosità sulle particolarità emerse durante i lavori di restauro, quali una curiosa inserzione nel tessuto murario”.
Il libro è stato stampato con il contributo del Centro Servizi per il Volontariato di Vercelli e dei soci dell’Associazione Il Castello. La suggestiva copertina – nata da una fotografia della grafica che ha impaginato il volume: Tiziana Mirabella – propone la visione che le suore di clausura avevano sul mondo esterno.

 

Piera Mazzone

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