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Presentato in Biblioteca a Varallo il nuovo romanzo di Michele Marziani “La cena dei coscritti”

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VARALLO – Venerdì 13 agosto in Biblioteca è stato presentato il nuovo romanzo di Michele Marziani: “La cena dei coscritti, scritto e ambientato in Valsesia. Dopo il saluto dell’insegnante Mimma De Leo, in rappresentanza del Presidente del Consiglio di Biblioteca, è iniziato un serrato dialogo con l’autore che ha raccontato alcuni episodi della sua infanzia e il suo primo approccio con Varallo, attraverso le “fughe” in treno da Novara, negli anni del liceo.

L’odore del fiume mi ha accompagnato per tutta la vita: ero persino riuscito a portare via dalla Valsesia Arturo Pugno, conducendolo a Pennabilli, sull’Appennino, per un convegno di pesca”: Marziani ha sottolineato il valore intrinseco delle acque della Valsesia, riconosciuto dopo aver girato tutta l’Italia, scrivendo inizialmente per una rivista di pesca.

Dialogare con uno scrittore rappresenta una preziosa opportunità per capire come nascono i suoi libri: “Mi piace l’idea di disegnare il mondo, ma al tempo stesso non volevo cadere nella retorica della montagna”: Riva Cannobbia è un paese immaginario che rappresenta una sintesi di tutti i paesi attraversati e conosciuti nella lunga attività di giornalista eno-gastronomico.

Marziani ha spiegato che, da Piacenza in giù, nessuno ha idea di cosa sia un “coscritto”, quindi: “Ho centrato il mio obiettivo: le storie servono a dividere e ad includere, a seconda della prospettiva in cui leggi la vita”. L’amicizia tra i “coscritti del 1942” si rinsalda rispetto ad un progetto comune, ci si unisce in un’età in cui si tende invece a diventare più solitari. Nel libro emergono anche i conflitti generazionali, attraverso la figura del figlio del protagonista: Marziani però insinua l’idea che forse l’abbandono della montagna da parte dei giovani, è stato proprio incentivato dai genitori, che avevano spronato i figli ad andare via per farsi una posizione, mentre le generazioni precedenti proponevano l’apprendistato padre-figlio: “Guarda, ascolta, impara”.

Questo è un libro politicamente scorretto, anzi volutamente: ci sono le parolacce, ma sono dette con candore ed onestà” spiega Marziani, che di libri ne ha scritti davvero tanti e di generi diversi, aggiungendo: “Il libro è un triangolo, dove uno degli angoli è l’autore, la seconda punta è l’editore, che prende il manoscritto e lo trasforma in oggetto, lo commercializza, rischiando soldi suoi per farlo, mentre la terza punta del triangolo è il lettore, l’unico che può decidere cosa c’è scritto”.

L’incontro, organizzato in collaborazione dalla Biblioteca e dal Centro Libri Punto d’Incontro, si è chiuso con un incoraggiamento a chi cerca di scrivere: “Fatelo se vi diverte, perché vi piace, non fissatevi sull’ansia di pubblicare, convinti che tutto sia universalmente interessante”.

 

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