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Presto la riapertura del Museo «Carlo Conti»

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Presto la riapertura del Museo «Carlo Conti»

BORGOSESIA – Buone notizie per gli appassionati di storia: in tempi brevi riaprirà al pubblico il Museo di Archeologia e Paleontologia «Carlo Conti». Dopo quasi due anni dall’improvvisa chiusura, motivata poi successivamente dal Comune come necessaria per effettuare interventi di messa in sicurezza e regolazione del piano antincendio, finalmente si potrà ritornare a visitare le sale espositive che costituiscono l’unica vetrina sul passato di Borgosesia.

Presto la riapertura del Museo «Carlo Conti»

Negli scorsi mesi siamo più volte tornati sulla questione, riportando le dichiarazioni dell’amministrazione, i dubbi e le interrogazioni della minoranza consiliare e ora è arrivato il momento di fare un po’ di chiarezza alla vigilia della riapertura.

Ci aggiorna sugli ultimi sviluppi l’assessore Paolo Urban che ha seguito da vicino (e continua a seguire da vicino) l’attività del museo: «Come abbiamo ripetuto più volte, in questi quasi due anni al Museo Carlo Conti sono stati effettuati importanti lavori di messa in sicurezza: è stato rifatto il soffitto, sono state sistemate le vie di uscita e, così come è successo anche per Pro Loco, palestre e biblioteca che hanno sede nello stesso edificio comunale, è stato stilato il piano antincendio. Ora gli interventi strutturali sono terminati, mancano solo alcuni dettagli e poi potremo riaprire al pubblico».

L’argomento museo è stato più volte oggetto di commenti e discussioni (anche di recente, durante l’ultimo consiglio comunale), soprattutto per via della chiusura protratta per così tanto tempo. Spiega il perché ancora l’assessore Urban: «A differenza degli interventi fatti negli altri locali che hanno richiesto non più di pochi mesi, per quelli realizzati nel Museo si è dovuta mantenere un’attenzione ulteriore: quanto contenuto non è paragonabile a quello di qualsiasi altro locale. Trattandosi di reperti storici, ogni spostamento richiede l’autorizzazione e il controllo da parte della Sovrintendenza ai Beni Culturali il che non fa che allungare le pratiche e dilatare i tempi. In più c’è stato anche un cambio nella direzione: non sarà più Viviana Gili a guidare le attività del Museo, ma subentrerà una nuova figura che sarà presentata prossimamente».

Quindi dovremo aspettarci qualcosa di nuovo nell’allestimento? «Non proprio nell’allestimento, ma nella composizione del Museo. La sala principale rimarrà così com’era » anticipa Paolo Urban, «con il percorso didattico dedicato ai reperti preistorici trovati sul Monte Fenera e la riproduzione dello scheletro di orso. Si proseguirà con l’esposizione dei ritrovamenti di epoca romana nelle varie vetrine che completano la mostra. Le più importanti modifiche sono state fatte nella parte finale del percorso, questo per ragioni di sicurezza e di spazio. Al posto del pannello illustrativo dedicato al Supervulcano abbiamo installato un led-wall (cioè uno schermo led di dimensioni molto grandi) acquistato grazie a un bando e su cui verranno trasmessi video informativi e dedicati al territorio e che servirà da supporto ai numerosi incontri e conferenze che ospita abitualmente il museo. La nicchia che ospitava la sala conferenze, quindi sarà occupata dal pannello del Supervulcano e sul fondo abbiamo ricavato un’uscita di sicurezza. La grande novità riguarderà proprio i più piccoli: abbiamo trasformato un vecchio ufficio inutilizzato in laboratorio per le scuole, uno spazio dove gli alunni in visita potranno svolgere attività, seguire spiegazioni e approfondimenti in tranquillità senza disturbare gli altri visitatori e vivere un’esperienza ancora più completa».

Insomma, si può dire che in tutto questo lungo periodo di chiusura, nel Museo si è continuato a lavorare: «Sì, assolutamente» dice l’assessore, «sia per quanto riguarda gli interventi alla struttura, sia per migliorare l’esperienza dei visitatori. In questi mesi la ormai ex direttrice Viviana Gili e il curatore Gabriele Ardizio hanno portato a termine diversi progetti, come i percorsi naturalistici di Habitat, e seguito gli spostamenti dei reperti. Nell’ultimo periodo è anche stato realizzato un bel video che racconta del passato storico e geologico del nostro territorio e che verrà trasmesso sul maxi schermo installato nelle sale e che illustrerà ai visitatori parte della storia della nostra città».

E anche in quest’ultimo periodo: «Stiamo avviando una importante risistemazione del magazzino che negli anni passati è parecchio stato trascurato: il curatore si sta occupando di predisporre la catalogazione di tutti i reperti e la conseguente sistemazione in modo ordinato. Sarà un lavoro lungo, ma che potrà essere svolto tranquillamente con il museo aperto. Inoltre, con la nomina della nuova direttrice, il museo si sta riprendendo, poco per volta, i suoi spazi: sta ricontattando le scuole per programmare le visite, lo vedremo ricomparire sui social e presto annunceremo ufficialmente la riapertura al pubblico».

Qualche anticipazione? «Sarà prima della fine del 2025» dice Paolo Urban, «e non sarà un’inaugurazione ma ci sarà comunque una piccola cerimonia di riapertura. Le visite scolastiche riprenderanno in primavera 2026».

E tu cosa ne pensi?

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