Attualità
Quarantene notificate al… rallentatore
Ammettiamolo (ancora una volta): qualcosa che non funziona come dovrebbe c’è.
I ritardi nelle comunicazioni di positività e provvedimenti di quarantena sono un fatto conclamato. E’ successo, per esempio, a Quarona che a inizio novembre in una classe della Primaria si era registrato, tra gli alunni, un positivo.
Ricevuta comunicazione dai genitori, la Scuola, che in quel momento non era riuscita a parlare con Asl, aveva deciso in autonomia di porre la sezione, e quindi tutti i bambini, in quarantena domiciliare.
Alle famiglie (vigeva ancora la regola che anche in assenza di sintomi ai contatti stretti si sarebbe somministrato il tampone, quindi tutti i piccoli avevano fatto il test) era stato inviato avviso sulla tempistica: dal 5 al 16 novembre, considerato che il bambino positivo era a casa dal 3, e quindi i conti, in questo caso, tornano.
I conti invece smettono di tornare relativamente a un’altra tempistica: quella con cui l’Azienda sanitaria ha trasmesso a ogni nucleo familiare interessato il provvedimento di quarantena. Che è arrivato via mail: mercoledì 25 novembre… nove (9) giorni dopo che il periodo di isolamento si era concluso!
«Non vogliamo fare polemiche» ci ha detto un genitore dopo aver trovato nella casella di posta elettronica la notifica dell’Asl, «è però chiaro che le cose non dovrebbero funzionare così. Abbiamo letto la comunicazione, ci è venuto da sorridere ma in realtà la sensazione è che ci sia tanto da rivedere e da correggere. Che cosa è stato fatto, nei mesi estivi, ad esempio, per cercare di aggiustare le storture del sistema? Difficile ora, a questo punto della pandemia, organizzarsi diversamente. Ci rendiamo tutti conto di quanto la situazione sia complicata e assolutamente non facile da gestire: a marzo lo si è potuto accettare, adesso un po’ meno».
Immagine di repertorio
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