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Rassa è entrata ufficialmente a far parte dell’Associazione “I Borghi più belli d’Italia”

RASSA – Dal 21 giugno, solstizio d’estate, il Comune di Rassa è entrato ufficialmente a far parte dell’Associazione “I Borghi più belli d’Italia”, nata nel 2002 all’interno della Consulta del Turismo dell’ANCI , con l’obiettivo di valorizzare e promuovere i piccoli centri che, forse proprio grazie alla loro posizione periferica, hanno saputo proteggere e conservare la loro bellezza.
Rassa è entrata ufficialmente a far parte dell’Associazione “I Borghi più belli d’Italia”
I Borghi più belli d’Italia sono una prestigiosa organizzazione che raccoglie il meglio dell’immenso patrimonio storico, artistico e culturale dell’Italia meno conosciuta. Ne fanno parte oltre 360 Borghi selezionati e certificati con un procedimento esso stesso certificato ISO9001, che sono l’espressione della bellezza e del fascino di cui l’Italia è leader nel mondo.
Il marchio “I Borghi più belli d’Italia” contribuisce in modo determinante alla valorizzazione dei borghi certificati dall’Associazione, che diventano ben presto mete turistiche d’eccellenza e acquistano grande notorietà.
L’Associazione si pone sugli scenari nazionali ed internazionali come un vero e proprio network capace di promuovere l’Italia dei Borghi a 360 gradi attraverso mezzi di comunicazione eccezionali. I Borghi più belli d’Italia ha costituito la Federazione Internazionale de “Les plus beaux Villages de la Terre”, insieme alle analoghe associazioni di Francia, Vallonia (Belgio), Giappone, Spagna. Partecipano alle attività della Federazione come membri associati Sassonia (Germania), Svizzera, Russia, Libano e Cina.
A gennaio 2025 è stata costituita l’associazione Borghi più belli d’Italia in Piemonte, composta da diciannove Comuni piemontesi e tre della Valle d’Aosta, Presidente, il neivese Francesco Bordino, Vice Cristina Cappelletti e Maurizio Deevasis, Segretaria Maria Rosa Nervo e membro di diritto, perché componente del direttivo nazionale dei Borghi più belli d’Italia, Giacomo Lombardo, sindaco di Ostana. Del nuovo Consiglio fa parte anche Michele Barbaglia, Sindaco di Rassa.
A Rassa per la consegna ufficiale della pergamena e della bandiera che sanciscono l’entrata del Comune di Rassa nell’Associazione, in sostituzione di Fiorello Primi, Presidente Associazione I Borghi più belli d’Italia, era presente il Vice-Presidente, Pier Achille Lanfranchi, e una folta rappresentanza dei Comuni piemontesi che fanno parte dell’Associazione: Maurizio Deevasis, Sindaco di Cella Monte e Vice Presidente Borghi più belli d’Italia in Piemonte, Maria Rosa Nervo, in rappresentanza del Sindaco di Cocconato e Segretaria dell’Associazione, Giacomo Lombardo, Sindaco di Ostana membro Direttivo nazionale, Elisa Giardini, Vice Sindaco di Volpedo, Sonia Poggio, Sindaco di Mombaldone, Cristina Cappelletti, Sindaco di Usseaux, Fulvio Mazzocchi, Sindaco di Barolo, Antonella Marasso, Assessore di Neive, Milena Colle, Assessore di Orta San Giulio, Francesca Del Mastro, Sindaco di Rosazza, Michele Ansermino, Assessore Comune di Candelo.
Alla cerimonia erano presenti le massime autorità civili e militari della Provincia, Nicoletta Annunziata, Capo Area BPN, che era tra gli sponsor dell’iniziativa e molti Sindaci del territorio: Pietro Bondetti, Sindaco di Varallo, Luca Chiara, Sindaco di Valduggia, Leonardo De Rienzo, Sindaco di Guardabosone, Miriam Giubertoni, Sindaco di Campertogno, Alberto Daffara, Vice Sindaco di Piode.
Il Sindaco Michele Barbaglia, che fa parte del Consiglio dell’Associazione, ha pronunciato il discorso ufficiale, ringraziando per la numerosa presenza le persone che amano ed apprezzano il paese, avendo compreso che l’essere entrati nell’Associazione è un passo importante per farlo conoscere e valorizzarlo: “E’ con profondo orgoglio ed immensa emozione che oggi accogliamo a Rassa la bandiera dei Borghi più belli d’Italia: un riconoscimento che celebra la bellezza, la storia e l’identità del nostro Paese. L’importante riconoscimento è il frutto di un lavoro collettivo e dell’impegno costante dei cittadini di Rassa, delle Associazioni, delle attività produttive e delle istituzioni locali, ma soprattutto è il risultato di una visione condivisa, che unisce rispetto della tradizione, salvaguardia del paesaggio e promozione di un turismo consapevole e rispettoso.
Essere parte dei Borghi d’Italia non è solo un onore, ma comporta la responsabilità del mantenimento dell’identità e del paesaggio”. Barbaglia, dopo aver citato un brano del discorso del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che venne in visita al paese nel 2016, ha sottolineato che: “I piccoli Borghi non sono un passato da conservare, ma un futuro da costruire, con coraggio, visione e radicamento” e ha concluso ricordando con commozione il compianto Livio Scattolini, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione, che ha guidato Rassa nel raggiungimento di questo traguardo. Dopo il discorso del Sindaco sono intervenuti il Consigliere Regionale Carlo Riva Vercellotti, in rappresentanza del Presidente Alberto Cirio, che ha ringraziato Barbaglia per quello che ha fatto: “E non è scontato!” superando le critiche e lavorando con impegno e passione: “Questo è il punto di partenza di un volano che potrebbe coinvolgere l’intera Valsesia”.
Davide Gilardino, Presidente della Provincia di Vercelli, e Presidente dell’ANCI Piemonte, ha ringraziato le Forze dell’Ordine e gli Alpini per il loro quotidiano lavoro su un territorio che conta ben ottanta Comuni: “Tutti preziosi, che contribuiscono a costruire un tessuto economico e sociale coeso” e ha consegnato una targa della Provincia come riconoscimento dell’importante lavoro fatto. Francesco Pietrasanta, Presidente dell’Unione Montana dei Comuni della Valsesia, ha portato il saluto dell’UNCEM regionale: “Oggi per Rassa questo riconoscimento significa il rilancio del paese, ottenuto grazie alla determinazione di un Sindaco, mettendo in rete un piccolo Comune, rendendolo attrattivo”.
Pier Achille Lanfranchi, Vice Presidente Nazionale dell’Associazione Borghi più belli d’Italia, dopo aver ricordato i 370 Comuni che hanno ricevuto l’ambito riconoscimento, ha sottolineato che la parola “municipio” significa “caricarsi di pesi”, assumersi dei doveri, mettersi al servizio della propria Comunità: “Come diceva Carlo Cattaneo: il territorio è il deposito di enormi fatiche, concetto amplificato da Angelo Torre: le comunità locali sono la costruzione continua da parte dei loro abitanti”. Dopo la consegna ufficiale del diploma e della bandiera, Don Domenico Guala l’ha benedetta.
Michele Barbaglia ha concluso leggendo una lettera di Gianfranco Astori, Consigliere del Presidente della Repubblica e rassese d’origine, che ricordava che: “I territori non sono musei, ma ambiti di vita comune, custodi dei diritti dei cittadini, soprattutto quelli delle aree interne svantaggiate”.
La colonna musicale della giornata è stata suonata dalla Fanfara Alpina di Foresto, che ha aperto con l’Inno dei Borghi, seguito dall’Inno alla gioia, avviandosi in corteo verso il Cantone più alto di Rassa suonando e cantando con l’ausilio del Coro Alpin dal Rosa.
Per l’occasione è stata rimessa in funzione la segheria di Brasej, alimentata con l’acqua del torrente.
Vicino allo storico ponte erano stati posizionati banchetti che proponevano i prodotti tipici locali e dell’artigianato, quelli autentici!, che sono stati molto apprezzati, anche dalle persone che venivano da altre realtà territoriali. Oltre il ponte il maestro scultore Ireneo Passera esponeva alcune opere realizzate con il marmo bianco del Massucco ed offriva come ricordo delle scagliette del pregiato marmo locale. Lo scultore Marco Schena di Cellio, mostrava la tecnica della scultura lignea.
Il pranzo ufficiale si è svolto al piano superiore della segheria e nel capannone della Pro Loco, preparato con eleganza e perizia, componendo un menu tradizionale che comprendeva i “capuneit” avvolti nelle foglie di “lavassa”, il risotto toma e “saleggia” e… non poteva mancare la panna con i mirtilli.
Nel pomeriggio nei vari cantoni di Rassa erano presenti “ciceroni” che illustravano episodi storici o curiosità del paese, mentre tre guide: Roberto Fantoni, Lorena Chiara e Davide Filiè, proponevano brevi itinerari storico artistici con accenni a personaggi come il Conte Feliciano Fassola, o Fra’ Dolcino, presentando le “carbonaie”, piccole piazzole, per lo più di forma ellittica, dove veniva cotto il legno di faggio per ricavare il carbone vegetale per le fucine. In una tipica casa erano esposti i preziosi puncetti e si poteva visitare la Buteja dal Patèl, Aldo Terzoli, che d’inverno faceva il falegname e preparava gli attrezzi per la stagione successiva, presentata con grande passione e competenza da Aldo Tocchio.
Un paese intero si è mobilitato per mostrare le proprie ricchezze e ci è riuscito, dimostrando grande cordialità ed ospitalità.

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