Attualità
Rinegoziazione dei mutui, è scontro a Quarona
Nel Consiglio comunale del 26 maggio (la seduta, ancora in tempi di covid, si era riunita all’aperto, nel parco del municipio) uno dei punti all’odg più vivacemente dibattuti era stato quello della rimodulazione dei mutui.
La Cassa Depositi e Prestiti aveva proposto questa rinegoziazione, accolta tra le altre anche dall’Amministrazione di Quarona. Che appunto nella seduta consiliare di fine maggio aveva approvato l’adesione, con il voto contrario della minoranza.
«Liberiamo risorse che ci consentiranno, nei prossimi dieci anni, di investire per milioni di euro e di rilanciare il paese», aveva detto il sindaco Pietrasanta. «Come puoi parlare di rilancio finanziario di Quarona se impegni le Amministrazioni che si succederanno a pagare 850mila euro di interessi passivi? E’ una manovra economicamente svantaggiosa» aveva ribattuto la minoranza con Sergio Svizzero.
Del quale qui sotto ospitiamo un contributo alla discussione, seguito a ruota dalle precisazioni del sindaco (il confronto è nel frattempo proseguito, tra l’altro, anche sui social, e oggi il Valsesiano accoglie le posizioni di entrambe le parti nella certezza che proprio i giornali costituiscano, a tutti gli effetti, le sedi consone per la trattazione di questi argomenti: non si ci si perde tra mille commenti spesso insensati e ci si può concentrare sulla sostanza del discorso).
Dal gruppo di minoranza «Rinnoviamo l’impegno per Quarona» in merito alla rimodulazione dei mutui approvata (dalla sola maggioranza) durante il Consiglio comunale del 26 maggio riceviamo e pubblichiamo.
Rinnoviamo l’impegno per Quarona
Nonostante le forti perplessità dai noi espresse e più volte sottolineate nel corso del dibattito consiliare, la maggioranza ha votato la rinegoziazione dei mutui.
Diciamo «no» alla rinegoziazione dei mutui del nostro Comune così come proposta dall’Amministrazione Pietrasanta perché, per fare cassa nell’immediato, fa pagare oltre 850mila euro di maggiori interessi ai cittadini, impegnando pesantemente i bilanci futuri (fino al 2043) con il trasferimento dei relativi oneri alle generazioni future.
Premettiamo che la rinegoziazione dei mutui proposta dalla Cassa Depositi e Prestiti (CDP) è solo una possibilità tecnica finalizzata a liberare la liquidità necessaria per fronteggiare eventuali difficoltà di bilancio degli Enti locali (tra cui i Comuni) derivanti dall’emergenza Covid 19.
Una corretta operatività avrebbe imposto la quantificazione di massima di questo maggior fabbisogno (valutazione non predisposta dall’Amministrazione), da finanziare con detta rinegoziazione per non pesare nell’immediato sui cittadini; al tempo stesso ciò avrebbe reso evidente la volontà di non approfittare dell’operazione per aggirare la previsione costituzionale (art. 119) che vincola gli indebitamenti a progetti di investimento e non andare invece a incrementare la possibilità di fare spesa corrente, che l’esperienza ci dice non essere sempre necessaria.
La straordinarietà dell’operazione, che ben si comprende possa essere differente da Comune a Comune, in relazione al diverso impatto economico prodotto dall’epidemia sulle realtà economiche locali nonché dai diversi livelli di indebitamento dei Comuni, è confermata dalla previsione legislativa che vede la possibilità di utilizzo delle risorse liberate per coprire spese correnti limitata nel tempo (esercizi dal 2020 al 2023).
La rinegoziazione dei mutui CDP, per la metodologia prevista dalla Cassa stessa (equivalenza finanziaria dei flussi futuri) ma, soprattutto, per la decisione dell’Amministrazione Pietrasanta di aderirvi integralmente, risulta essere drammaticamente onerosa per il nostro Comune. Questa operazione produrrà infatti: un notevole allungamento della durata dei mutui, che in media raddoppia passando dagli attuali 12 a 24 anni, con un poco edificante trasferimento di oneri alle generazioni future; un pesantissimo costo in termini di maggiori interessi (+51%) per oltre€ 850mila euro; per alcuni mutui (quelli più recenti, contratti a tassi interessanti), tassi di rinegoziazione superiori agli attuali, conseguentemente non si comprende perché dovremmo accettare condizioni di prezzo più sfavorevoli; per molti mutui, per i quali, in relazione alla vita residua breve (da 5 a 9/10 anni), con le rate in scadenza stiamo rimborsando una quota prevalente di capitale, mentre con i nuovi piani di ammortamento ripartiremo a pagare soprattutto interessi, per un ammontare complessivo pari a circa 2/3 volte quello attuale; tassi post negoziazione (la media, ponderata per i vari debiti residui, risulta intorno al 4%) più che doppi rispetto a quelli richiesti dalla medesima CDP per analoghi nuovi mutui a 20 anni (attualmente 1,8%).
Un inutile danno economico alle casse comunali, e quindi, in ultima istanza, ai cittadini quaronesi, anche nell’ipotesi più virtuosa che la nuova disponibilità sia in futuro utilizzata per finanziare opere pubbliche, visto le attuali più favorevoli condizioni di emissione dei nuovi mutui.
Conseguentemente, ribadita l’anti-economicità dell’approvata rinegoziazione, non possiamo che esprimere il nostro forte dissenso all’operazione e stigmatizzare le scelte dell’Amministrazione Pietrasanta che, ancora una volta, appare più attenta alle esigenze immediate del consenso che non al bene della nostra comunità (in particolare delle nuove generazioni) in un’ottica pluriennale di più ampio respiro. Rimane infine difficile capire come il notevole appesantimento degli obblighi debitori del nostro Comune (più 850mila euro) possa essere definito dal sindaco come il «rilancio finanziario del comune».
La dichiarazione di Pietrasanta
«Prendo atto» dice il sindaco Francesco Pietrasanta «in questo lungo confronto sulla rimodulazione dei mutui «delle dichiarazioni della minoranza sulla questione del “Rilancio finanziario di Quarona” con le quali veniamo accusati di voler indebitare le future generazioni per un tornaconto politico immediato. Vorrei fare alcune precisazioni e spiegare quale manovra economica è stata approvata in Consiglio comunale il 26 maggio. Il Comune di Quarona, come più volte lamentato dal dott. Svizzero in campagna elettorale e durante il suo mandato, si trova in una situazione di soffocamento ossia non abbiamo più liquidità disponibile per investire. Trovata una situazione di bilancio in continuo anticipo di cassa, senza risorse e vedendo un paese condannato a un lento e passivo, declino abbiamo deciso di reagire. Quindi abbiamo studiato un piano di rilancio e abbiamo aderito alla rinegoziazione di circa 80 mutui con queste motivazioni e finalità:
1) Lo Stato con la Legge di Stabilità 160/2019 all’art. 1, comma 557 e successivo D. l. 162 del 31/12/2019 all’art 39 sta pianificando una ristrutturazione e accollo dei debiti degli Enti locali a partire dal 2020. L’obiettivo è quello di mettere insieme alcuni tipi di mutui comunali, prenderli in carico come Stato, trattarli in blocco sul mercato e ridurre i costi a carico dei Comuni e consentire di sviluppare investimenti. Questa manovra farà rientrare tutti i nostri mutui in questa fattispecie;
2) Il tasso medio di indebitamento del Comune scende al 3,8 per cento da un precedente 4,4 per cento;
3) la revisione dei mutui porterà 850mila euro di maggiori oneri passivi per lo spostamento delle scadenza al 2043 ma libererà oltre 2 milioni di euro di liquidità per i prossimi decenni. Quindi l’operazione è in attivo per Quarona di oltre 1 milione di euro;
4) liberiamo fin da subito 200mila euro di liquidità all’anno per investimenti, assicurati per i prossimi decenni, così da poter cofinanziare bandi regionali, statali ed europei. Questo avrà un effetto leva che ci permetterà di programmare milioni di euro di investimenti sul nostro paese ottenendo risparmi e maggiori entrate. Inoltre, in caso di imprevisti avremo liquidità per affrontarli senza dover contrarre nuovi mutui. Non dobbiamo più fare il passo più lungo della gamba, dovremo invece spendere al massimo quello che guadagniamo;
5) metteremo al riparo le future generazioni e amministrazioni dagli aumenti dei tassi di interesse. Se è vero che oggi un mutuo fisso si può contrarre con un tasso del 2 per cento è anche vero che tra 15 anni non sarà più così. E’ ormai da 30/40 anni che i tassi scendono. Oggi sono vicino allo zero ma come ci insegnano i nostri nonni, che ricordano i buoni fruttiferi della Posta, l’inflazione e gli interessi dei mutui a doppia cifra, ciò che scende poi risale e secondo la dottrina di Politica economica è molto probabile che tra 10/15 anni ci troveremo tassi di interesse oltre il 10 per cento (come negli anni 70/80). Quindi aver portato i tassi medi del Comune a un 3,8 per cento fino al 2043 ci mette al riparo dal rischio futuro di dover contrarre mutui molto più costosi. Un aiuto alle future generazioni a discapito delle amministrazioni che ci saranno nei prossimi 10 anni.
In sintesi respingo convintamente le accuse della minoranza. Questa manovra, che voglio battezzare “Rilancio finanziario di Quarona”, è stata ben ragionata e studiata e ci permetterà di prendere fiato nell’immediato, pianificare investimenti per milioni di euro nei prossimi anni e soprattutto mettere al sicuro le generazioni future da aumenti dei tassi di indebitamento. A mio avviso il ragionamento fatto dal dottor Svizzero è frutto di una valutazione superficiale sulla manovra da noi proposta e dalla mancanza di basi tecniche nella dottrina di politica economica. Per valutare bene le prospettive dei bilanci pubblici non c’è da prendere in considerazione soltanto la contabilità, ossia calcolo di entrate e costi, ma serve un ragionamento più ampio che colga le opportunità dell’evolversi dei tempi e di ciò che ci sta attorno. E’ necessario avere uno sguardo a 360 gradi, guardare al futuro e avere coraggio. Se fosse così, sono sicuro che si ricrederà tra qualche anno mentre se ancora una volta queste critiche sono spinte dalla rivalità generata dal nostro operato non posso che lanciare un appello: sotterrate l’ascia di guerra e collaborate insieme a noi per il bene di Quarona. Se troverò un muro di gomma assicuro i quaronesi che il mio gruppo non si farà intimorire e proseguirà a testa alta sulla strada per il rilancio di Quarona. Uniti si vince!».
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