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Rovasenda: presentazione del libro dedicato al dottor Salvatore Perazzo, scritto dal figlio Lorenzo

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ROVASENDAMaria Grazia Goio, rovasendese per amore, con ascendenze della Val Camonica, socia del Lions Club di Gattinara, dopo aver ascoltato la presentazione del libro dedicato al Dottor Salvatore Perazzo, scritto dal figlio Lorenzo, pensò che sarebbe stato opportuno farlo tornare idealmente a Rovasenda, presentandolo nella Biblioteca intitolata al professor Arnaldo Colombo, con il quale Salvatore Perazzo aveva condiviso un’amicizia cordiale, scaturita dalla comune origine nelle terre d’acqua.

Il Sindaco Gian Paolo Baietti ha colto l’occasione per rinnovare i legami con il Comune di Gattinara e ne è nata una piacevole serata in biblioteca, la “casa” di Arnaldo, che conserva in una sezione tutti i volumi della sua personale biblioteca, gestita in modo intelligente e creativo dai volontari: Rita, Ileana ed Achille.

Lorenzo ha ricordato come era nato il libro: “Salvatore Perazzo, un medico, un uomo, una comunità”, pubblicato sotto l’egida dell’Associazione Culturale di Gattinara, della quale è Vice Presidente: “Ristrutturando la casa paterna ho scoperto che mio padre aveva conservato sempre ogni testimonianza della sua vita e delle varie attività nelle quali fu coinvolto, quindi per me, che ho una formazione archivistica e mi occupo professionalmente di riordino di documenti, è stato naturale riscoprire in filigrana la storia del paese in cui mio padre era giunto nel 1960 come medico condotto. Ho cercato di evitare di cadere nella retorica familiare, cercando di far emergere, attraverso le vicende personali della mia famiglia, come in quattro decenni il paese si sia trasformato radicalmente, passando da borgo agricolo a cittadina industriale, con un progressivo aumento della popolazione, passata da seimila a diecimila abitanti”.

Il Dottor Salvatore Perazzo arrivò a Gattinara giovane medico nel 1960, inserendosi subito nella Comunità in cui visse per tutta la vita. Nei primi anni coniugò l’attività di medico condotto con il servizio in ospedale come anestesista. Dal Sessanta all’Ottanta furono gli anni d’oro dell’Istituzione voluta e fondata dai gattinaresi nel 1932, che in quel ventennio conobbe la sua massima espansione, arrivando ad avere ben 254 posti letto: oggi Vercelli ne ha trecento e Borgosesia cento. Salvatore Perazzo ottenne il riconoscimento del Primariato di Anestesiologia e promosse l’attivazione del Reparto di Rianimazione, che non fu mai ufficialmente riconosciuto, ma funzionava nel concreto. Fu per anni il medico sportivo dell’FC Gattinara, impegnato nell’AVIS, nata alla fine degli anni Cinquanta, dove fu anche donatore, nell’Aido, che nacque nel 1977, per la tenace volontà di Anna Basso, nella LILT, cui aderì dopo la prematura scomparsa per cancro nel 1982 della bella e spumeggiante moglie Marina, nell’AILAR, Associazione Italiana Laringetomizzati.

La vita professionale si intrecciò sempre con quella famigliare e con le molteplici passioni: costante fu il suo impegno nell’Associazione Culturale di Gattinara, della quale fu Presidente per ben diciotto anni, dal 1978 al 1996. Nel 1979 la Culturale fu direttamente coinvolta dal Comune nel censimento dei beni culturali, riconoscendone la competenza storico-artistica. Nel 1980 promosse il I Convegno sul Cardinal Mercurino Arborio di Gattinara, nel 1983 contribuì alla pubblicazione della prima Guida Turistica del paese, stimolò il Maestro Arturo Gibellino a pubblicare nel 1986 il Vocabolario Gattinarese- Italiano.

Sullo sfondo della vita di Salvatore Perazzo, che fu anche Presidente del Rotary Club Santhià-Crescentino nel biennio 86/87, scorrono manifestazioni importanti per la Città: dalla Festa del Piemonte del 1980, al Ventennale di costituzione della Culturale, in cui organizzò l’incontro con le “Famije” del Vercellese, libere associazioni che sorgevano pressochè in ogni paese della “Bassa”, al 1983 in cui fu tra i promotori della Mostra-mercato del vino DOC della Provincia di Vercelli, che poi si trasformò nella Festa dell’Uva. Visse i momenti di Gattinara Città e le giornate dei festeggiamenti per il 750° anniversario della Fondazione del Borgofranco. In quegli anni la sinergia tra il Comune di Gattinara e l’Associazione Culturale era molto forte e si traduceva in iniziative condivise.

Nel 1978 fu tra i promotori dello “sposalizio” tra riso e vino, che unì Rovasenda con Gattinara. Lorenzo Perazzo, parlando della reciproca stima e dell’amicizia con Arnaldo Colombo, ha letto alcuni passi di una lettera che fu inviata a sua padre nel gennaio 1984, in cui si ribadivano le comuni origini e si sottolineava la stima per il medico e per l’uomo di cultura, che sapeva trasmettere interesse e condivisione. Nel racconto sono state rievocate altre figure di gattinaresi che ebbero ruoli importanti all’interno dell’Associazione Culturale: il pittore Arturo Gibellino, portatore dell’antica saggezza contadina, indagatore di ogni aspetto della cultura gattinarese, Franco Ferretti, che fu il successore di Perazzo alla guida della Culturale.

Alla serata ha partecipato un pubblico attento e numeroso, tra i presenti: Flavio Colombo e la moglie Luciana, cugini di Arnaldo Colombo, la Direttrice dell’Archivio di Stato di Vercelli, Elena Rizzato, il Presidente dell’Associazione Culturale di Gattinara, Fulvio Caligaris, il Consigliere Regionale Carlo Riva Vercellotti, che ebbe come professoressa Marina Perazzo: “Conobbi Arnaldo Colombo, come autore di “Gattinara vino e campioni DOC”, che apprezzai molto essendo in quegli anni portiere del Gattinara. Essendo stato Assessore alla Cultura nel Comune di Gattinara, condivisi molte iniziative con la Culturale ed ebbi modo di conoscere Salvatore Perazzo. Ripenso talvolta a Persone come Arnaldo e Salvatore che non ci sono più e che ci mancano, perché hanno dato importanti contributi alla Comunità. Il gesto di Lorenzo ci ha permesso di rileggere una storia collettiva che ci appartiene ed è stata un importante tributo a suo padre”. Riva Vercellotti, quando fu amministratore in Provincia, si adoperò sempre per finanziare le pubblicazioni di storia locale perché riteneva fosse importante per un paese avere una storia racchiusa in un libro disponibile in biblioteca e nelle scuole: “La storia genera appartenenza, radici che rendono più forte il legame dei singoli con la Comunità”.

La Pro Loco di Rovasenda, al termine della presentazione, ha offerto un rinfresco preparato dalla cuoca Marisa Marcon e dalla Presidente Flora Patriarca, servito nella sala che ospita i libri del Professor Colombo: occasione per mostrare la ricca biblioteca e le molteplici coppe e targhe con le quali fu premiato come scrittore e come poeta.

 

Piera Mazzone

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