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Sanità in Valsesia: le precisazioni e i chiarimenti del direttore generale dott.ssa Eva Colombo
Da ASL Vercelli riceviamo e pubblichiamo i chiarimenti sulla Sanità in Valsesia.
Sanità in Valsesia: le precisazioni e i chiarimenti del direttore generale dott.ssa Eva Colombo
Alla luce dei diversi interventi apparsi nelle ultime settimane sui giornali locali in merito a Ospedale di Borgosesia, Casa della Salute di Varallo e situazione dei medici di medicina generale, il direttore generale dell’Asl, Eva Colombo desidera fare alcune precisazioni.
A Borgosesia garantite le attività di base previste e alcune specializzazioni di eccellenza
Come già spiegato nell’incontro pubblico tenutosi al Lux di Borgosesia l’11 luglio, è doveroso tener presente che per ragioni di natura normativa l’Ospedale di Borgosesia non può e non deve erogare i medesimi servizi di quello di Vercelli: si tratta di due ospedali diversi dal punto di vista delle specialità che devono essere presenti. Borgosesia «trascina» dal passato l’eredità di alcune specialità che non sono più previste ma che sono presenti grazie all’impegno e alla buona volontà di alcuni specialisti, come l’urologo e l’oculista, per esempio. Negli ultimi anni ci sono comunque state significative attività di potenziamento. Siamo riusciti a garantire, grazie all’impegno economico dell’associazione Igea Prevenzione Salute Vita e della Fondazione Valsesia e all’impegno personale del direttore dell’Oculistica dottor Giuseppe Macrì (il primario viaggia quotidianamente dalla Lombardia) gli interventi di cataratta e grazie a investimenti mirati come il robot chirurgico-ortopedico riusciamo a eseguire operazioni mini invasive, che rappresentano un elemento distintivo e di qualità per l’ospedale valsesiano. La direttrice dell’Oncologia di Vercelli, dottoressa Chiara Saggia, si è impegnata personalmente per avviare l’ambulatorio senologico prima non presente in valle, importantissimo anche per la prevenzione.
Criticità sul personale ma serve un cambio di immagine per non sminuire la struttura
La criticità principale riguarda, come è noto, il personale: nonostante i concorsi banditi ripetutamente è difficile trovare alcune figure mediche, difficoltà che si acuisce a causa della posizione decentrata di Borgosesia e ai collegamenti carenti. Questo scenario è destinato a migliorare in alcuni anni, quando aumenteranno i medici specializzati e i concorsi torneranno a essere nuovamente ambiti. Spiegato questo, cosa si può fare nell’immediato? Prima di tutto – ed è quello che ci stiamo impegnando a fare come Asl – mantenere i servizi offerti, ritagliando laddove possibile nicchie di qualità, come spiegato prima. In seconda battuta è necessario promuovere un cambio di immagine complessivo che per primi gli amministratori locali (e persino i dipendenti) devono contribuire a favorire, non sminuendo la struttura. Chi sarebbe incentivato a lavorare in una azienda in cui si rincorrono continue voci di chiusura?! Borgosesia è un ospedale nuovo, con primari d’eccellenza e rappresenta una possibilità importante sia per giovani medici che vogliono acquisire competenze e fare carriera, sia per i medici strutturati che cercano condizioni di lavoro meno pressanti rispetto agli ospedali hub. Le continue polemiche e voci di ridimensionamento, totalmente infondate, non aiutano a migliorare un contesto che invece può offrire grandi opportunità, in primo luogo ai giovani della valle che dovrebbero vedere il loro ospedale, oltre che come un servizio, come una importante possibilità di lavoro nel loro territorio. Ne è un esempio positivo il nuovo direttore della Chirurgia dottor Matteo Gatti, arrivato da Borgomanero, che ha raccolto l’eredità del dottor Gualtiero Canova e che sta svolgendo egregiamente la sua attività chirurgica.
Il punto sulla Casa della Salute di Varallo
Grazie alle risorse del PNRR sono in corso i lavori di riqualificazione alla Casa di Comunità di Varallo, che nelle scorse settimane è stata oggetto di una lettera-appello con 27 firme che ne chiede la salvaguardia. A tal proposito è utile precisare che è erroneo il confronto tra la Struttura di Gattinara e quella appunto di Varallo, in quanto la prima è qualificata come Ospedale di comunità e pertanto è corretto che abbia dei posti letto di degenza, cosa invece non prevista a Varallo. A Varallo i lavori di riqualificazione della struttura sono già stati avviati e si concluderanno a metà 2025. A seguito del completamento delle opere, saranno ulteriormente potenziati i servizi esistenti (allo stato attuale oltre ai medici di medicina generale vi sono ambulatori specialistici di dermatologia, oculistica, odontoiatria, ostetricia e ginecologia e otorinolaringoiatria). L’obiettivo per il 2025 è quello di avere una Casa di Comunità che sia un vero punto di riferimento per la popolazione e da cui possano anche essere gestite le attività a domicilio, tramite gli infermieri di famiglia e comunità, già attivi nelle valli laterali.
La situazione dei medici di medicina generale
Un aspetto su cui i cittadini hanno invece un reale disagio e che preoccupa molto anche noi è quello dei medici di famiglia: i numerosi pensionamenti non sempre hanno una sostituzione immediata e l’Asl ha da alcuni mesi attivato gli ambulatori distrettuali con aperture in diversi paesi per limitare il disagio dell’utenza. Anche su questo aspetto è importante la collaborazione di tutti per far conoscere il servizio e non lasciare le persone più fragili senza assistenza. Da questo punto di vista occorre ringraziare i medici della valle con cui stiamo lavorando in piena collaborazione.
dott.ssa Eva Colombo, direttore generale Asl Vercelli
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