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Segnaletica nell’alta Val Mastallone rinnovata grazie ai volontari della Commissione Cai

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FOBELLO – All’inizio dell’autunno, con una serie di uscite i volontari della Commissione Cai sono riusciti a rinnovare la segnaletica sui sentieri del Comune di Fobello che dalle frazioni di Santa Maria e La Gazza portano verso la Bocchetta di Striengo, la Bocchetta del Cortese, il Col d’Egua e l’alpe Vallè Piat.

Si tratta di una serie di percorsi di notevole sviluppo che si addentrano nella parte più alta della Val Mastallone. Il percorso più importante corre su di una bella mulattiera lungo questo torrente, superandolo un paio volte, prima su di un ponte poi per una massicciata, arriva al ripiano sopra la cascata dov’è situato il grazioso lago di Baranca, il colle omonimo e dopo, un ultimo tratto su sentiero, raggiunge il Col d’Egua.

I due valichi toccati dal percorso hanno da sempre rivestito grande importanza per i collegamenti tra Fobello, Carcoforo e la valle Anzasca, verso Bannio e Anzino. L’itinerario, già descritto nei diari dei viaggiatori inglesi dell’Ottocento, è tuttora notevolmente utilizzato e fa parte del Sentiero Italia, della Gta, del sentiero Walser. Nello scorso autunno era stato notevolmente danneggiato, ma è stato riparato molto opportunamente.

Il lavoro dei nostri volontari in questo caso si è limitato al ripristino e alla revisione della segnaletica. Anche il sentiero che porta alla Bocchetta di Striengo, che collega sempre con il territorio di Carcoforo, non ha richiesto molto lavoro. Non così il sentiero verso la Bocchetta del Cortese, che collega invece il vallone di Striengo con quello di Roj, che ci ha impegnati con un notevole lavoro di pulizia dalla vegetazione e che risente maggiormente dell’abbandono degli alpeggi e della scarsa frequentazione.

Abbiamo però dovuto nuovamente posizionare alcuni cartelli a suo tempo posizionati nei punti di deviazione, purtroppo non più ritrovati e probabilmente asportati per vandalismo. L’ultimo intervento è stato quello che da Santa Maria porta nel vallone di Nava, sul versante opposto della valle, verso l’alpe Vallé Piat.
Da qui si può proseguire verso la cima del Pizzo del Moro su un itinerario più incerto, a vista, su tracce nel pascolo, senza segnali.

Per la Commissione
segnaletica Elio Protto

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