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Serata dedicata alla leucemia come male “curabile” a Varallo

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Serata dedicata alla leucemia come male "curabile" a Varallo

VARALLO – Venerdì 14 giugno, presso il Centro Giovanile “G. Pastore”, il Centro Libri-Punto d’Incontro, la Biblioteca Civica “Farinone-Centa” e la Parrocchia di Varallo, hanno proposto una serata dedicata alla leucemia come male “curabile”.

Serata dedicata alla leucemia male curabile a Varallo

La prof.ssa Rosangela Canuto, ordinario di Patologia generale dell’Università degli Studi di Torino, ha presentato la leucemia, la cui etimologia viene dal greco e significa “sangue bianco”, spiegandone l’origine e le varie forme in cui si presenta: “La leucemia è una malattia del mondo occidentale, è un tumore maligno, non esistono varianti benigne, ne esistono diverse varianti che possono essere acute o croniche”. Sono poche le cause conosciute che agiscono sul midollo trasformando la cellula staminale in cellula neoplastica, si stanno studiando le forme familiari per vedere se esista una predisposizione a sviluppare la leucemia: “Lavori recentissimi del 2024 hanno messo la leucemia in relazione con l’obesità infantile e con l’inattività fisica in età avanzata. L’incidenza 2023 è di 9.600 nuove diagnosi: 5.300 uomini e 4.300 donne. In Italia si ammalano di leucemia linfoblastica acuta quattrocento bambini all’anno, ma il 90% guarisce, per l’efficacia delle cure e la precocità della diagnosi”.
L’organizzazione della serata di conoscenza e approfondimento era nata dalla pubblicazione del volume: “Non è colpa del Violino”, iniziato da Alessandro Grazioli, giovane della diocesi di Novara, e terminato dal papà Graziano.

La dott.ssa Emanuela Grazioli, medico di medicina generale, ha parlato dell’esperienza di suo nipote Alessandro, che all’età di ventisei anni, è stato colpito da leucemia mieloide acuta fulminante, che, in soli centoquaranta giorni, l’ha portato a morte: “Purtroppo Alessandro era chemioresistente e non ha potuto essere sottoposto al trapianto di midollo, però dall’ospedale ha voluto farsi testimonial della campagna per la donazione del midollo, che ha avuto un incremento significativo, schizzando a mille donatori”.
L’editore e zio di Alessandro, il giornalista Gianni Del Bello, ha spiegato come sia nato il libro: “Alessandro decise di farsi storia da subito, diventare lui stesso racconto, perché le storie sono un rito collettivo e rendono immortali. E’ stata quasi una missione sociale cui Alessandro è stato chiamato dalla volontà divina: i proventi della vendita del libro andranno tutti all’ADMO e all’AIL”.
Graziano, padre di Alessandro, ha sottolineato che questa era la ventesima presentazione del libro sul territorio: “La ventesima tappa di un itinerario di speranza: con mia moglie mia figlia Valentina ci sentiamo più uniti di prima. Il tempo non diminuisce il dolore e non sbiadisce il ricordo, ma la vita continua”.

Don Roberto Collarini, parroco di Varallo, è intervenuto al termine della serata ricordando la parabola del seme gettato nella terra che sembra che muoia mentre fa germogliare nuova vita e parlando di Carlo Acutis che morì, il 12 ottobre 2006, a soli quindici anni, di leucemia fulminante, proclamato beato poco meno di quattro anni fa e che ora sarà santo: Papa Francesco ha riconosciuto un miracolo compiuto per intercessione del beato, l’ultimo passo necessario prima della canonizzazione.

L’approfondimento su questa terribile malattia proseguirà con la presentazione del libro di Stefano Francescato e Isabella Guglielmina: “Il viaggio di Achille”, che narra la storia a lieto fine di un bambino di cinque anni di Scopa al quale era stata diagnosticata una forma di leucemia, curata all’Ospedale Regina Margherita di Torino, nel reparto di Oncoematologia Pediatrica.

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