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Serravalle saluta il poeta Gianni Biglia

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SERRAVALLE – Serenamente è mancato il Poeta Dottor Gianni Biglia: così la moglie Laura, le figlie Gabriella con Emilio, e Raffaella, gli adorati nipoti, Matteo e Tommaso, hanno comunicato la triste notizia. La dinastia dei Miché ha perso il suo Poeta: “GianMichè”.

Gli anni passano e diventano un peso, la cui condivisione è sempre più difficile, perché lungo il cammino si sono smarriti affetti, amici, conoscenti, ma soprattutto sono cambiati i paesaggi dell’anima, non ci si riconosce più nel mondo che muta con ritmi sempre più incalzanti.
Gianni era un vero Poeta, conosceva bene la metrica e sapeva che una poesia si distingue dalla prosa per la musicalità, gli accenti al posto giusto, le rime esatte: settenari, ottonari, endecasillabi si alternano e si incatenano in rime baciate o alternate, spesso sorprendenti per freschezza.

Era nato nel 1934 a Serravalle, si era laureato in chimica e aveva diretto il laboratorio della Cartiera Italiana, poi, con la moglie Laura, per anni aveva gestito l’edicola cartolibreria, all’ombra della chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista.

Nel 1971 aveva vinto il Primo Premio di Poesia Dialettale Pinet Turlo, organizzato a Grignasco, con la poesia: “L’ultim dì da scola” dedicata alla Maestra di prima elementare, Cristina Picco Torelli: le quartine a rima alternata snodano una storia di riconoscenza e di affetto. Da allora, anno dopo anno, Gianni aveva sempre inviato le sue poesie alla Rassegna grignaschese, salendo sul palco a leggerle, con grande garbo. Poesie brevi, ironiche, dedicate a momenti e personaggi della sua Serravalle…fino al 2015, nel quale aveva presentato Piova d’autun: …Arzin-a…, in una parola sola, intraducibile in italiano se non con una perifrasi, aveva salutato gli amici Poeti, ritirandosi con dignità.
Nel 1975 fu premiato al prestigioso Concorso Nino Costa, indetto dal “Cenacolo” di Torino, si classificò più volte ai primi posti del Cesare Filippone di Vercelli e in molti altri concorsi.

Con la figlia Gabri aveva firmato un poesia-canzone, musicata da Vittorio Scagno: ‘L vampiro, presentata alla Seconda Rassegna di Canti Popolari Valsesiani, organizzata dalla Pro Loco di Grignasco nel 1977, proseguendo con la ballata Giuseppe Furmighera e ‘L povar. Partecipò alle Rassegne di poesia dialettale San Germano, fu presente con i poeti valsesiani a Camasco e a Cervarolo, ma ridiscese anche Lung la Sesia, per partecipare agli incontri nell’abbazia di San Nazzaro.

Nel dicembre 2014, su insistenza della figlia Raffaella, aveva deciso di raccogliere le sue poesie in un libro, che si intitolò semplicemente: “Puisie dal Gian Miché”, dedicato alla moglie Laura, con in exerga due versi che racchiudevano la tenerezza dell’amore di tutta la vita.
Profondamente serravallese, mugiùn, seppe incorniciare il paese in perle di poesia, fece parte del Comitato Rondini, che accoglieva il ritorno dei Serravallesi che vivevano fuori dal paese: una festa nel cuore dell’estate…e poi anche le Rondini si sono rarefatte, Ferruccio, Angelo, Ornello, Arturo e Rossano, portato via dal Covid, con nel cuore ancora tanti progetti: “’Ntla pagina dal ciel imaculà / na scarabocc ad rundule impruvis / l’è facc an cercc cun dinta ‘l Paradis: / l’è lì che i neuss Poeti jèn andà, / l’è lì che ëndruma ‘n dì fé cumpagnia, / lì ‘ntu’s cercc ad ciel, ad puisia”.

Ora per salutare un Poeta cosa c’è di meglio che adoperare i suoi versi?
“Povro poeta, al dì ch’at partirai / ‘gh sarà na fiòra bianca ‘ntun cantun / par che ‘l tö cör al pòda pié la sbria, / e ‘gh sarà ‘n balun russ cal vol scapé: / tajeghe ‘l fil, matai, lassélo ‘ndeé, / ch’igh vaga pröghe sü ‘ntal ciél serèn / ‘nté ‘n gh’è chi ca capiss, chi ca völ bèn”.
Ciao Gianni, reciterai le Tue poesie agli Angeli, ma i nostri Serravallesi accorreranno tutti per ascoltarTi.

 

Piera Mazzone

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