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Sindaci della Valsessera preoccupati: “Medici di Base, la Regione intervenga”

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Sono molto preoccupati i Sindaci della Valsessera. La progressiva riduzione della presenza sul territorio dei medici di assistenza primaria – che per ragioni di età concludono la propria carriera lavorativa e conseguentemente l’operatività in valle – sta infatti causando numerosi disagi. Questo perché al momento la loro presenza nel territorio valsesserino non viene supplita (basta vedere il recente pensionamento del dott. Renato Baiguera, operativo a Portula per oltre trent’anni) e i cittadini sono così costretti ad ardue trasferte in altre aree per poter continuare a usufruire di tale servizio.

Una criticità che i primi cittadini hanno fin da subito fatto propria e che, per riuscire a smuovere finalmente le acque, hanno voluto manifestare anche al presidente della Regione, Alberto Cirio, e all’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi. Nella missiva indirizzata ai vertici regionali e firmata dai nove Sindaci della Valle (Ailoche, Caprile, Coggiola, Crevacuore, Guardabosone, Portula, Postua, Pray, Sostegno) – ricadenti nel distretto sanitario Valsesia, Asl Vc – esprimendo forti timori per l’attuale situazione, si evidenzia come «nella breve previsione di due o tre anni quasi tutti i medici di assistenza primaria attualmente operativi e presenti in Valsessera termineranno la propria attività, il nostro territorio si troverà quindi totalmente scoperto e i cittadini saranno costretti a spostarsi verso altre aree (Bassa Valsesia o Alta Valsesia), per poter usufruire dei fondamentali servizi attualmente garantiti dalla presenza in loco del medico di assistenza primaria. Una figura, quest’ultima, che è responsabile della cura globale della persona, che garantisce l’accesso del cittadino al Sistema Sanitario Nazionale e ha il compito di coordinare sotto la sua responsabilità l’intera vita sanitaria e psicologica dei suoi pazienti, concordandone una strategia diagnostico-terapeutica complessiva. Il servizio di ”telemedicina” può contribuire al miglioramento del servizio, ma non, assolutamente, a sostituirlo».

I nove Sindaci sottolineano inoltre come «per la maggioranza dei valsesserini diventi difficile e molto problematico il doversi spostare addirittura in un’altra valle (la Valsesia) per poter continuare a utilizzare il servizio di assistenza primaria, che d’altra parte è costituzionalmente garantito a tutti i cittadini all’interno del Sistema Sanitario Nazionale».

Fatte queste premesse e rimarcando come «a oggi non siano state ancora fornite risposte esaustive dai responsabili dirigenziali e tecnici dell’ASL Vercelli al problema già verificatosi nel Comune di Portula per la conclusione dell’attività lavorativa di un medico di assistenza primaria», sollecitano un intervento della Regione «che garantisca il mantenimento dell’assistenza primaria sul nostro territorio a tutela dei cittadini, come i sottoscritti che lavorano e vivono in aree di montagna, continuando a garantire con la loro presenza la difesa stessa del territorio montano».

Parallelamente, per sollecitare un pronta risposta dell’assessore Icardi, i nove Sindaci hanno promosso anche una raccolta firme. I cittadini interessati possono sottoscrivere la petizione recandosi presso gli uffici dei Comuni della Valsessera. La speranza è che lo facciano in tanti, per dare così maggiore «peso» a quest’azione sinergica che vuole garantire un servizio fondamentale a tutela delle persone che risiedendo e lavorando nelle aree di montagna, permettono al territorio di «rimanere vivo».

 

Immagine di repertorio

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