Attualità
Spettacolare fioritura di Nymphea Alba L. al lago di Sant’Agostino
Nel Notiziario CAI di dieci anni fa, il fotografo e naturalista Mario Soster pubblicava un articolo in cui descriveva il tentativo di introduzione di Nymphea alba L. nel Lago di Sant’Agostino: “La Ninfea bianca è una pianta perenne acquatica per eccellenza e, in questo elemento, ha compiuto la sua evoluzione nel corso dei millenni, prima che nel secolo scorso avvenissero le numerose bonifiche di vaste zone pianeggianti acquitrinose, era assai diffusa. Ora la sua diminuzione è diventata preoccupante e la pianta, quasi ovunque è stata messa sotto protezione” Soster prosegue nel suo racconto: “Nelle mie visite al lago, che risalgono molto in là negli anni, non ho mai notato la sua presenza e quindi ho pensato di introdurla per la bellezza e ornamentalità, ma soprattutto per ampliare i luoghi favorevoli alla sua conservazione e contribuire al mantenimento di una specie minacciata di estinzione, per la continua sottrazione di siti ad essa congeniali, causata dalle continue bonifiche degli ambienti umidi” e sintetizza i modi e i tempi in cui ha realizzato quest’operazione: “Alla fine d’agosto del 2007 prelevai una porzione di rizoma e alcune foglie dal laghetto di Madonna di Luzzara, nelle vicinanze del Lago d’Orta, le trasportai in un sacco di canapa con terriccio imbevuto d’acqua e lo affondai nei pressi del macereto della sponda occidentale, vicino a un grosso masso di granito poco discosto dalla riva, assicurandomi che due foglie galleggiassero sulla superficie dell’acqua. Nella primavera successiva il giorno delle Palme, in un viavai continuo di visitatori venuti ad osservare l’accoppiamento dei rospi che a centinaia affollano le sponde e la superficie del lago, ritornai alla mia pianta per constatarne l’avvenuta ripresa, testimoniata dalla presenza di due piccole foglie in formazione, segno evidente che la pianta stava mettendo nuovi germogli”.
Il miracolo della Natura si è ripetuto: nella bacheca “NaturalMente Soster”, sotto il portico di Palazzo Racchetti, che ospita la Biblioteca Civica “Farinone-Centa” sono esposte alcune fotografie, ma l’invito è quello di salire al Lago di Sant’Agostino per ammirare la spettacolare fioritura della Nymphea alba L., che proseguirà per tutta l’estate, ricordando la poetica leggenda che narra di una bellissima ninfa che si innamora del re Raggio di Sole. Vergognandosi per il suo modesto abito, di fronte alla magnifica luce di lui, la bella ninfa corre verso il lago in cerca di tesori da offrire al suo amato, scende tra il fango e risale protendendo le mani colme d’oro. Tuttavia il peso di quell’oro le impedisce di restare in superficie, ed ella morirà sprofondata nel fango del lago. Di lei rimarranno soltanto e per sempre quelle due mani bianche colme d’oro, di giorno aperte per offrire a Raggio di Sole i tesori di quel dono e chiuse di notte per proteggerlo.
Per i cristiani, nel corso dei secoli la ninfea ha assunto diversi significati positivi: la caratteristica di riuscire a fiorire in acque stagnanti non troppo pulite senza sporcarsi e mantenendo il proprio candore, le ha fatto assumere il significato di castità, inoltre, date le notevoli dimensioni di ogni singolo fiore e quindi la possibilità di creare un voluminoso mazzo con soli tre di essi, le attribuirono anche un significato simbolico di carità. Grazie ai due significati attribuitigli nell’arte cristiana la ninfea veniva spesso raffigurata sulle facciate delle chiese e sui capitelli per ricordare le virtù della castità, della purezza e della carità.
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