Attualità
Stefano Sottile al meeting organizzato dal Lions Club Valsesia
Martedì 1° ottobre, al meeting organizzato dal Lions Club Valsesia, l’importante ospite della serata è stato l’atleta borgosesiano Stefano Sottile, classificatosi al quarto posto nella gara di salto in alto ai recenti Giochi Olimpici di Parigi.
Stefano Sottile al meeting organizzato dal Lions Club Valsesia
L’atleta, accompagnato dalla fidanzata Erika, che è stata anche lei saltatrice e tuttora, pur lavorando, si allena, ha risposto alle numerose domande poste dai soci con semplicità e cordialità, rivelando oltre alle indubbie doti atletiche, anche quelle di umanità e moderazione: “Non sono e non mi sono mai sentito un personaggio mediatico, quando mi preparo a saltare penso solo a fare il meglio possibile”.
Si è parlato di sport, sacrifici, successi e sconfitte, ma anche di tecnica. L’azione del salto in alto si divide in quattro fasi fondamentali: la rincorsa, lo stacco, il volo e l’atterraggio. La rincorsa è la fase che precede il salto e serve per acquistare l’energia necessaria per saltare, Sottile ha sottolineato che con il suo metro e ottantacinque di altezza, è svantaggiato rispetto ad atleti più alti, perché il baricentro è più basso e quindi deve correre più forte. L’invenzione della tecnica utilizzata per il salto in alto, tradizionalmente è attribuita a Dick Fosbury, che grazie a essa vinse la medaglia d’oro ai Giochi olimpici di Città del Messico 1968.
Lo stile ventrale, o straddle, era una tecnica di valicamento dell’asticella nelle competizioni di salto in alto, utilizzata prima dell’avvento dello stile Fosbury. Il record mondiale maschile è tra i più longevi dell’atletica leggera: appartiene al cubano Javier Sotomayor, che, nel 1993 a Salamanca, saltò 2,45 metri. Stefano Sottile ha spiegato che esistono sia il talento naturale che la tecnica, che può sempre essere migliorata. Alla domanda rivoltagli dalla nipotina del Presidente Andrea Ballarini, volta a capire cosa avesse provato a Parigi quando gli fu assegnato il quarto posto, ha risposto con molta onestà: “Con m. 2,34 pensavo proprio di salire sul podio, invece l’americano ha fatto m. 2,36. Non ho provato invidia, perché gli altri tre sono stati più bravi di me e quindi dovevo solo cercare di migliorare”. Rievocando l’incontro con il Presidente della Repubblica, Sottile ha ricordato il clima disteso e la cordialità dimostrata dal Capo dello Stato.
Dopo aver sottolineato che i rapporti con i compagni di squadra sono sempre stati buoni, parlando della dieta, Sottile ha spiegato che, quando è in allenamento, non può concedersi molto al di là di pasta e pollo, o pesce, ma durante la serata ha gustato l’ottimo risotto con i funghi e le squisite pesche al forno.
Tra i progetti futuri Sottile ha accennato ai Campionati europei di atletica leggera Indoor. “Il benessere fisico è determinante, ma è importante anche la testa, la serenità interiore: alle Olimpiadi c’erano molte sollecitazioni, ma sono riuscito a costruire il mio record personale, certo la tensione c’è sempre, ma, quando si entra in gara, pur ricordando la microfrattura del 2018, fortunatamente risolta, ed il mio problema di un appoggio molto esterno, si pensa solo al risultato, il resto si annulla”.
Il Presidente Andrea Ballarini ha anticipato a Stefano Sottile un invito al Club per l’ottobre 2028, dopo le Olimpiadi di Los Angeles: “Dovrei arrivarci perché il periodo migliore come prestazioni è tra i venticinque e i trent’anni”.
Leonardo, un piccolo fans di Sottile, gli ha consegnato l’omaggio del Club, mentre Camilla, medaglia d’oro per i seicento metri alle Maguniadi, ha offerto un bouquet fiorito a Erika. Andrea Ballarini, con il guidoncino del Lions Club Valsesia, che quest’anno compie cinquant’anni, ha augurato al campione che gli porti fortuna e che sia appeso tra i suoi sempre più numerosi riconoscimenti sportivi.
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