Attualità
Tanti soldi (non) per tutti, è polemica dopo la penalizzazione del Biellese dai contributi PNRR
VALSESSERA – Si chiama «Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza» ma a livello territoriale sembra per ora possibile tradurlo con «Soldi sì, ma non per tutti».
Diversi sono i centri valsesiani che risultano beneficiari di finanziamento. Anche per alcuni Comuni valsesiani in Provincia di Novara gli «euro pnrr» sono arrivati: a Ghemme 850mila per una nuova strada di scorrimento e 250mila per la manutenzione della provinciale per Cavaglio e Suno; a Grignasco (dati alla Provincia che farà i lavori) 325mila per costruire una rotatoria fra le provinciali 32 e 13 e 300mila per la messa in sicurezza di quest’ultima.
Nel quadro di questa prima tranche di fondi europei «smistati» da Torino, pur a fronte di conclamate ed evidenti esigenze (ordinarie o post alluvionali) segnalate da tempo, non c’è un centesimo per la Valsessera.
A esprimere profonda amarezza e delusione per l’esiguità dei fondi assegnati al Biellese rispetto ad altre province piemontesi è il sindaco di Pray, nonché vice presidente Uncem, Gian Matteo Passuello. «Pray e tutta la Valsessera» dice «sono rimaste “a bocca asciutta”. Sinceramente mi è difficile capire con quale logica siano stati concessi questi contributi. Premetto che sono contentissimo per i Comuni che potranno beneficiare di importanti finanziamenti, ma mi sfugge il criterio che ha portato la Regione a privilegiare certi interventi rispetto ad altri».
Passuello si sofferma in particolare sui danni causati dall’alluvione dell’ottobre 2020: «Nel solo Comune di Pray per riportare il Sessera nel suo alveo e mettere in sicurezza le difese spondali occorrerebbero due milioni di euro. Abbiamo al riguardo presentato documentazioni precise e puntuali evidenziando la necessità di tempestivi interventi di ripristino, ma non è arrivato nulla. In altri Comuni, invece, opere analoghe o anche meno rilevanti dal punto di vista della pubblica incolumità sono state finanziate. Stessa cosa, ad esempio, per interventi di asfaltature. A fronte di progetti pronti e già definiti in ogni dettaglio, non abbiamo ottenuto nulla».
«Per il futuro» prosegue il Sindaco «sarebbe pertanto utile comprendere con quale metodo sono state assegnate le risorse e per quale motivo la scelta della Regione è stata quella di non emettere bandi a riguardo. Potremmo magari avere sbagliato anche noi, ma sinceramente non capisco dove può essere stato commesso l’errore. Per questo, fiduciosi, aspettiamo che da Torino in qualche modo dissolvano le nostre perplessità».
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