Attualità
Tutta l’energia di Luca Carboni nella tappa borgosesiana di «Sputnik Tour»
In Pro Loco a Borgosesia si è celebrata una «grande festa», come dal titolo di uno dei suoi ultimi grandi successi, grazie all’energia e alla voce di Luca Carboni che ha portato sul palco uno spettacolo coloratissimo e trascinante.
L’indimenticato autore di grandi successi come «Ci vuole un fisico bestiale» e «Mare Mare» da un mese a questa parte sta portando il suo nuovo tour dal titolo Sputnik nei teatri di tutta Italia, dopo essersi esibito nei più grandi club della penisola. Dal suo ultimo album, che ha trovato un enorme consenso da parte della critica e del grande pubblico, sono stati tratti due singoli che hanno dominato le classifiche radiofoniche degli ultimi mesi: con «Una grande festa» e «Io non voglio», Carboni ha dimostrato di essere un artista transgenerazionale, capace di essere apprezzato anche da un pubblico più giovane. Inoltre, nel 2018 ha ricevuto ben due candidature ai Rockol Awards, premio organizzato dall’omonimo sito di musica, per il Miglior Album italiano e il Miglior Artista live italiano.
Noi del Corriere Valsesiano abbiamo avuto la fortuna di scambiare qualche parola con lui prima del suo concerto del 2 aprile; abbiamo scoperto una persona molto gentile e disponibile e abbiamo potuto chiedergli di raccontarci del perché della sua scelta di esibirsi nei teatri, dove la responsabilità nei confronti del pubblico, il quale è a pochissimi metri di distanza, è molto grande ed è naturale che si instauri con esso un contatto più diretto: «Con la band abbiamo scelto di portare il tour nei teatri proprio per questo motivo, per parlare direttamente con il pubblico, di modo che si creasse quasi un dialogo tra di noi. Inoltre, è stata una decisione che ci ha permesso di toccare più posti, più persone, perché di teatri l’Italia è piena, e abbiamo voluto dare una possibilità a tutti di poterci vedere; ed ecco che siamo arrivati anche a Borgosesia! Inizialmente ci siamo esibiti nei maggiori club italiani e lì la situazione è stata molto diversa: il pubblico è in piedi, ci si può muovere, si può ballare. E in quel caso abbiamo costruito un’esibizione che puntasse molto sulla dinamicità e l’energia. Scegliendo come contesto il teatro abbiamo dovuto ripensare un po’ lo spettacolo che volevamo proporre quindi ci siamo impegnati a realizzare qualcosa che andasse bene anche da seduti, senza però impedire alla gente di scatenarsi. Perciò abbiamo riempito il palco di schermi digitali in cui compaiono e scorrono immagini, fotografie che ripercorrono la mia carriera, ma che creano anche un buon contesto per le atmosfere che ho voluto ricreare con il mio ultimo album Sputnik, che è anche il titolo del tour. La protagonista è sempre la musica, ma abbiamo voluto investire molto anche sulla scenografia per offrire al pubblico un vero e proprio show».
A proposito del suo ultimo album, Carboni ci racconta la vera storia che c’è dietro questo titolo: «Sputnik, oltre a essere l’ultima traccia del disco, significa “compagno di viaggio” ed è un po’ quello che è stata la musica per me negli ultimi 35 anni e quello che spero siano state le mie canzoni per il mio pubblico che in tutto questo tempo è cambiato molto, ma che mi ha sempre supportato. Inoltre, lo Sputnik, inteso come il primo satellite a orbitare attorno alla Terra, evoca un immaginario tipico del periodo della mia infanzia, gli anni ’60, quando si è iniziato a esplorare lo spazio, ad aprire i propri orizzonti e a conoscere un nuovo tipo di velocità. Per questo nel mio album ho ripreso le sonorità energiche, pop, degli anni ’80, che sono state anche quelle dei miei inizi come artista; forse è stata una scelta anche un po’ dettata dal mio romanticismo. Poi “compagno di viaggio” rivela come è stato realizzato e prodotto questo album che vede la collaborazione di moltissimi cantautori giovani, nati proprio negli anni ’80, che attualmente nella scena pop italiana sono ai vertici delle classifiche e con i quali abbiamo creato pezzi elettronici, meno classici. Certo un po’ mi è mancata la scrittura comunitaria con i ragazzi della mia band, di quando le canzoni uscivano così, poco alla volta, tutti assieme…»
Continuando, Carboni parla della sua Bologna e dell’importanza di portare sempre con sé le proprie origini, i propri luoghi del cuore.
Purtroppo, il tempo a nostra disposizione era davvero limitato e quindi, dopo un saluto e due baci, abbiamo dovuto lasciare il cantante prepararsi adeguatamente per il concerto. In scaletta erano presenti alcuni brani tratti dall’ultimo album, che hanno acceso e fatto scatenare i numerosissimi presenti in Pro Loco e che sono stati accompagnati da una scenografia molto particolare, quasi «lunare», che ha visto Carboni e la sua band nella veste di astronauti con tanto di caschi. Non sono però mancati anche alcuni grandissimi successi del passato, riproposti in versione acustica, che hanno fortemente emozionato gli animi del pubblico.
Sicuramente è stata una grandissima gioia poter conoscere un artista di questo livello e un’ottima opportunità per la Pro Loco Borgosesia di ospitare una tappa di un tour di così grande successo in tutta Italia.
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