Attualità
Un affettuoso ricordo dell’alpino Luigi Sarasino
Luigi Sarasino era davvero un “personaggio”: quei lunghi baffi che gli incorniciavano il viso lo rendevano inconfondibile. Lo ricordo nel Coro Alpin dal Rosa, diretto da Romano Beggino, nei concerti ufficiali, come quello per il novantesimo della Valsesiana, tenutosi al teatro Civico di Varallo e in quelli più popolari, dove a lui veniva chiesto di impersonare “Nonno Amilcare” l’alpino di una canzone che conclude la sua vita salendo in Paradiso e Luigi puntualmente compariva con un paio di alucce bianche.
Originario di Serravalle, Luigi abitava a Vanzone con la moglie Maria e quest’anno a luglio in occasione dei festeggiamenti organizzati per: “Vanzone sotto le stelle”, nella tradizionale mostra estemporanea di pittura, organizzata dal Circolo Professor Carlo Conti dei Terrieri di Vanzone, la pittrice Paola Moretti lo aveva scelto come emblema del paese, immortalandolo in una tela.
Era fiero della sua famiglia e delle sue due figlie: Simona e Monica, che “si erano fatte strada nella vita”, entrambe laureate e con professioni importanti. Si è distinto fino all’ultimo perché aveva chiesto che dopo il suo funerale a tutti i partecipanti fosse offerto un rinfresco presso il Circolo di Vanzone: niente tristezze, si deve brindare alla vita, senza guardarsi indietro e farsi divorare dai rimpianti e dai troppi posti vuoti.
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