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Un convegno dedicato alla storia del territorio organizzato dall’Associazione Culturale “Il Boggio”

CREVACUORE – L’Associazione Culturale “Il Boggio” domenica 7 settembre ha organizzato alla Volta di San Sebastiano un convegno dedicato alla storia del territorio, segnata dalla presenza delle miniere d’argento e di ferro, focalizzando l’attenzione su Dolcino e sulle storie degli Eretici e delle Eretiche, arrivando alla presentazione dei restauri in atto, che riguardano il patrimonio storico-artistico del paese che conosce “un nuovo Rinascimento” sotto la direzione dei lavori dell’architetto Andrea Musano, come ha osservato il diacono Don Pier Luciano Garrone.
Un convegno dedicato alla storia del territorio organizzato dall’Associazione Culturale “Il Boggio”
All’evento erano collegate una mostra artistica di opere di Laura Brambilla, artista e insegnante al Liceo Artistico di Varallo e di pittori del territorio e una mostra fotografica, allestita e presentata nel 2022: “Radici. Uomini. Storie. Eventi del primo Novecento”, arricchita e completata nel 2023.
Sabato 16 dicembre 2023, dal Boggio era stato organizzato un momento di incontro sulla: “Magia del pane. Il pane nella storia, nella religione e nella cultura”, nato dalla riscoperta della tradizione dei pani della febbre, documentata dal 1712. In occasione della festa al Santuario veniva acquistato il frumento per fare “li panelli benedetti contro la febbre” che erano impastati direttamente al Santuario della Madonna della Febbre di Azoglio, con l’acqua che sgorgava dalla fontana. Francesca Bruson, Presidente dell’Associazione, con il diacono Don Pier Luciano Garrone, anche quest’anno hanno rinnovato questa tradizione perduta facendo preparare il pane dal panificio Dentella di Cellio che ha utilizzato l’acqua del Santuario, per impastare la farina ricavata da grani antichi della Serra, riscoperti nel vecchio granaio di una fattoria, nuovamente coltivati e macinati nell’antico mulino a pietra Ottino di Magnano.
Tra il numeroso pubblico era presente anche il Sindaco di Sostegno Giuseppe Framorando, che condivide con Crevacuore il progetto finanziato con i fondi del PNRR.
Il Parroco di Crevacuore, Don Sylvain Dufay, ha portato il suo saluto ringraziando per questa preziosa occasione di leggere la storia non come una rievocazione nostalgica, ma interrogandosi sul modo in cui si è generata e ha prodotto la bellezza che oggi è “sopra le nostre teste”.
Dopo la ricca introduzione storica di Francesca Bruson che ha compiuto una rapida carrellata dai primi insediamenti sul territorio, arrivando al 1492, anno in cui si pone tradizionalmente l’inizio dell’età moderna, partendo proprio dalle miniere di argento e di ferro che hanno sempre accompagnato la storia del paese, la studiosa Roberta Lenzi ha trattato il tema: Terre di Eretici e di Eretiche, accennando alla diffusione del cristianesimo, all’Editto di Milano del 313 e al Concilio di Nicea, indetto per condannare l’eresia di Ario, arrivando poi alla descrizione delle eresie posteriori al Mille, frutto della ribellione alla Chiesa ufficiale.
Quelle “scelte” si moltiplicarono e riguardarono gli strati più umili della popolazione: nacquero gli Umiliati, i Patarini, i Catari, i Valdesi, le Beghine, le Bizzocche, gli Apostolici, gli Hussiti, i Lollardi, che anticiparono la Riforma di Lutero: “I testi degli eretici non ci sono pervenuti e li conosciamo solo attraverso le parole dei loro detrattori: non abbiamo le voci degli accusati che spesso furono uccisi o messi al rogo, ma le loro ceneri parlano ancora oggi dopo secoli”. Papa Bonifacio VIII trasferì il Papato ad Avignone, dove creò una raffinata corte, molto lontana dalla chiesa dei primi secoli. Dolcino e i suoi seguaci erano portatori di forti istanze sociali, che nell’Ottocento furono riprese dalla storiografia marxista strumentalizzandole.
Roberta Lenzi ha citato il grande affresco di Andrea Bonaiuti nel Cappellone degli Spagnoli, in Santa Maria Novella a Firenze, invitando ad osservare un particolare: “Il pittore ha dipinto Dolcino che è intento a strappare i testi della dottrina ufficiale”. La seconda parte dell’intervento è stato dedicato alle Eretiche, sulle quali spesso calò il silenzio, gravato anche dalle affermazioni dello studioso di Diritto Canonico Graziano, che invitava a non ascoltare le donne. Lenzi ha ricordato che: “Le donne valdesi imparavano a memoria i testi del Vangelo, poiché non sapevano leggere”, parlato della figura di una Santa che fu disseppellita come Eretica: Guglielma la Boema e quella di una Eretica bruciata sul rogo che fu proclamata Santa: Giovanna D’Arco e accennato alle due Margherite: Marguérite Porète, autrice di Le mirroir des simples ames e Margherita da Trento la compagna di Dolcino: “Benito Mussolini, quando era giornalista dell’Avanti e si firmava l’Eretico, scrisse una delle prime biografie di Jan Huss, l’eretico boemo che accusa la corruzione del clero e sosteneva la necessità di una riforma della vita morale di laici ed ecclesiastici. Gli Eretici e le Eretiche crearono le premesse per la conquista di quei diritti nei quali credo e che insegno”.
L’Architetto Andrea Musano, direttore dei lavori di restauro avviati a Crevacuore negli ultimi tre anni, ha parlato delle scoperte nel territorio, sostenendo l’importanza della valorizzazione di un patrimonio di Comunità per fare in modo che gli abitanti del luogo si riapproprino dei monumenti e siano consapevoli del valore di queste testimonianze storico-artistiche.
Nell’Oratorio della Madonna della Serra, oggi consacrata a San Gregorio, la chiesa più antica della Valsessera, è stato recuperato l’apparato decorativo della facciata principale, che si presentava molto dilavato, risanando le parti degradate da stucchi in cemento, passando poi al ricco apparato decorativo interno suddiviso in due campate, delle quali la prima è quasi completata. Nell’ottica di territorio Musano ha ampiamente parlato delle vicende che precedettero l’edificazione della pieve di Santa Maria di Naula, dalla quale dipendeva San Gregorio, e del ritrovamento di tre iscrizioni che ne attestano il continuum di frequentazione nei secoli. Parlando del castello di Crevacuore ha osservato che: “I castelli che si trovano sulla sponda sinistra sono tutti castelli consortili, mentre quelli sulla destra orografica appartenevano tutti ai Biandrate”. Attraverso comparazioni tra gli affreschi di Naula e quelli di San Gregorio, ha fatto osservare come le differenze di stile marchino l’evoluzione artistica. Il secondo intervento ha riguardato il Santuario della Madonna della Fontana, le cui prime testimonianze scritte risalgono al 1573 e parlano di una cappelletta con le falde, non ancora voltata, poi ampliata e completata con l’enorme tiburio, terminato nel 1705. Gli interventi hanno riguardato le coperture per le quali sono state conservate le parti ancora originali.
Per l’ex chiesa della SS. Trinità e dei Santi Fabiano e Sebastiano, di proprietà comunale, le decorazioni dei piani sottostanti sono andate perse, ma restano gli affreschi dell’ultimo piano, dove è stato ospitato l’incontro promosso da Il Boggio.
A conclusione del suo articolato intervento Andrea Musano ha ricordato che nei restauri spesso emergono delle “sorprese”, piccoli oggetti dimenticati che però hanno una storia e permettono di collocare nel tempo i vari interventi: “A San Gregorio è stata ritrovata una antica ribeba, lo scacciapensieri: Boccorio, fino al 1860, era il maggior produttore mondiale di ribebe, che venivano esportate in tutto il mondo”.
Al termine degli interventi a tutti i presenti è stato offerto l’aperitivo storico del Boggio, preparato dalla Presidente Francesca Bruson, che è stato molto apprezzato.

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