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Un libro dedicato ai “costumi valsesiani nelle cartoline”

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VARALLO – A fine novembre in biblioteca a Varallo è stato presentato il libro di Valerio Galletti «I costumi valsesiani nelle cartoline».
L’autore, che negli anni ha raccolto una collezione unica di costumi valsesiani in cartolina, ha pubblicato questo volume come omaggio alle donne delle nostre Valli.

Valerio Galletti – emozionato dal numeroso pubblico, e soprattutto dalla presenza di molte donne che indossavano i costumi e anche di una delegazione in costume proveniente dalla Valstrona, uomini e donne che hanno dichiarato di sentirsi valsesiani – ha ringraziato gli amici collezionisti di cartoline, tutti presenti in sala, ricordando che lui stesso è: «valsesiano per amore», provenendo dall’Ossola e che le cartoline gli hanno aperto un mondo per conoscere la storia e la cultura della Valle.

Nella presentazione Galletti ha ampiamente illustrato la storia del servizio postale, come sia nato e si sia evoluto dai tempi dei postiglioni a cavallo, arrivando alle carte pre affrancate per le corrispondenze private, utilizzate nel Regno di Sardegna a partire del 1818, fino all’invenzione del francobollo e alla ideazione delle cartoline, cui seguì una incredibile diffusione: «A Quarona nel 1938 nel periodo natalizio furono spedite undicimila cartoline, a fronte di una popolazione di 7.836 abitanti».

Nella conversazione sono riaffiorati i nomi dell’Unione Editrice Valsesiana di don Brunelli, di Vittorio De Marchi e di quel grande litografo che fu Efisio Ghelma: «Nel 1947 la Ditta Campassi Angelo di Torino faceva foto in bianco e nero che poi dava alle donne da dipingere, ma queste umettavano il pennello e i colori contenevano piombo, estremamente velenoso». Valerio Galletti ha spiegato come nel periodo della prima, e poi della seconda guerra mondiale, non si vedessero più cartoline panoramiche: «Era un modo per impedire di segnalare al nemico i luoghi dove erano distribuite le truppe». Per aprire la sezione di quelle che sono state definite «cartoline senza territorialità», Galletti ha scelto come icona un riccio in cui si intravede la castagna, che ha sfamato intere generazioni, paragonandola alle donne valsesiane: «All’inizio sono sulla difensiva, ma poi quando si aprono sono dolci e tenere».

In calce al volume viene pubblicato l’elenco degli oltre quattrocento editori, professionisti o occasionali, che hanno stampato cartoline valsesiane e l’autore ha annunciato che vorrebbe riuscire a pubblicare un libro sulla storia delle cartoline in Valsesia: se qualcuno avesse nuove informazioni potrà contattarlo e sarà un piacere ampliare le conoscenze di questo mondo affascinante.
Al termine del pomeriggio le donne in costume sono state presentate e omaggiate dal Sindaco Pietro Bondetti e dall’autore con una copia del volume.

I «Sabati di Cultura in Biblioteca» proseguiranno il 16 dicembre alle ore 11, al Centro Congressi di Palazzo d’Adda con la presentazione del volume «Varallo tra immagini, musica e poesia», foto di Gianfranco Marini, testi e musiche di Daniele Conserva.

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