Attualità
Un «pacchetto pronto», il loro sogno…
VARALLO – Il Raviolificio Bertoli ha festeggiato da poco i 70 anni di attività. 70 anni che l’azienda di famiglia ci narra così…
«Vorremmo raccontare come è iniziato tutto questo: con un matrimonio, il 12 giugno del 1952, appunto 70 anni fa. Un piccolo forno, a Varallo, dove nonno Carletto sfornava il pane nero, e una bottega, annessa all’abitazione, dove nonna Eva preparava a mano i primi agnolotti.
In seguito, le vendite si allargarono ai negozi e ristoranti della valle fino al primo “porta a porta” con la Giardinetta, addirittura fino a Borgosesia, casa per casa, a tentare di vendere quei prodotti creati con così tanto amore e cura per le cose buone. Nei primi anni Settanta l’idea di spostarsi dai locali di Varallo, ormai diventati stretti, l’acquisto del terreno qui a Balangera dove costruire abitazione e laboratorio, anni di sacrifici, di mutui, di debiti e di gran lavoro e finalmente un sogno che si realizza: il trasferimento dell’attività qui dove siamo adesso.
Nel 1978 l’alluvione: un metro d’acqua all’interno del laboratorio, tutti gli abitanti del paese ad aiutare, a spostare macchinari e materie prime, il furgone e l’automobile trascinati via dalla corrente. Ma non ci si ferma, ci si rimbocca le maniche e si ricomincia senza ansia perché fortunatamente sono stati fatti grandi lavori sulle sponde del fiume e anche la nostra recinzione è stata rifatta: più robusta e sicura, e si riparte!
Pian piano il lavoro aumenta, i debiti sono stati pagati e si può guardare al futuro con più serenità. Nonno Carletto, più lungimirante e all’avanguardia, si lancia, con l’aiuto di papà Piero, che nel frattempo ha lasciato il suo lavoro in fabbrica, nell’acquisto di attrezzature e macchinari necessari ad aumentare la produzione sia della pasta che dei dolci, nonna Eva invece è più parsimoniosa e guardinga ma sempre pronta ad appoggiarli.
E arriviamo al 1989 quando il nonno purtroppo perde la vita in una brutta caduta: ed è di nuovo ora di ricominciare. Si va avanti, la famiglia cresce, nonna Eva non si arrende, è sempre presente, sempre attiva e sempre con la battuta pronta, fino al 2019, quando anche lei se ne va. Ora, a distanza di 70 anni, siamo qui a continuare quello che loro hanno creato, con riconoscenza verso queste due persone che ci hanno consegnato il loro sogno come un «pacchetto pronto» ma con la grande responsabilità di custodirlo e tramandarlo nel migliore dei modi».
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