Attualità
Una pagina di storia, l’albergo ristorante «Pesce d’Oro» a Valduggia
VALDUGGIA – Ringrazio due amanti della storia locale che mi forniscono interessanti notizie, molto gradite ai valduggesi, sulla storia del nostro paese.
Questa volta parliamo dell’Albergo «Pesce d’Oro», ubicato in via Ferrari 58, in un edificio del XVI secolo, rialzato di un piano nel corso degli anni e acquistato dalla famiglia Zoia agli inizi dell’800.
Era un albergo-ristorante rinomatissimo, una delle strutture ricettive all’avanguardia per l’epoca ed era valido punto di riferimento per una vasta clientela perché,oltre all’alloggio, alla ristorazione e allo stallaggio, offriva un servizio di tabaccheria e macelleria. Dall’albergo, in posizione centralissima, si poteva inoltre «sbirciare» e seguire la vita del paese.
Proprio davanti al Pesce D’Oro vi era la fermata della diligenza del servizio postale che, trainata da cavalli, trasportava anche viaggiatori e proseguiva per altri centri valsesiani. Antonio Zoia fu il primo proprietario dell’albergo, insieme alla moglie Giulietta Rizzio, che gestiva magistralmente il ristorante attorno agli anni ’30-40. Giuseppe, fratello del titolare, lo aiutava nella conduzione alberghiera. Antonio morì nel 1915 lasciando un figlio, Ortensio (provetto maestro di pianoforte e zelante organista), divenuto presto il nuovo gestore dell’albergo insieme alla moglie Margherita. Il loro figlio Ferruccio portò avanti la gestione del locale fino al 1964, quando cedette l’attività. Quella degli Zoia era una famiglia molto nota: ricordiamo Tullio, fratello di Ferruccio, che emigrò molto giovane negli USA, con in tasca un diploma di violino. Altro esponente è il cugino di Ferruccio, Giovanni, pittore conosciuto e apprezzato in tutta la Valsesia.
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