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Vacanze gratuite in Valsesia per gli operatori sanitari coinvolti nella lotta al covid

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Un breve soggiorno gratuito, di due giorni e una notte, tra Alagna e Varallo per gli operatori sanitari coinvolti nell’emergenza covid e le loro famiglie; una piccola vacanza «offerta»  per far scoprire la bellezza e i prodotti della nostra terra. L’iniziativa si chiama #Grazie ed è partita da un’idea del presidente dell’associazione Amici del Gran Paradiso di Ceresole Reale, Guido Novaria, trovando immediatamente l’approvazione dell’assessorato alla Cultura del Comune di Varallo che ne ha proposto l’attivazione anche in Valsesia, contando sul supporto di enti territoriali come Monterosa 2000 e ATL, dei Comuni, ma anche dei ristoratori e degli albergatori. Da sabato 20 a venerdì 26 giugno, sono stati circa 80 gli operatori che hanno soggiornato nelle due località di Alagna e Varallo, visitando e percorrendo gli itinerari naturali e artistici, a seconda delle loro preferenze, più belli e importanti del nostro territorio. All’entusiasmo dimostrato dai visitatori, affascinati dalla scoperta della nostra zona, si è aggiunto il grande calore con cui gli abitanti dei due paesi hanno accolto e ospitato gli operatori sanitari, dimostrando che, a volte, il più grande ringraziamento che si possa ricevere sono due braccia aperte. Del loro soggiorno ci ha raccontato qualche dettaglio Monica Ingletti, fondatrice e guida turistica di Itinerantes, che ha accompagnato più della metà dei visitatori a scoprire il patrimonio artistico varallese, tra la chiesa della Madonna delle Grazie e il Sacro Monte: «L’intero progetto si è basato su uno scambio interterritoriale tra Alagna e Varallo che ha funzionato molto bene; c’è chi ha scelto di soggiornare in una località per poi visitare l’altro paese il giorno dopo, chi ha preferito fare un’escursione e chi ha voluto anche semplicemente prendersi qualche giorno di pace e di tranquillità per “staccare” un po’. Per ciò che riguarda la mia esperienza, ho accompagnato, nell’arco della settimana, circa una cinquantina di visitatori a scoprire le bellezze artistiche di Varallo e ho trovato in ciascuno di loro un grande entusiasmo. La maggior parte delle persone non conosceva la nostra zona, o l’aveva vista di sfuggita, e devo dire che tutti sono rimasti stupiti da quanta bellezza Varallo e la Valsesia hanno da offrire e di quanto poco si conosca al di fuori, nel resto d’Italia. Oltre che dall’arte, dalla cultura, dall’artigianato e dai prodotti enogastronomici, i nostri ospiti sono stati conquistati anche dalla grande accoglienza che hanno ricevuto, messa in atto da ristoratori e albergatori. Non per niente, quasi tutti, hanno promesso che torneranno il prima possibile in Valsesia, consigliando la nostra zona anche ad amici e colleghi». In aggiunta al significato solidale dell’iniziativa, #Grazie è pensata anche per affascinare i visitatori, facendo loro conoscere la cultura e il patrimonio dei territori che la propongono; un sentimento che la guida di Itinerantes ha riscontrato in modo evidente nei partecipanti al progetto, i quali si sono sempre dimostrati interessati e curiosi. «In questa settimana» continua Monica «ho incontrato un pubblico particolarmente incline all’ascolto, interessato a conoscere qualcosa di nuovo e con il quale sono spesso nati scambi di battute e condivisioni di esperienze. Penso che il motivo c’entri anche con il lavoro da loro svolto, che li rende abituati ad ascoltare e a interagire con il prossimo; e così è stato anche con me. Alcuni mi hanno raccontato come hanno trascorso gli scorsi mesi all’interno degli ospedali in cui operano ed è stato molto toccante, anche se, in loro, ho sempre trovato grande positività e ottimismo, il che mi ha dato una grande speranza per ciò che sarà». Infatti, a essere messi in crisi dall’emergenza sanitaria dell’ultimo periodo sono stati diversi settori produttivi, tra cui anche e, in modo particolare, quello turistico che ora cerca il modo di ripartire investendo su progetti ad ampio spettro, coinvolgendo diverse forze territoriali: «Sono contenta di aver dato il mio contributo per un così bel progetto e di averlo fatto in nome della solidarietà, perché, anche se ciascuna visita è stata fatta a titolo gratuito, ne ho ricavato una grande soddisfazione, soprattutto arrivando da un lungo periodo in cui anche noi guide turistiche faticavamo a immaginare una soluzione per la ripartenza. Ma è stato proprio parlando con alcuni dei medici che ho accompagnato nelle visite, che abbiamo ragionato come zone montane, ricche di natura e di ampi spazi, come è la nostra Valsesia, saranno quelle che nel prossimo periodo brilleranno di più dal punto di vista turistico. Le persone tenderanno sempre di più a trascorrere le vacanze in località più piccole e ben distribuite, in modo da non affollare i grandi centri città ma ritrovando il piacere di stare in tranquillità e di scoprire piccoli gioielli. Per questo ritengo che sia importante che la Valsesia si riconosca come territorio e che i paesi inizino a fare “cordata” per costruire insieme itinerari improntati sulla storia e la tradizione artistica, artigianale, naturale ed enogastronomica che la nostra valle ha da offrire. Questo è stato un buon banco di prova che ha funzionato molto bene e, anche se i turisti sono stati solo 80 e non 800, poco conta. Ciò che è importante è che ciascuno di loro si sia sentito accolto, incuriosito e affascinato».

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