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Valduggia: ecomuseo e biblioteca, realtà importanti

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VALDUGGIA – Ricevo e volentieri pubblico il seguente articolo, con un sentito ringraziamento alla maestra Anna Prino per averlo stilato.

Nel lontano 2001 nacque il Comitato per la gestione dell’iniziativa per la realizzazione dell’Ecomuseo della Bassa Valsesia. Passo dopo passo l’Ecomuseo venne realizzato nell’edificio che noi valduggesi, familiarmente, chiamavamo (e chiamiamo) «La Spagna». In realtà si tratta del Palazzo Vinzio e sulla sua facciata si legge la data di fondazione: 1581. La casa apparteneva alla famiglia Vinzio. Il palazzo di quattro piani, aveva anche la funzione di casa-torre: pochi erano, infatti, nella Valduggia del XVI secolo gli edifici così alti! All’esterno è tutto ricoperto di pietre naturali a vista, che contribuiscono a creare l’effetto della torre medievale… Da notare, sulla facciata verso via Ferrari, le sei finestre con cornici affrescate, molto belle.

Nel secolo XX divenne sede della «Taverna della Spagna», così chiamata perché la proprietaria, Emilia Baldero Martinez, sposata con un valduggese, veniva dalla città spagnola di Alfaro in Rioja e aveva voluto dare questo nome alla locanda per ricordare la sua terra natìa. A questo proposito la famiglia ha donato all’Ecomuseo un quadro, che ritrae un momento di corrida, a ricordo della loro parente spagnola. Anche quando la locanda fu ceduta ad un’altra famiglia valduggese, il nome fu mantenuto.

Dopo un mirabile restauro conservativo, l’Ecomuseo della Bassa Valsesia, è ospitato in questo bell’edificio, dove ogni pietra racconta la storia. Per tener vivo il ricordo dei modi di vivere del nostro ambiente, delle nostre campagne e montagne di qualche decennio fa, per non dimenticare le caratteristiche della vita quotidiana dei nostri nonni e soprattutto per salvaguardare gli usi e i costumi delle nostre genti, è nato questo «gioiello», arricchito da oggetti generosamente donati da molti benefattori.

Salendo la bella scala in pietra, quasi un’enorme scala a chiocciola, possiamo «passeggiare», attraverso la cantina e la cucina di una volta, la bottega del sarto e del falegname, la bottega di Gaudenzio Ferrari e di Giuseppe Mazzola, schede che ricordano gli uomini illustri di Valduggia, senza dimenticare un accenno alle fonderie di campane e alle tante rubinetterie che hanno fatto conoscere Valduggia nel mondo.

«Inerpicandoci» fino all’ultimo piano, eccoci entrare nel meraviglioso mondo del Monte Fenera, che, ammirandolo da una finestra, sembra di poterlo toccare… Ed ecco che il passato si fonde con il moderno: pannelli illustrativi parlano dei «taragn» di Sorzano, di antiche costruzioni, di flora e fauna propri del monte Fenera, integrati anche con pannelli multimediali che spiegano le varie caratteristiche.
Un salto nel passato ci fa soffermare nella saletta dove si respira «profumo d’inchiostro»: si tratta di un’aula completa di arredi che provengono dalla frazione di Soliva. Prima ospitata nella Scuola Primaria, ha trovato uno spazio appropriato, qui nell’Ecomuseo, e può essere ammirata da tutti.

Dal 2009 l’Ecomuseo ospita al primo piano, la Biblioteca comunale, intitolata al Prof. Alessandro Colombo, sindaco di Valduggia dal 1980 al 1990. Un plauso va a Michele Astori, che ha fin dall’inizio seguito il progetto della creazione della biblioteca, voluta dall’allora sindaco Pier Carlo Zanetti. Nel corso degli anni, Michele è stato affiancato da volontari che si sono succeduti. La biblioteca, grazie alla donazione di libri da parte di privati e associazioni, è cresciuta, tanto che il 15 giugno del 2018, con una serata dedicata, è stato catalogato il decimillesimo volume!

Il libro, inserito nell’elenco dei prestiti da un giovanissimo lettore, è stato altamente simbolico, trattandosi del catalogo della mostra dedicata al nostro esimio concittadino: Gaudenzio Ferrari. Da allora, la catalogazione è cresciuta, si possono trovare romanzi, libri storici, dell’arte, dedicati all’ambiente… senza dimenticare lo spazio per i più piccoli, dall’età dell’infanzia, a quella scolare e libri per ragazzi. A questo proposito, come volontaria (ora felicemente pensionata), da anni mi occupo dell’organizzazione delle attività di lettura che vengono svolte in collaborazione con le insegnanti della Scuola primaria e del doposcuola, che permettono ai bambini di incontrare il meraviglioso mondo dei libri.

Un’altra iniziativa di successo della Biblioteca, è stata quella di creare sotto il portico del Vecchio Pretorio, in piazza Ferrari, lo spazio «Libri Liberi», dove è possibile prendere, portare, scambiare, restituire o tenere i libri presi, proprio in libertà!

La biblioteca è aperta il martedì dalle 18 alle 19 e il sabato dalle 15 alle 16. In questo periodo si sono aggiunti altri orari di apertura che cambiano a seconda della settimana e sono esposti sulla porta di ingresso.

Rivolgiamo un invito a tutti, valduggesi e non, a visitare l’Ecomuseo e a frequentare la Biblioteca, perché leggere arricchisce la mente, aumenta la curiosità e tiene compagnia! E per concludere citiamo un motto di Ugo Ojetti: «Chi accumula libri accumula desideri; e chi ha molti desideri è molto giovane, anche a ottant’anni e oltre!».

Anna Prino

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