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Valduggia, il Canonico Sottile e il premio della Virtù…

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VALDUGGIA – La paginetta di storia di questa settimana si occupa del «Premio della Virtù», antica benemerenza valduggese, e di chi la istituì, il Canonico Nicolao Sottile.

Costui, figura di spicco nel panorama culturale e sociale valsesiano, era un grande benefattore e il premio venne creato per essere consegnato nel giorno della «Festa delle Figlie» a una giovane valduggese che desse prova di ottimi costumi e comportamenti degni di pubblica lode.

Questa onorificenza appartiene ormai ai ricordi ma è importante esempio delle tradizioni di quel tempo (parliamo dell’800 e di parte del ’900). Tradizioni che videro in Sottile un vero cultore d’eccellenza. Il canonico fu insigne letterato (nato a Lione da emigranti valsesiani originari di Rossa si laureò in teologia a Torino nel 1772), fu parroco di Valduggia dal 1781 al 1787 e, segretario del vescovo Bertone di Sambuy,venne nominato canonico nel 1793.

Aveva idee un po’ troppo liberali per il periodo, pertanto venne mandato al seminario di Bobbio, ma col fervore – anche intellettuale – post rivoluzionario ebbe modo di essere rivalutato. Legatissimo alla Valsesia diede prova di grande sensibilità verso gli emigranti facendo costruire al Passo di Valdobbia l’ospizio ora a lui dedicato. Fu autore di varie pubblicazioni, fra cui, nel 1803, il «Quadro della Valsesia» e altri testi dedicati ai territori del Piemonte nord-orientale. Il Canonico morì ad Ara nel 1832 e le sue spoglie riposano nella chiesa di Sant’Antonio Abate in frazione Colma.

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