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Venerdì prossimo inaugura a Ghemme la mostra del Maestro Lino Tosi

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GHEMME – Spazio E, il prestigioso spazio espositivo collocato nel ricetto di Ghemme, dal 21 luglio al 17 settembre, ospiterà una mostra delle opere pittoriche del Maestro Lino Tosi (1921-2005), frutto di un preciso progetto che rappresentasse degnamente la forza di colui che è stato uno dei più grandi Maestri del Novecento, e non solo valsesiano. Tosi rinunziò ad una carriera prestigiosa a Bologna, come assistente di Paolo Manaresi, per non abbandonare la Valsesia, alla quale era legato da un rapporto di amore-odio.

La selezione delle opere esposte, in gran parte mai presentate prima in pubblico, è stata fatta da Enrica Pedretti, titolare di Spazio E, artista ed allieva del Maestro: “Ho scelto trenta opere tutte appartenenti al primo periodo di lavoro di Lino Tosi, prima dell’ictus che lo colpì nel 1987, ma non lo fermò, poiché imparò a dipingere con la mano, cambiando la tavolozza dei colori, che divennero molto più chiari e luminosi: realizzò figure legnose, imprigionate, ma piene di luce”. Le opere sono state disposte in locali espositivi comunicanti, suddividendole in base al soggetto, creando un percorso che parte dalla Valsesia, prosegue con le Crocifissioni, che segnano un momento importante dell’evoluzione dell’artista, fondato sulla sua tragica esperienza di vita. Il partigiano Argoli aveva compiuto una precisa scelta civile e la perdita di compagni ed amici ne segnò profondamente il cuore, che divenne l’ungarettiano “paese più straziato”. Anelando verità e chiarezza ricercò nell’interiorità più profonda un senso per quanto era accaduto, non certo una giustificazione. L’inquietudine esistenziale è una delle cifre che connotano questo artista anarchico e solitario, che rifuggì sempre da generi e classificazioni. Uno spazio è stato dedicato ai ritratti: forti, intensi, caratterizzanti, dipinti per cogliere l’anima. Per una precisa scelta della curatrice non sono indicati né titoli, né date: “Il Maestro non era solito circoscrivere il respiro delle sue opere, lasciando le interpretazioni a coloro che ne percepivano l’energia interiore”.

Enrica Pedretti ringrazia il Comune di Varallo, il Comune di Serravalle Sesia, la Fondazione Valsesia per il patrocinio concesso alla mostra, i collezionisti che hanno prestato le opere per allestirla e Gianni Testa, nipote di Lino Tosi, per la disponibilità dimostrata nell’agevolare i contatti con i collezionisti.

La mostra sarà inaugurata venerdì 21 luglio alle ore 18.30. Durante tutto il periodo di apertura sarà possibile acquistare la monografia: Lino Tosi. Il senso dell’inquietudine. Quadri, sculture e fotografie di un grande artista valsesiano, a cura di Gianni Testa e Sandro Nebosi, pubblicato nel 2021. Il ricavato sarà devoluto alla Fondazione Valsesia, dove è stato costituito un fondo per la promozione e valorizzazione dell’opera dell’artista Lino Tosi.

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