Attualità
Verzimo, il Millennio di Varallo

Nell’ambito degli appuntamenti estivi organizzati dalla Pro Loco, dal Consorzio Terrieri e dagli Amici di Verzimo, l’ultimo è stato dedicato al Millennio di Varallo: la prima attestazione scritta del toponimo “Varade” nel diploma imperiale di Corrado II del 10 giugno 1025, focalizzando l’attenzione sulla mostra bibliografica allestita in Biblioteca e prolungata per la notevole affluenza di pubblico, intitolata: “Dall’antica pergamena al digitale: Mille anni di storiografia valsesiana. Biblioteca: uno scrigno per le ricerche sul Millennio”, inaugurata nel portico del Cortile d’onore di Palazzo Racchetti il 10 giugno esattamente mille anni dopo che la preziosa pergamena fu sottoscritta con il monogramma dell’Imperatore Corrado II.
Verzimo, il Millennio di Varallo
Norberto Julini, ormai verzimese, poiché abita stabilmente nella frazione varallese, ha accolto il pubblico, illustrato la preziosa chiesa di Sant’Anna ed i suoi tesori e dato il benvenuto a tutti i presenti. I genitori di Matteo Mario Vecchio, il giovane studioso di italianistica scomparso prematuramente e sepolto a Verzimo, hanno donato per la Biblioteca di Varallo tre libri postumi del figlio, dei quali uno è una traduzione in portoghese delle poesie di Antonia Pozzi, con una Posfazione critica di Matteo Mario Vecchio.
E’ stato proposto un viaggio nella Storia con i “Protagonisti”: gli studiosi che hanno scoperto ed interpretato i documenti, ricercando le testimonianze di mille anni di storia valsesiana, autori dei libri conservati nella Biblioteca Civica.
In questo colloquio attraverso i secoli si sono incontrati gli Studiosi delle “Carte”: Giovanni Battista Morandi, Maria Giovanna Virgili, Carlo Guido Mor, che per anni hanno studiato e trascritto antichi documenti, riassumendone in modo più o meno esteso il contenuto, riportando gli elementi indispensabili per contestualizzarlo: ricordarne i nomi e i volti è stato un doveroso omaggio ad un lavoro umile e faticoso, che è stato la base per alimentare futuri studi e ricerche.
Carlo Guido Mor ebbe un legame profondo con la Valsesia, sia come studioso del Medioevo Valsesiano, che come frequentatore assiduo. La “Pergamena del Millennio”, alla quale Varallo ha dedicato un anno di eventi, fu trascritta e regristata da lui nel 1933, pubblicandola nel volume: Carte valsesiane fino al secolo XV, conservate negli archivi pubblici.
La rassegna degli Storici valsesiani, presentati con immagini e descrizioni tratte da autori coevi o descritti dal Mor, è iniziata con G.B. Primi Feliciano Visconti Fassola, conte di San Maiolo, personaggio eclettico, curioso, vitale, dalla vivacità intellettuale acuta e duttile, recettiva delle varie esperienze, anomalo nel contesto socio-culturale della Valsesia, non solo antica; seguito dal Canonico Nicolao Sottile che nel suo “Quadro della Valsesia” pubblicato nel 1801 voleva difendere l’unità territoriale della Valle divisa dal fiume Sesia per motivi politici; da Federico Tonetti, infaticabile quanto modesto autore della fondamentale Storia della Valsesia e dell’Alto Novarese, pubblicata a trent’anni nel 1875; da Carlo Dionisotti, autore de La Vallesesia e il Comune di Romagnano Sesia, pubblicato nel 1871, opera che esercitò una grande influenza sull’orientamento del Tonetti, costituendo un esempio di un metodo storico più vivo e organico; da Pietro Galloni autore di Uomini e fatti celebri di Valle-Sesia, pubblicato nel 1873, costituito da venticinque monografie che possono essere considerate come tanti capitoli staccati della storia della Valsesia: la prima riguarda proprio Il castello dei conti di Biandrate e dei Barbavara in Rocca-Pietra, quella Rocca Uberti nominata nella pergamena del Millennio; da Francesco Cognasso, ordinario di Storia Medievale presso l’Università di Torino, Cittadino Onorario di Varallo, che lasciò tutti i suoi libri alla Biblioteca, costituendo un prezioso Fondo bibliografico, depositato nel 1985, inventariato, schedato e messo a disposizione degli studiosi, così come la parte archivistica.
Nella seconda parte della serata sono state riassunte le molte iniziative legate al Millennio, che dureranno fino alla fine dell’anno con visite guidate, rappresentazioni teatrali itineranti, la Corsa dei 1000 metri e la consegna ufficiale del capo d’opera ligneo realizzato dagli studenti della Scuola Barolo.
Al termine, come è felice consuetudine a Verzimo, è stata offerta a tutti i presenti una tisana con erbe di bosco raccolte nel pomeriggio ed alcuni biscotti.

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