Attualità
Vittime sul lavoro, Chiorino: “Bisogna rafforzare la cultura della sicurezza, questa è la vera sfida”
“Le norme ci sono come le sanzioni per chi non rispetta le regole: bisogna rafforzare la cultura della sicurezza, questa è la vera sfida per arrestare un fenomeno che continua a mietere vittime – così l’assessore al lavoro, istruzione e merito della Regione Piemonte Elena Chiorino intervenuta ieri mattina a Torino in occasione della 73esima giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro.
“Importante è lavorare sul concetto di partecipazione come ad inserire la sicurezza sul lavoro tra le materie di studio in classe. Insegnando ai nostri ragazzi l’importanza di preservare la vita delle persone, responsabilizziamo e formiamo potenziali imprenditori e lavoratori di domani. Siamo in linea con il Governo Meloni nel ribadire quanto sia indispensabile acquisire una maggiore consapevolezza dei rischi, delle regole già esistenti e potenziare il più possibile i controlli ispettivi come già sta avvenendo con i nuovi 42 ispettori assunti in Piemonte. A livello regionale confermo che il prossimo 25 ottobre si riuniranno le parti sociali per condividere il piano regionale per la sicurezza sui luoghi di lavoro. In sede di Conferenza Stato/Regioni, invece, sarà ufficializzato il protocollo con Inail Nazionale per rafforzare la formazione di chi lavorerà nei cantieri Pnrr attraverso fondi destinati alle Regioni: in Piemonte arriveranno 700 mila euro per la formazione. La sicurezza sul lavoro è un dovere ed un investimento per il futuro della nostra Nazione – ha concluso Chiorino – morire per onorare un proprio dovere è inaccettabile, a maggior ragione in età adolescenziale. L’alternanza scuola/lavoro è un’opportunità a cui non possiamo rinunciare. Bene ha fatto il Governo a non commettere lo stesso errore, come quello di rinunciare alle Olimpiadi per paura delle infiltrazioni mafiose: la soluzione ad un problema non è l’eliminazione dello strumento, semmai una revisione dello stesso in termini di sicurezza e non a caso il Decreto, varato a maggio, ha previsto un monitoraggio qualitativo dei percorsi e l’obbligo, un segno di sensibilità che va nella giusta direzione.”
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