Attualità
Vogliono tornare a casa ma sono bloccati in Cina
Roberto Rovero e sua moglie XiaoLi erano partiti per la Cina dove intendevano trascorrere il Capodanno. Sono ancora là ma vorrebbero tornare a casa, a Campertogno.
Non riescono però a trovare un volo: la diffusione del coronavirus ha avuto tra le conseguenze, come sappiamo, anche quella di imporre lo stop dei viaggi aerei.
«Mia moglie e io stiamo bene, siamo a casa nostra» racconta Rovero in un’intervista telefonica. «Siamo in pensione e non abbiamo quindi scadenze. Ma chi è qui di passaggio, magari in albergo, e deve tornare in Italia per lavorare o per altri improrogabili impegni, come fa? Giusto, è chiaro, lo stop ai voli: ma perché non preavvisare? Dal Consolato di Canton, che aveva promesso di inviarmi una email informativa, non ho ricevuto nulla, nessuna indicazione».
La coppia è a Kunming, a circa duemila km da WuHan, epicentro del virus: «Le mie lamentele nei confronti del Governo italiano sono sacrosante. Ma ho potuto in queste settimane constatare la grandezza del popolo cinese: qui si lavora sodo per vincere il virus, un impegno collettivo, corale. I cinesi sono persone straordinarie: imparano molto dalle loro esperienze, e sono certo che, passato il periodo critico, faranno ulteriori progressi».
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