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Xanax Comedy e Rotary Club Valsesia organizzano tre incontri per raccontare “L’indicibile”

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Xanax Comedy e Rotary Club Valsesia organizzano tre incontri per raccontare “L’indicibile”

Xanax Comedy e Rotary Club Valsesia hanno organizzato tre incontri pubblici tra il comico e l’educazione alla salute su temi “difficili”: per raccontare “L’indicibile”.

Xanax Comedy e Rotary Club Valsesia organizzano tre incontri per raccontare “L’indicibile”

Sabato 22 febbraio al Centro Sociale di Borgosesia si è parlato di Vecchiaia con il Primario di Medicina, e Socio Rotariano, Stefano Dacquino, con la Dottoressa Cristina Martini, Assistente Sociale APSP Casa Sant’Anna e con le colleghe Alessandra Delgrosso e Jessica Chiarolla, Assistenti Sociali operanti presso Unione Montana dei Comuni della Valsesia.

L’incontro è stato introdotto dal Dottor Andrea Guala che ha presentato Laura Sciolla, Presidente dell’Associazione di volontariato: “Elisa’s network of love”, fondata dai familiari e amici di Elisa Van Eynde, giovane psicologa e attrice scomparsa a 29 anni nel dicembre 2022, con l’obiettivo di “Portare gioia, bellezza e speranza nel mondo, continuando i sogni e progetti di Elisa”. Temi tabù, come quello della vecchiaia, vengono affrontati con monologhi stand-up seguiti da interventi di esperti. L’attore che propone il monologo stand-up riesce a far ridere col solo supporto di un microfono e del proprio vissuto, che viene trasformato in materia narrativa per trasmettere la propria autenticità. La comica Elena Ascione è riuscita a conquistare il numeroso pubblico con un monologo reale e surreale al tempo stesso, autoironico, offrendo tante idee “eversive” per non cadere nella trappola della vecchiaia.

Stefano Dacquino ha spiegato come la soglia per definirsi vecchi sia oscillante: “I contesti cambiano le definizioni: cose diverse sono l’invecchiamento fisiologico e la malattia che vi si sovrappone. Le aspettative di vita sono aumentate nell’ultimo secolo: oggi la vita media è di ottant’anni per gli uomini e ottantacinque per le donne, ma l’aspettativa di vita è influenzata da molti fattori, culturali e genetici. Bisogna poi distinguere tra età cronologica, età biologica e età psicologica”. Dopo aver accennato alle “buone pratiche” per invecchiare nel miglior modo possibile, tra le quali è importante un’alimentazione corretta ed un movimento fisico proporzionato all’età, Dacquino ha parlato della telemedicina, che non sostituisce la visita di persona, ma aiuta. Fondamentale per invecchiare bene è: “Imparare a perdonare”, coltivare buone relazioni umane, avere amici propositivi, non isolarsi: “Occorre diventare amabili, cioè non posizionarsi solo sul ricevere, cercando invece di dare qualcosa. Si comincia dall’amore per se stessi, che non è egoismo, ma provare a costruire un concetto positivo di noi stessi, che apre la strada per instaurare relazioni profonde”. Dacquino ha poi sottolineato che l’amore è concreto, mai astratto: “I presupposti per una buona relazione sono: la conoscenza di sé, l’amore di sé, la conoscenza dell’altro, l’amore per l’altro”. Importanti sono i gruppi di condivisione per crescere insieme: senior cohousing. Con riferimento alla terza domanda kantiana: Che cosa mi è lecito sperare? Dacquino ha trasformato il quesito: Insieme a chi e per chi possiamo sperare?

Cristina Martini ha premesso che l’aumento della longevità è una conquista, ma ha degli effetti collaterali: malattie cronico-degenerative, rapporto sfavorevole tra popolazione attiva e inattiva. L’invecchiamento attivo è un processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione, sicurezza, per migliorare la qualità della vita delle persone anziane. La Silver Economy, l’economia della terza età, è la seconda potenza mondiale dopo gli Stati Uniti e prima della Cina, con un indotto di quindicimila miliardi di dollari l’anno.

Le Linee Guide dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) si traducono in concreto in servizi alle persone come hanno spiegato Alessandra Delgrosso e Jessica Chiarolla, Assistenti Sociali operanti presso Unione Montana dei Comuni della Valsesia, che è suddivisa in sei territori: Alta Valle, Varallo-Civiasco, Bassa Valle, Valle Sessera, Borgosesia e Rovasenda, ciascuno con un assistente sociale di riferimento, cui è possibile rivolgersi per attivare servizi all’anziano. A sostegno degli anziani sono attivabili i Servizi di Assistenza Domiciliare che offrono un supporto materiale e morale per evitare l’isolamento e per favorire il mantenimento dell’anziano nel suo contesto di vita. Tutti i progetti volti a mantenere il più possibile l’autonomia sono gratuiti e sono nati per venire incontro alle esigenze di un territorio dove la popolazione sta invecchiando. Per favorire il potenziamento della domiciliarità dell’anziano sono disponibili anche fondi del PNRR, come spiegato da Jessica Chiarolla, e il Progetto Pagina Bianca, attivato grazie alla generosità di un benefattore. Esistono poi progetti di semi-residenzialità per persone che non possono essere gestite al domicilio come il Centro Diurno Alzheimer di Portula. Le domande per accedere ai vari servizi saranno valutate dall’Unità Valutazione Geriatrica (UVG).

Nell’ultima parte dell’incontro Dacquino ha risposto alle domande in modo conciso ed efficace: “Inutile nascondersi che nell’invecchiare non c’è nulla di divertente, come del resto in altre fasi della vita, ma si possono dedicare risorse di tempo e di denaro per sviluppare una rete di relazioni di qualità profonda, che aiutino a essere più positivi, più ottimisti, più sereni”. Il Presidente del Rotary Club Valsesia, Ingegner Roberto Mattasoglio, ha ringraziato l’attrice comica che ha saputo, con leggerezza, far emergere situazioni molto reali, il primario Dacquino, che ha sottolineato l’importanza del livello psicologico e delle relazioni sociali, ricordando come mantenere la curiosità intellettuale faccia rimanere giovani, ironizzando però sulla saggezza dei vecchi e sullo specchio del bagno che non è corruttibile: “Ma si può resistere!”.

”La vecchiaia è la macchina della verità”, il nuovo libro del giornalista e scrittore Beppe Severgnini, sta scalando le classifiche, perché l’argomento è di estrema attualità: ”La vecchiaia è un fenomeno di massa” e soprattutto: “Bisogna indossare con eleganza la propria età”. Più scientifico il contributo di Rita Levi Montalcini: L’asso nella manica a brandelli, titolo mutuato da una splendida poesia di Yeats. La moderna neurobiologia dimostra che grazie alla “plasticità neuronale” il cervello supplisce alla perdita di una percentuale di cellule cerebrali in base alla proprietà di quelle residue di compensare la diminuzione numerica con un aumento delle ramificazioni e l’utilizzo di circuiti neuronali alternativi. Di qui l’importanza, col passare degli anni, di una vita vissuta intensamente per sentirsi ancora membri attivi della Comunità umana, senza dover nascondere, come se fosse una vergogna, la vecchiaia.
L’auspicio è dunque quello di usufruire in pieno di quanto la vita offre e gioire di un futuro che non ci appartiene.

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