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Al via la XVII edizione del concorso nazionale di poesia “Il Castello di Sopramonte”

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Sono l’alpino Angelo Frasson, da diciassette anni organizzo il concorso di poesia “Il castello di Sopramonte”, mi rivolgo ai poeti che scrivono nella lingua dei loro padri e dei loro nonni, il dialetto dei paesi piemontesi e della Valsesia, affinché mandino le loro poesie. La soddisfazione più bella è proprio vedere che questo concorso continua a crescere: arrivano scritti da poeti da tutta Italia e addirittura dall’estero, Brasile e Argentina, però mi manca tanto il dialetto valsesiano e piemontese: so che siete in tanti ad esprimervi nelle vostre lingue del cuore e vorrei vedervi partecipare al concorso, per contribuire a trasmettere l’amore per le tradizioni ai nostri giovani, altrimenti rischiamo di perderle. Non sono piemontese, le mie origini sono chiare dal cognome, ma sono sessantatré anni che abito a Prato Sesia e ricordo che da bambino, quando con i miei amici andavamo a rubare le ciliegie, il proprietario ci mandava a quel paese in dialetto e, quando giocavamo a calcio tra noi volavano coloriti epiteti, rigorosamente nella lingua locale. Due anni fa sono andato a scuola a Prato e ho chiesto alla maestra di far scrivere una poesia in dialetto: un bambino ha accolto il mio invito e con l’aiuto del nonno ne ha composta una davvero bellissima. La quota di iscrizione al concorso è di dieci euro: servono per stampare l’antologia, per acquistare i premi, e, se non ci fosse l’aiuto del Comune non basterebbero neppure per targhe, pergamene, e regalo per i bambini. Quando avanza qualcosa, da sempre gli alpini fanno una donazione a chi è meno fortunato: aiutare il prossimo è il nostro obiettivo, ed è bello che con le Vostre simboliche quote anche voi Poeti ci aiutiate a realizzarlo. Angelo Frasson, organizzatore, ma soprattutto anima del concorso pratese di poesia, ci tiene ai “suoi” poeti, con i quali intrattiene rapporti tutto l’anno e vorrebbe che anche i numerosi poeti valsesiani accogliessero il suo invito.

Il concorso, come ogni anno è articolato in tre Sezioni: Adulti, Nuove Penne (Giovani) e Vernacolo, aperta ai poeti che scrivono in Piemontese. Per tutte le Sezioni c’è la possibilità di inviare le poesie anche in sola forma digitale all’indirizzo mail: info@alpinipratosesia.it, in due files: l’uno contenente la poesia in forma anonima, l’altro con il testo corredato da dati anagrafici e dal numero di telefono. Verranno ancora accettati anche gli invii in forma cartacea all’indirizzo: Associazione Nazionale Alpini, Gruppo di Prato Sesia c/o Comune di Prato Sesia, Via E. De Amicis n. 3, 28077 Prato Sesia (NO).

La quota di partecipazione, mantenuta invariata rispetto agli anni precedenti, ammonta a euro dieci e dovrà essere inviata contestualmente alla poesia, in contanti, oppure con bonifico bancario intestato a Gruppo Alpini Prato Sesia IBAN IT51O0306967684510733156130. Procedimento analogo dovrà essere adottato per la partecipazione alla Sezione Vernacolo, aperta solo ai poeti che scrivono in piemontese, che dovranno affiancare alla loro poesia la traduzione italiana. Per le Nuove Penne, sezione riservata ai nati dopo il 30 giugno 2003, la partecipazione è gratuita, e oltre ai dati anagrafici completi di data di nascita, ci dovrà essere la firma di un genitore. 

Il termine per l’invio delle poesie sarà il 1 giugno 2021. Il giorno della premiazione, sabato 18 settembre, si ritroveranno tutti i poeti che potranno leggere le loro poesie, ed ascoltare i giudizi formulati dalla Giuria.

Per ulteriori informazioni consultare il sito internet: www.alpinipratosesia.it, oppure contattare l’organizzatore Angelo Frasson: 338 1985530, in alternativa rivolgersi all’indirizzo mail: info@alpinipratosesia.it.

All’appello di Angelo mi unisco anch’io come Presidente della Giuria: la Poesia è qualcosa che unisce e le lingue del cuore spesso riescono a farsi portatrici di contenuti molto profondi, proprio perché accolgono tante anime. Ci sono espressioni intraducibili direttamente: in italiano è necessario utilizzare delle perifrasi. Quando i poeti del territorio declamano le loro composizioni ci emozionano e ci fanno sentire uniti da quel filo sottile e tenace che viene da lontano: aiutando i nostri Alpini, sempre presenti dove c’è bisogno, diventiamo tutti parte di una cordata che avanza nel futuro. 

Piera Mazzone

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