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Un nuovo anno in compagnia dell’Armanc da Coggiula

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Un nuovo anno in compagnia dell’Armanc da Coggiula

COGGIOLA – Presentato ufficialmente come da tradizione in occasione della Festa della Paletta, «L’Armanac da Coggiula 2025» è da qualche settimana in vendita nelle edicole del paese e dei centri limitrofi.

Un nuovo anno in compagnia dell’Armanc da Coggiula

Il calendario dialettale che porta la firma delle Pro Loco di Coggiola e di Viera-Rivò è giunto alla sua trentunesima edizione. Come già era avvenuto lo scorso anno, a supportare i due sodalizi nel prosieguo di questa radicata tradizione, ci sono Valeria Lentini, Piergiorgio Angelino Spagnolo e Matteo Penna che hanno preso il testimone da Tiziano Bozio Madè, da sempre «anima» dell’iniziativa con il compianto Vincenzino Lentini.

«Nato per raccogliere fondi per il Comitato Centro Sociale» spiegano i curatori «il calendario di Coggiola mantiene tutt’oggi la sua intenzione benefica: nella scorsa edizione le Pro Loco di Coggiola e Viera-Rivò – che ringraziamo per il patrocinio e per la stampa – hanno devoluto il ricavato alla Comunità l’Albero di Masseranga di Portula, come consuetudine degli ultimi anni. Al di là di questo nobile scopo, però, ci piace ricordare il valore di questo almanacco, ciò che ci muove a cercare ogni anno nuovo materiale: il senso di appartenenza a una comunità con un passato che non si vuole dimenticare».

«Il paese cambia come è giusto che sia» sottolineano ancora Valeria, Piergiorigio e Matteo «con nuove etnie, nuove attività e nuovi scorci ma vogliamo che le nostre radici e coloro che ne hanno fatto la storia continuino a essere ricordati».

Le dodici immagini dell’Armanc da Coggiula scelte quest’anno a corredo dei mesi ritraggono feste di carnevale, il rifugio Moglietti, escursioni in montagna squadre di calcio del paese, momenti di aggregazione, gruppi di anziani al bar, appuntamenti conviviali ma anche personaggi molto conosciuti in paese fino alla recente pandemia con uno scatto che immortala un gruppetto di coggiolesi seduto su una pancina con indosso la mascherina.
Scene di vita di paese del tempo che fu, ma anche dei giorni nostri in cui tanti cittadini potranno ritrovarsi o rivedere amici e conoscenti. Per la grafica di copertina si è invece puntato sulla funtan-a dël Moro a la Villa.

Le immagini sono di Cristian Nichele, Claudia Rho, archivio Associazione Rifugio Moglietti, archivio Centro Sociale Aperto, Tiziano Bozio Madè, Luciano Merlin, Leo Mina, Michele Montibelli, archivio Pro Loco Coggiola e Rossella Mina.

Le didascalie che accompagnano le immagini sono riportate anche quest’anno non soltanto in dialetto ma anche in italiano. Un modo per aiutare a interpretare al meglio la lettura delle fotografie. Inoltre come da tradizione anche i nomi dei mesi e dei santi che rimandano alle tradizioni locali (San Bastian a la Villa, San Biàs a’n Fervàs, San Giors a Coggiola, san Giuàn a’l Furmanté, la Madonna dij Mujeit, Sant’Anna al Cavalé…) sono in dialetto.

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