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Festeggiato il sessantesimo dell’Associazione Culturale di Gattinara

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Festeggiato il sessantesimo dell’Associazione Culturale di Gattinara

GATTINARA – Domenica 19 maggio è stato festeggiato il sessantesimo dell’Associazione Culturale di Gattinara…veramente sarebbe il sessantaduesimo, ma il Covid ha “congelato” due anni e quindi si recupera, grazie alla determinazione del Vice Presidente Lorenzo Perazzo, figlio del Presidente Salvatore Perazzo.

Festeggiato il sessantesimo dell’Associazione Culturale di Gattinara

Un gran numero di soci e simpatizzanti ha colto l’invito di ritrovarsi, partecipando alla messa celebrata in ricordo di tutti i soci defunti e poi trasferendosi nella storica sede del Palazzo Marchionale, per un aperitivo, seguito dal pranzo sociale preparato dalla “Brigata” di Cucina, coordinata dal Vice Presidente Enrico Scribante e dalla moglie Paola, con fràchet, risottino e “Culturale”: dolce al bicchiere.
Tra una portata e l’altra, attraverso i racconti di soci e degli ex Presidenti, sono stati ripercorsi questi gloriosi sessant’anni del sodalizio.
Il Presidente, Architetto Fulvio Caligaris, ha sottolineato l’importanza dell’Associazione nel territorio: “E’ una delle realtà più longeve della Provincia di Vercelli”, i trentanove Bollettini pubblicati ed i numerosi libri, ricordando il ruolo di Lorenzo Perazzo nell’organizzazione della giornata nata per ritrovarsi, raccontarsi e progettare insieme il futuro: “Oggi è una ri-partenza, andremo a riprendere ciò che si faceva, recuperando la memoria per guardare avanti”.

Ha iniziato il racconto Patrizio Petterino, figlio del Geometra Basilio, segretario storico dell’Associazione, dal 1962 al 1980, che diede impulso all’Associazione, occupandosi della manutenzione e della conservazione della sede sociale. Basilio Petterino fu tra i quattordici soci fondatori il 9 giugno 1962: Mario Sodano, Arturo Gibellino, Franco Ferretti, Vittorio Caligaris, Cesare Franchino, Basilio Petterino, Carlo Bigliocca, Corrado Bigliocca, Carla Bigliocca, Roberto Botto, Amilcare Dellocchio, Piero Gavazzone, Achille Santagostino e Vittorio Travostino. Nel 1964 fu steso il primo Statuto dell’Associazione e, a novembre del 1966, fu firmato il rogito notarile per l’acquisto della porzione nord est della casa marchionale, attuale sede dell’Associazione. Nel 1998 tutti questi soci generosi donarono interamente le loro quote all’Associazione.
Dalla fondazione al 1980 si alternarono quattro Presidenti: Mario Sodano 1963 – 66, che fece tradurre e stampare a sue spese gli Statuti di Gattinara, pubblicati nel 1970 e nel 1974 pubblicò: Origini, tradizioni e ricordi di Gattinara. Seguì Vittorio Caligaris, 1966–68, che promosse numerose iniziative per raccogliere fondi per l’acquisto della porzione del Palazzo Marchionale, pubblicò due studi: Vecchie parole gattinaresi e La Madonna di Rado di Gattinara. Vittorio Travostino resse le sorti dell’Associazione dal 1968 al 1977, completando i lavori di restauro della sede. Dalle sue ricerche nell’archivio comunale di Gattinara, nacquero: Lo strazio di Gattinara e Uomini e vicende di Gattinara antica. Il Maestro Arturo Gibellino dal 1978 al 1980 fu Presidente, Segretario e Tesoriere, dedicandosi con passione alla salvaguardia e conservazione del dialetto gattinarese, racchiuso in un “monumento” cartaceo: il Vocabolario gattinarese-italiano, arricchito da numerosi schizzi e disegni. Per completarlo, rendendolo fruibile anche agli studenti e ai gattinaresi di oggi, servirebbe compilare il vocabolario dall’italiano al gattinarese. Il Presidente, Fulvio Caligaris, ha annunciato una novità, giunta proprio in mattinata: da un colloquio con il Vice Sindaco, Daniele Baglione, sarebbe emersa la possibilità di affidare l’impresa, già avviata dalla compianta poetessa e membro del Direttivo, Maria Luisa Zambelli, ad alcuni studenti. Se si riuscirà nell’impresa si potrebbe ristampare il Vocabolario che negli anni è andato esaurendosi e potrebbe anche essere distribuito nelle scuole di Gattinara: “Allora sì che avremmo messo al sicuro il nostro dialetto!”.

Nel 1972 fu approvato il nuovo Statuto, resosi necessario per l’aggregazione dei membri del disciolto Circolo la Lanterna. In quegli anni si inserirono nuovi soci: Giuliano Pio, Ugo Troiani, l’Ingegner Costa e diventò Presidente il Dottor Salvatore Perazzo. Lorenzo Perazzo ricorda: “Molti dei soci fondatori erano morti, si presentava la necessità di un ricambio generazionale, pena il rischio che l’Associazione scomparisse. Gibellino si diede da fare per coinvolgere nuove persone, che fossero conosciute all’interno della Comunità e la scelta cadde su mio padre, medico all’ospedale, ma attivo nella vita sociale del paese, ma soprattutto la molla che fece scattare la decisione fu mia madre, Marina, professoressa alle scuole medie, di carattere aperto e solare, dotata di un entusiasmo travolgente”.

Tra la fine degli anni Settanta e la prima metà degli anni Ottanta, Gattinara era in crescita ed in continua espansione, industrie e aziende attiravano molte persone, operai e dirigenti: l’Associazione arrivò a trecento soci. Salvatore Perazzo impresse una nuova svolta all’Associazione, cercò di “clonare” l’esperienza delle “Famije”, attivata nella bassa vercellese, dalla quale proveniva, che erano sodalizi autonomi rispetto alle amministrazioni cittadine. Nell’ottobre del 1980 fu organizzato il primo convegno al mondo sul Cardinal Mercurino, e nella stessa giornata la Culturale fu parte attiva nell’inserire Gattinara all’interno della Festa del Piemonte. Gibellino creò il logo dell’Associazione con il famoso motto: May tiresi andré. Nel 1982 furono pubblicati gli Atti del Convegno su Mercurino. Nel 1983 l’Associazione partecipò alla prima Festa dell’Uva. In quell’anno fu pubblicata la prima Guida Turistica di Gattinara, con l’aiuto del Professor Giuseppe Bo, vercellese dalla grande cultura e umanità. Furono organizzati viaggi, si iniziò ad abbonarsi alla stagione teatrale di Torino. Nel 1984 il professor Luigi Avonto, che nel 1980 era stato relatore al convegno su Mercurino, essendo direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona, coinvolse l’Associazione Culturale nell’organizzazione di una mostra sul Cardinal Mercurino in Spagna. Nel 1985 fu organizzato un viaggio in Egitto. Nel 1993 fu pubblicata la stampa del Borgonio tratta dal Theatrum Sabaudie. In quegli anni Perazzo, avendo colto il mutato clima della città, in cui la Pozzi Ginori e l’Ospedale chiudevano i battenti e si andava incontro ad un momento di pesante recessione economica, che si sarebbe fatalmente trasformata in crisi sociale, organizzò convegni dedicati ad aspetti sociali della vita gattinarese.

Luisa Cerri ha ricordato che la sua prima presenza in Associazione fu a dodici anni, per partecipare ad in corso di cucina organizzato in quegli anni da Marina Perazzo e Rosanna Antoniolo: “Il bello dell’Associazione era che dava spazio a tutti gli iscritti: entrai a far parte del Direttivo all’epoca in cui era Presidente l’ingegner Franco Ferretti, un grande storico e ricercatore, accanto alla Professoressa Lidia Patriarca, e all’infaticabile maestra Attilia Maiola, tesoriera, ma instancabile organizzatrice. Con Cinzia Petterino ero tra i soci più giovani. Di quegli anni ricordo tante persone: Vincenzo, il marito di Attilia, Giovanni e Nuccia Caramellino, tutti preoccupati del ricambio generazionale. Fui eletta Presidente nel 2005, l’anno del centenario del Tampaston dal Cinq, che aveva costretto molti gattinaresi ad emigrare in America. L’Amministrazione Comunale organizzò una rimpatriata dei discendenti di quegli emigranti, durante l’annuale Festa dell’Uva. Attraverso i miei contatti con molti gattinaresi in America riuscii a trovare il materiale per allestire una grande mostra: “America America”. Quella fu anche l’occasione per la prima collaborazione con il Centro Servizi per il Volontariato di Vercelli, che ci stampò le riproduzioni delle fotografie”. Nel 2006 fu organizzato il secondo convegno dedicato al Cardinal Mercurino: fu Gianni Manfredini che se ne occupò in prima persona, riuscendo a contattare Martino d’Asburgo, che viveva a Sartirana Lomellina. Nel 2008 fu organizzata la prima mostra fotografica dedicata alla prima guerra mondiale, realizzata con l’aiuto di Cristoforo Turba e Luigi Pozzi, con Renzo Petterino che si occupò della parte grafica.
Luisa Cerri, archeologa come formazione, grazie ai buoni rapporti con la funzionaria della Soprintendenza che allora seguiva Gattinara, fu autorizzata a ripulire la sala affrescata al pian terreno, rimuovendo i rappezzi cementizi alla base degli affreschi, che rilasciavano sali dannosi per una buona conservazione dei dipinti: “Mentre eseguivo il lavoro quotidianamente ricevevo le visite di Arturo Gibellino, per il quale venire qui era tornare a casa”.

Laura Filiberti ha raccontato gli anni della presidenza di Gianni Manfredini: “Un Presidente dalla forte personalità, che ha profuso tempo ed energie in modo indefesso, che si attivò per promuovere e far conoscere l’Associazione, con obiettivi chiari, difficilmente contrastabili. Volle che il Cinquantesimo di Fondazione fosse celebrato con un Bollettino interamente dedicato agli affreschi della sede, studiati da Claudia Ghiraldello e ottenne l’autorizzazione dalla Soprintendenza per restaurare il soffitto a cassettoni del salone di rappresentanza”. Manfredini si impegnò molto anche sotto l’aspetto sociale: in occasione del terremoto dell’Emilia si mise in contatto con aziende locali che producevano il parmigiano ed organizzò in sede una vendita, per dare un aiuto concreto a quelle popolazioni. Furono pubblicati i Proverbi Gattinaresi raccolti da Candida e Damiana Petterino.

A seguito delle dimissioni di Manfredini a Laura Filiberti fu chiesto di prendere le redini dell’Associazione, fino alle elezioni del 2014. Laura accettò l’importante incarico tra molti dubbi, timorosa di non essere all’altezza, ma chiese la collaborazione attiva di tutto il Consiglio, coinvolgendo anche i Revisori dei Conti, e si impegnò per rimuovere la fastidiosa nomea di associazione elitaria e un po’ chiusa, che gravava sulla Culturale, organizzando attività per farla conoscere anche a persone non gattinaresi. Quei sei anni di Presidenza furono densi di impegni e di progetti: la mostra: Le finestre del Novecento, quasi un secolo di radio e televisione, organizzata da Giuseppe Petterino, in cui il docente universitario Giorgio Simonelli tenne una conferenza. Furono presentate molte pubblicazioni. Si cominciò a sviluppare l’aspetto eno-gastronomico, grazie alla presenza di soci esperti in quei campi: “Cene a tema e cene di carnevale ebbero un gran successo”. Nel Bollettino si diede spazio ai giovani con la pubblicazione di tesi su Gattinara discusse da studenti universitari. L’evento più importante fu il convegno sul Cardinal Mercurino cui parteciparono studiosi venuti dall’estero. Le anime di quell’iniziativa furono Fulvio Caligaris e il Dottor Maurizio Cassetti, direttore dell’Archivio di Stato di Vercelli. Laura Filiberti ricorda: “Il libro di Enrico Pagano dedicato al bombardamento del 20 giugno 1943, mi colpì molto, perché ritrovavo esattamente i racconti dei miei nonni. Un’altra pubblicazione importante, che è stata già ristampata, è quella dedicata al Carnevale di Gattinara, scritta da Enrico Scribante” concludendo con: “La mia soddisfazione più grande è legata alla telefonata di una ragazzina che doveva preparare una tesina e che trovò nella Culturale tutto il materiale e il supporto necessari. Furono davvero anni di grande attività e impegno, con anche qualche arrabbiatura, ma ringrazio per averli potuti vivere”.

L’ultimo intervento è stato quello dell’attuale Presidente, l’Architetto Fulvio Caligaris, che ha annunciato che si sta già lavorando in vista di una importante scadenza: “Nel 2030 ricorreranno i cinquecento anni dalla morte del Cardinal Mercurino e stiamo preparando un convegno internazionale con la partecipazione di studiosi da tutto il mondo: porteremo Mercurino di Gattinara anche in televisione!”.
Come ex Consigliere nei trienni 1993-95 e 1996-1998, ma soprattutto avendo conosciuto ed apprezzato alcuni dei personaggi ricordati, auguro all’Associazione e ai suoi Dirigenti, di poter realizzare tutte le iniziative in cantiere, cui certamente se ne aggiungeranno altre, altrettanto qualificanti.

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