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Bentornato a Varallo a Monsignor Luigi Bettazzi

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I giornali hanno dato notizia della prossima venuta a Varallo di Monsignor Luigi Bettazzi, oggi novantottenne, in occasione della Festa della Madonna Incoronata.

Mario Soster, socio del CAI di Varallo, naturalista e fotografo, vorrebbe riabbracciarlo: “Il 5 agosto 1992, festa della Madonna dei ghiacciai alla Gnifetti, nel venticinquesimo anniversario della Cappella più alta d’Europa, con Don Giuseppe Capra, tornò alla Gnifetti il Vescovo di Ivrea, Mons. Luigi Bettazzi, che, l’aveva inaugurata il 5 agosto 1967, mentre era vescovo di Novara ed era il presule più giovane d’Italia, essendo stato nominato nel 1963. Monsignor Bettazzi è una persona gioviale, di grande spirito: ricordo che alla Gnifetti, quota m. 3647, durante il frugale pranzo, disse che il medico gli aveva proibito di salire a quote superiori ai 3000 metri! Quel giorno manifestò il desiderio di salire al Cristo delle Vette, sulla cima della Balmenhorn, ed io, che allora ero Presidente del CAI, acconsentii ad accompagnarlo il giorno dopo, con due Finanzieri di Alagna, che, pensai, avrebbero potuto aiutarmi in caso di problemi dovuti all’altitudine. In realtà Monsignor Bettazzi salì senza particolare fatica, anzi, nel bivacco intitolato a Felice Giordano, guida di Alagna, perito in un incidente di soccorso, chiese di proseguire per la Capanna Margherita, m. 4554, e ci arrivò. Per noi fu una giornata indimenticabile, anche perché la montagna annulla tutte le differenze sociali, di rango e di status, rendendoci tutti amici e solidali nell’immensità di quell’ambiente elevato, abbagliante e incontaminato. La simpatia e la determinazione di quell’uomo di Chiesa mi sono sempre rimasti impressi, tanto che, qualche anno dopo, il 6 ottobre 2013, in occasione del suoi cinquant’anni di episcopato, celebrati ad Ivrea, gli inviai una copia del mio libro: Flora valsesiana del Monte Rosa”.

La Chiesetta della Madonna dei ghiacciai nacque per ricordare Don Aristide Vesco, Professore di Storia e Filosofia al Liceo Valsalice di Torino, scrittore, giornalista, direttore editoriale della S.E.I., educatore ai valori cristiani, sociali e della montagna. Fu disegnata dall’Architetto Don Franco Delpiano, ed eretta da un gruppo studenti torinesi in memoria del loro educatore e padre spirituale perito tragicamente nel luglio 1966 durante un’ascensione sul monte Ciampono, un propaggine del Corno Bianco sul versante di Gressoney. Il 5 agosto 1967 Monsignor Bettazzi concelebrò la S. Messa con il prevosto di Varallo, Don Ercole Scolari, il parroco di Gressoney, Don Brunodet, l’Ispettore dei Salesiani Don Amedeo Verdecchia ed il rappresentante della Casa di Valsalice. Mons. Bettazzi, dopo aver sottolineato il valore e il significato della cerimonia, che coincideva con la festa della Madonna della Neve, ricordò Don Vesco e tutti i caduti in montagna. All’Offertorio fu consegnata la statuetta della Madonna dei Ghiacciai, donata alla Capanna Gnifetti nel 1960, in occasione dell’ascensione delle cento donne sul Rosa, dall’allora Arcivescovo di Milano, Giovanni Battista Enrico Antonio Maria Montini, poi divenuto Papa con il nome di Paolo VI. Da quell’anno, il 5 agosto si festeggia la Capanna, che nello stesso 1967 fu ampliata, e si celebra la S. Messa in memoria dei Caduti del Monte Rosa e dei grandi Amici di questa montagna.

Monsignor Bettazzi tornò altre volte a Varallo e nell’aprile 1998, all’Oratorio di Sottoriva, dal prevosto, Don Ercole Scolari, fu invitato a concludere un ciclo di tre incontri quaresimali. Prendendo spunto da alcuni suoi libri, tra i quali: “La sinistra di Dio”, esordì parlando di chi mancino per natura, ha sempre riflettuto sui problemi di chi si trova in minoranza, numerica e di potere. A Rosangela Canuto, Presidente del Centro Libri Punto d’incontro, che riferendosi a un recente libro del vescovo: “Farsi donna, farsi giovane per la pace”, gli aveva chiesto ragione di quell’insolito accostamento, rispose con un’affermazione di Mons. Tonino Bello: “La pace è la convivialità delle differenze”. Nell’ottobre 2015, a Vercelli, invitato in Seminario dal MEIC, ricordò che le Encicliche papali, dalla “Pacem in terris” alla “Gaudium et Spes”, mostrano come la Chiesa sia: “Dentro al mondo come un lievito, un fermento per essere regno di Dio”.

 

Piera Mazzone

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