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Buon viaggio, cara amica…

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VARALLO – Ho conosciuto Giuliana quando avevo solo undici anni, e come molti giovani valsesiani mi sono appassionato alla musica classica e al pianoforte grazie anche a lei.

Penso che Giuliana e anche il maestro Tersillo Mo siano stati due capisaldi della musica in Valsesia e che andrebbero ricordarti come meritano.  Giuliana ha insegnato musica a intere generazioni, ma forse ancor più è stata capace di trasmettere la passione per la musica a tanti giovani, e non solo.

I rapporti di amicizia con lei non si sono mai interrotti in oltre cinquant’anni, sin da quando abitava in via d’Adda dove mi recavo spesso a trovarla e ad ascoltarla suonare il piano; così come agli Aniceti e in ultimo in via Durio.  Il 19 marzo ho scambiato con lei gli ultimi messaggi via WhatsApp, nei quali le dicevo che mi sarei reso disponibile ad andarla a prendere in ospedale appena dimessa. La sua risposta, testuale, però è stata: «Grazie! Un bacione, ma non so quando torno…». Così purtroppo è stato.

Ricordo quando le chiesi, e lei accettò con piacere, di far parte della giuria al concorso canoro «Voci nuove», organizzato a Varallo qualche anno fa.
Sicuramente il ricordo più divertente che conservo è stato di quando, sfatando il cliché di musicista esclusivamente classica o folk, collaborò ai saggi della scuola di chitarra del Grim. In quella occasione scoprì con noi Davide Van De Sfroos e con la sua fisarmonica era un piacere fare le prove. Si era appassionata ai pezzi più rampanti come «La Balera» o il «Cimino», note e stile ben diversi da quelli che era abituata a suonare! Giuliana amava tutta la musica, purché fosse buona, e amava i giovani perché in loro vedeva la continuità di quest’arte che ognuno, coi suoi limiti o le sue eccezionalità, può mettere in campo.

La sua modestia e la sua preparazione hanno colpito sia me che i ragazzi, che l’hanno veramente amata in quel bel periodo.
Il ricordo più commovente infine è stato di quando avevamo suonato insieme in Collegiata in occasione del matrimonio di mia nipote: avevo scritto un arrangiamento per chitarra classica amplificata di «Fratello sole sorella luna» e l’abbiamo eseguito insieme: lei, con il Mascioni, faceva da base e solista. La sicurezza che mi dava la sua presenza era senza limiti e forse non l’ho mai eseguito così bene quel brano.

Dovevamo trovarci per provare altre cose insieme ma poi è arrivato prima il Covid…
Ciao Giuliana, anche io ti mando un bacione dove ti trovi ora, a nome dei ragazzi del Grim e di tutti i giovani che hai trascinato su questa bellissima strada. Sono sicuro che torneremo a suonare il «Chiaro di Luna» ma anche «La Balera» insieme e con lo stesso entusiasmo: buon viaggio cara amica…

Uccio

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