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Due giovani grignaschesi, Elisa Boschieri e Luca Rastelli, sono tornati dopo un anno di scuola all’estero

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Una in Canada, l’altro a Taiwan… Stiamo parlando di Elisa Boschieri e Luca Rastelli, studenti del Liceo scientifico «Ferrari» di Borgosesia che hanno trascorso il loro quarto anno di scuola superiore all’estero. I giovani sono rientrati da qualche giorno in paese, sono in isolamento fiduciario e li abbiamo contattati per farci raccontare di questa loro esperienza di studio e di vita.
«Ho frequentato l’anno all’estero alla Sa-Hali Secondary School di Kamloops, una cittadina del Sud della British Columbia, in Canada» dice Elisa «un ambiente bellissimo e un modo di studiare sicuramente diverso da quello a cui ero abituata».
«La metodologia didattica» spiega «è simile a quella statunitense, e l’atmosfera è per così dire “più rilassata”. Intendiamoci: si studia comunque, ci sono forse meno nozioni che da noi, ma ciò che si impara “resta” più facilmente e si ha inoltre molta attenzione a dare agli studenti tempo da dedicare ai loro interessi extrascolastici. Molta importanza, per esempio, è data allo sport: praticare almeno un paio di discipline è considerata la norma».
Sotto il profilo personale, Elisa non ha dubbi: «Il fatto di essere completamente autonoma e indipendente dalla famiglia ha contribuito a “farmi crescere”: vivere in contesti familiari diversi da quello abituale è stata una prova di maturità sicuramente importante. Anche il confronto con la lingua straniera è stata una bella sfida: adesso mi viene più spontaneo parlare in inglese…».
Il programma di studi – pur con tutte le differenze del caso – lo ha scelto «per non avere scompensi» il più in linea possibile con quello italiano. L’accoglienza delle famiglie ospitanti è stata davvero eccezionale: «Tutti sono stati supercarini con me» dice Elisa, che sicuramente conserverà questi preziosi rapporti interpersonali anche in futuro. E casa, la famiglia, sono mancate? «Sì, certo. In particolare durante il periodo di chiusura che anche in Canada ha portato alla sospensione di tutte le attività».
Lockdown a parte, resta il segno di una bellissima esperienza, in un Paese dall’incredibile ricchezza ambientale. Adesso Elisa si concentra sulle «verifiche di percorso scolastico» che l’attendono a settembre.
Il bentornato a lei diventa bentornato a Luca, che il suo anno all’estero l’ha trascorso – nell’ambito dell’iniziativa di scambi internazionali promossa dal Rotary – a Taipei, capitale di Taiwan. E’ a dir poco entusiasta di com’è andata: «Tutto è andato benissimo» dice «come prima scelta avevo indicato la Russia, perché avevo cominciato studiare il russo ai corsi del Centro Studi e volevo andare a imparare la lingua. Poi c’è stata l’opportunità di Taipei e ho messo insieme un po’ di cose: l’interesse per il mondo asiatico e la possibilità di praticare inglese e cinese».
Con un programma personalizzato, Luca frequentava un liceo della capitale taiwanese e due volte a settimana andava all’università a seguire corsi di cinese. Il metodo di studio dei suoi colleghi lo definisce «molto intenso: cominciano la scuola alle 7,30, finiscono alle 17 e poi o restano a scuola o vanno in istituti privati per seguire altre lezioni. Il mio carico di lavoro era sicuramente minore, anche perché dovevo apprendere la lingua».
Luca con le host families si è trovato a suo agio: «Sono stato ospitato da due famiglie stupende e ho dei bellissimi ricordi, mi hanno portato dappertutto e mi hanno persino comprato i libri per i bambini per agevolarmi nello studio del cinese. Conserverò certamente questi legami. Anche con i compagni di scuola ho instaurato un buon rapporto, nonostante l’ostacolo linguistico e una certa timidezza di fondo che in Asia c’è verso chi è straniero».
La nostalgia di casa talvolta faceva capolino: «Mi sono catapultato in un ambiente sicuramente diverso, ho iniziato a studiare cinese – che già di per sé è un bel passo – mi sono confrontato con una città, Taiwan, che in alcuni quartieri sembra Milano e in altri è come un documentario su tutto ciò che ci si aspetta dal mondo asiatico. Certo i familiari sono mancati, un anno di distanza è un bel lasso di tempo, ma adesso sono tornato…».
Anche Luca dovrà affrontare gli esami integrativi per le materie non sostenute all’estero, ma le idee sul futuro sono abbastanza chiare, a partire dalla volontà di continuare con lo studio del cinese: «Credo sia importante, nella prospettiva che ho di continuare il mio percorso di studi frequentando la facoltà di scienze politiche con indirizzo relazioni internazionali». Un’ultima battuta sul cibo… «Lì avevo dubbi grandi come una casa, ma mi sono trovato bene, all’inizio credo di aver mangiato di tutto senza sapere assolutamente di che cosa si trattasse, non conoscendo la lingua… però… sto bene e quindi anche lì tutto perfetto!».

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