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Grande successo per la mostra “Imago Naturae” al Sacro Monte di Varallo

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Molteplici le iniziative culturali organizzate al Sacro Monte di Varallo promosse dall’Ente Gestione Sacri Monti, curate da Rita Regis, guardia-parco con una spiccata sensibilità verso l’arte e la cultura in generale. Sabato 3 agosto, presso la Casina d’Adda, è stata inaugurata una mostra di acquerelli botanici: Imago Naturae, con opere dell’artista Lidia Vanzetti, nativa di Morondo, ma che vive e lavora a Grignasco, e si definisce: “Acquarellista per passione”. Ha iniziato nel 2004 seguendo dei corsi per approfondire la tecnica dell’acquerello, imparando ad osservare e a confrontare, a scegliere i soggetti, a rendere cromie, consistenze, forme e dettagli, al fine di fissare sulla carta l’unicità di ogni esemplare.
Dopo le prime mostre e gli apprezzamenti ottenuti, l’artista ha sentito il bisogno di mettersi alla prova in ulteriori importanti sfide, presentando le sue tavole alle più importanti rassegne internazionali, ottenendo tre prestigiose Golden Medal, 2008, 2011 e 2016, alla: “Exibition of Botanical Art” della Royal Horticultural Society di Londra, tra le più famose organizzazioni mondiali dedite all’orticultura. Sue opere sono presenti in diverse collezioni nazionali e internazionali, private e pubbliche, come l’Hunt Institute for Botanical Documentation di Pittsburg (USA). Quella del Sacro Monte è la prima esposizione in Valsesia.
Padre Giuliano Temporelli, Rettore del Sacro Monte, nonché Consigliere dell’Ente di Gestione Sacri Monti, ha apprezzato la scelta dei locali della Casina D’Adda che, con il loro ricco apparato decorativo, amplificano la bellezza delle tavole botaniche esposte: “Comunicare la bellezza oggi è quanto mai importante perché svela e rivela un elemento costitutivo dell’uomo”. Rita Regis ha presentato l’artista inserendola nella tradizione dei pittori botanici, che affonda le sue radici nel tempo e che venne praticata con assiduità fino alla fine dell’Ottocento, realizzando un delicato equilibrio tra arte e scienza. Dopo un apparente abbandono, dovuto forse all’avanzare della tecnologia fotografica, quest’arte “lenta”, che richiede rigore scientifico e sensibilità artistica, è stata riscoperta negli ultimi vent’anni, e Lidia Vanzetti l’ha fatta propria rendendo l’unicità dell’esemplare attraverso uno sguardo attento al particolare, ma senza perdere la visione d’insieme: “Un foglio di carta, qualche goccia d’acqua e alcuni microgrammi di pigmento si trasformano in un’opera in grado di affascinare e far riflettere sulla straordinaria bellezza e generosità della natura”. Lidia Vanzetti ha ricordato la sua infanzia e adolescenza in Valsesia: “Nata e cresciuta in un’area di notevole rilevanza ambientale, ricordo le corse nei prati fioriti, la raccolta di mazzolini di violette per profumare la casa, l’odore inconfondibile del fieno o dell’erba bagnata dopo il temporale, la ricerca di erbe e piante medicinali con l’aiuto di mio padre, che di queste era un discreto conoscitore e un appassionato estimatore, la scelta con la mamma di “erbette” dei prati per preparare frugali minestre dall’aroma e dal gusto così delicato e singolare. Grazie a queste esperienze e al desiderio che ho sempre avuto da piccola di disegnare e dipingere, la pittura botanica è diventata lo sbocco quasi inevitabile delle mie inclinazioni: non un’attività di lavoro vera e propria, ma una passione, che da diversi anni occupa una parte non indifferente della mia vita”.
La mostra, articolata in sezioni, è talmente appagante che pare di sentire i profumi dei fiori e della frutta. Forme e volumi nella loro naturalità, con le imperfezioni che rendono i soggetti ancor più naturali, raccontano la minuzia di gesti quasi sacrali.
La mostra sarà visitabile fino al 25 agosto, ogni giorno dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 17.30.

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