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Il deputato Tiramani ha chiesto le dimissioni del direttore generale Asl VC Serpieri

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L’on. Paolo Tiramani e il direttore generale Asl VC Chiara Serpieri sono (nuovamente) ai ferri corti.
Da tempo il parlamentare non lesina critiche all’operato del vertice Asl e l’ultimo (per ora) atto del confronto si è consumato in questi giorni, dopo che l’Azienda sanitaria vercellese aveva deciso di richiamare al coordinamento del proprio Servizio di Igiene e Sanità Pubblica il dott. Gabriele Bagnasco, andato in pensione lo scorso anno.
Decisione e relativo compenso hanno fatto infuriare il sindaco borgosesiano che si è lasciato andare a considerazioni sul professionista («un signor nessuno» che sarebbe ricordato più per essere stato sindaco di Vercelli per due mandati) e ha ribadito con veemenza l’intenzione, «un giorno dopo la fine dell’emergenza» di dimissionare la dott. Serpieri, invitata peraltro ad assumere autonomamente questa decisione. Il deputato ha sottolineato poi l’inopportunità della nomina, tenuto conto che come coordinatore straordinario per l’emergenza all’Asl vercellese c’è Pietro Presti, direttore della Fondazione Tempia di Biella (sottolineando che svolge il suo incarico senza compenso). La situazione è rimasta tesa anche dopo la precisazione che il dott. Bagnasco non è esattamente un «signor nessuno» in quanto ha un curriculum di prim’ordine e il Servizio in questione lo ha diretto per dieci anni fino alla quiescenza (ottenendo unanimi riconoscimenti per il suo valore professionale) e anche dopo che lo stesso medico ha affermato di voler devolvere il compenso in beneficenza a un ente assistenziale di Vercelli che si trova in condizioni di oggettivo bisogno. Fra le successive parziali rimodulazioni delle prese di posizione si inserisce l’intervento del presidente della commissione regionale Sanità Alessandro Stecco che ha chiesto a Bagnasco, nel caso in cui volesse svolgere il suo servizio come volontariato, di lasciare le risorse economiche all’Asl, bisognosa dei dispositivi necessari all’emergenza, e ha rimproverato alla direzione dell’Azienda sanitaria non la scelta in sé quanto l’averla effettuato in modo non tempestivo e senza coordinarsi con il commissario Presti. Stecco parla anche di una lettera di richiamo mandata dall’assessorato regionale alla dott. Serpieri con l’invito a non creare più «cortocircuiti» rispetto al coordinamento istituito «per colmare limiti e disfunzioni noti, testimoniati e certificati da molti Sindaci come Paolo Tiramani ed Eraldo Botta, limiti non legati a inadempienze ma a necessità di maggiore organizzazione, focus e concentrazione di risorse».
Il dott. Bagnasco, per parte sua, ha diffuso un commento in cui afferma di essersi «scocciato di leggere stupidaggini» e parlando di «montatura». Egli ricorda come la carenza di medici sia un problema già in condizioni «normali» al punto che le Regioni da tempo hanno deciso di offrire la possibilità di rientro in servizio ai medici in pensione. Un problema divenuto gravissimo nelle scorse settimane, in relazione all’emergenza Coronavirus, con la Regione Piemonte a emettere un bando per cercare medici (anche pensionati) offrendo un contratto libero professionale con compenso di 60 euro lordi all’ora. Stessa cosa hanno fatto alcune Asl fra cui quella di Vercelli (con gli stessi parametri regionali). Bagnasco, non ci sta a vedere la sua vicenda – comune a «qualche centinaio di professionisti coinvolti» al centro dell’attenzione.
Quanto al discorso beneficenza, conclude «se desidero prestare attività a titolo volontario credo di dover scegliere io come, dove, quando, non certo secondo la volontà del potente di turno che, in spregio a qualunque elementare regola di amministrazione pubblica, si crede in diritto di decidere a sua discrezione chi può lavorare o meno, chi può essere retribuito o meno, probabilmente avendo come unico criterio il colore della tessera che si possiede. Grazie a tutti quelli che hanno voluto manifestarmi la loro stima e con ciò spero di scrivere la parola fine a questa triste vicenda».
Sulla questione registriamo infine una nota del segretario provinciale Pd Michele Gaietta che parla di «polemiche inutili», ribadisce la stima verso il dott. Bagnasco, evidenzia la correttezza delle procedure seguite dall’Asl e critica i toni dell’on. Tiramani (definiti «minacciosi» e poco consoni a chi riveste ruoli istituzionali), ricordando in conclusione al deputato che proposito della promessa di mandare a casa il vertice Asl, l’ordinamento della Repubblica «non gli attribuisce alcun potere e competenza diretta in merito».

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