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Il Gescav «visita» e «libera» il pozzo di Gaudenzio

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Il Gescav (Gruppo esplorazione e studi cavità artificiali Valsesia) ha recentemente «revisionato» il pozzo cinquecentesco che fu del maestro Gaudenzio Ferrari.
Sabato 1 giugno alcuni volontari del gruppo si sono calati nel pozzo (profondo 18 metri e largo 1,95) per recuperare circa 100 chili di materiale ferroso presente dai lontani anni Trenta.
Racconta Danilo Carpani, presidente Gescav: «Abbiamo estratto con non poca fatica 20 metri di tubo di rame e altrettanti di tondino pieno in ferro, diverse putrelle e la pompa a mano che consentiva di pompare l’acqua dal fondo sino all’imbocco. Ci sono volute 4 ore di lavoro, appesi a due corde statiche utilizzando flessibili a batteria, con diversi dischi, per eliminare questa bruttura da un bellissimo e storico pozzo medievale».
Proprietario del pozzo è Alfredo Pongolino, che oggi abita proprio nella parte della casa di corte dove è situato. Da tempo Pongolino aveva il desiderio di rivedere questo meraviglioso e storico manufatto tornare alla sua bellezza originale.
«Per caso» dice Ferruccio Baravelli, pure lui del GESCAV «ero entrato in argomento con Alfredo che conosco da molti anni e col quale ho condiviso bellissimi trekking in montagna. Quando mi portò a visitare il suo pozzo fu molto triste vederlo con tutta quella ferraglia dentro e quindi gli proposi l’intervento, senza sapere che era anche un suo forte desiderio. Il pozzo è di faglia e non a cisterna, come quello di Santa Maria delle Grazie. Pesca da una faglia ancora attiva, l’unico in zona, e ci sono ben due metri di acqua. Ebbi un brivido quando mi affacciai e pensai a quante volte il “maestro” Gaudenzio si era affacciato a quello stesso pozzo ad attingere l’acqua per dissetarsi o semplicemente a fissare il fondo, come tutti facciamo affascinati, quando osserviamo una simile struttura».
Dina Traversaro, un’altra volontaria del GESCAV, fa notare che «i brividi aumentano pensando che da quel pozzo con ogni probabilità il Ferrari attingeva l’acqua per sciogliere i pigmenti e per comporre i colori che sono serviti ad alcune sue opere».
Alfredo Pongolino intende dare anche un’illuminazione al pozzo tramite un faretto posto nella volta sopra l’imbocco, per illuminarlo in tutta la sua lunghezza e bellezza.
Hanno partecipato alle operazioni Carlo Depietromaria e Danilo Carpani che si sono calati, supportati all’esterno da Marina Carpani, Marco Sterna, Maurizio Morgani e Claudio Fenaroli.
Grazie a un bel lavoro di squadra e al volontariato del GESCAV un altro importante obiettivo è stato raggiunto.

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